Fino ai primi di Novembre è possibile godersi un
fantastico viaggio nella storia dell’arte italiana, e non solo, passeggiando
per le Sale Chiablese che ospitano la stupenda selezione di opere della storica
collezione di Riccardo Gualino e sua moglie Cesarina Gurgo Salice.
Si tratta di una rara occasione per poter vedere, in un
piacevole allestimento curato da Loredana Iacopino, la proposta unitaria della
collezione che fu divisa fra la Galleria Sabauda di Torino e la Banca d’Italia
di Roma.
La mostra propone più di trecento opere di grande fattura
e di pregio, come alcuni capolavori di Botticelli, Duccio da Boninsegna,
Veronese, Manet, Monet, Casorati, selezionati dalle curatrici Annamaria Bava e
Giorgina Bertolino.
Il tracciato espositivo si sviluppa per sale tematiche
che si ispirano agli ambienti personale dei collezionisti, che visse fra il
Castello di Cereseto Monferrato, la palazzina di via Galliari a Torino e gli
anni romani.
Apre il percorso un piacevole video di presentazione, ma
se volete ci sono anche le pratiche audioguide, per poi immergersi nella prima
sala dedicata al castello, sulle colline
del Monferrato di Cerese, dove sono iniziate le passioni collezionisti. In
questo suggestivo ambiente trovarono ospitalità pregiati manufatti antichi,
delicate oggetti in vetro, sculture medioevali, arazzi e storici arredi che
trasformarono il castello in una dimora principesca, fra le opere selezionate:
antichi vasi provenienti da Faenza di inizio XV/XVI secolo, un commovente
ritratto di Sofonisba Anguissola Morante di Antoon Van Dyck, un bellissimo
fronte di sarcofago con “Arianna e scena
dionisiaca” e un delicato lavoro di Andrea di Giusto, il tutto corredato
dalla sezione di fotografie che raccontano di questo stupendo castello.
La seconda sezione prosegue con i delicati lavori di
pittura primitiva tra cui spicca un bellissimo crocifisso Romanico e la
“Madonna in trono” di Duccio di Boninsegna
Sì avanza poi con una interessante sezione dedicata alle
opere provenienti dall’oriente, magnifico il “Buddha Shakyamuni in
meditazione”, e la raccolta di opere che Guarino aveva presso la sua abitazione
degli anni 20 in via Galliari, tra cui spicca un delicato lavoro di Taddeo di
Bartolo con “Madonna con il bambino in trono tra San Giacomo di San Domenico”.
Il nucleo rinascimentale è proposto con un bel confronto
di lavori che vedono presenti Luca Signorelli, Botticelli, Lorenzo di Credi,
Bartolomeo Montagna e Giovanni Boccati con una intensa crocifissione,
intervallati dai ritratti che Felice Casorati fece ai collezionisti.
La sala successiva passa alla modernità col progetto del
Piccolo Teatro ideato da Alberto Sartoris per la famiglia, grandi appassionati
di teatro e danza.
Nel 1930 vengono realizzati i nuovi uffici del gruppo dei
Guarino dagli architetti Giuseppe Pagano e Gino dei Montalcini, intanto viene
completata la nuova abitazione sulla collina torinese ideato da Busiri Vici,
qui ricordati con foto e alcuni manufatti d’arredo.
Segue poi una sezione riservata alle opere più importanti
con alcuni capolavori come l’opera “Venere e Marte” di Veronese, i paesaggi di
Francesco Guardi e la bellissima Nėgresse di Manet.
Ci sì riposa un attimo nelle immagini di alcuni filmati
della vita di “castello” per proseguire nel periodo di crisi economica e
politica per concludersi al risveglio con i tempi romani e la nota casa di
produzione cinematografica della Lux Film, promotrice di film storici come “Senso”
di Visconti e “Riso amaro” di Giuseppe De Santis.
L’iniziativa di questa bella mostra è dei Musei Reali di
Torino con Banca d’Italia e con la collaborazione dell’Archivio Centrale dello
Stato.
Orari di apertura: Lunedì 13 -19; dal Martedì alla
Domenica 10 -19 (chiusura biglietteria ore 18)