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28/09/19

L’Università di Verona accoglie l’arte contemporanea di Giorgio Fasol




Molto interessante il progetto di collaborazione che è stato realizzato fra l’Università di Verona è il collezionista Giorgio Fasol.

Per cinque anni una selezione di opere, un’ottantina in tutto, sono state date in comodato all’Università per un progetto espositivo permanente intitolato Contemporanee / Contemporanei, curato da Desin Isaia del Mart di Rovereto.

Negli Usa è già una prassi assodato per le università, avere una propria galleria espositiva, quasi sempre dedicata alle forme più sperimentali ma anche a raccolta di donazione di ex-universitari.

Questo è il primo caso in Italia e speriamo che sia una nuova strategia di altri centri culturali.



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Il nuovo progetto di sensibilizzazione e di formazione all’arte contemporanea è nato grazie a un accordo di collaborazione tra l’università di Verona e Agi Verona, di Giorgio Fasol, noto collezionista di opere di giovani emergenti. Obiettivo della convenzione è rendere l’università un luogo di confronto con l’arte, intesa come una chiave interpretativa della realtà, attraverso il coinvolgimento attivo di studenti e studentesse.

Cuore dell’esposizione sarà il complesso di Santa Marta, ex Provianda delle truppe asburgiche, oggi un nuovo spazio che accoglie conoscenza, innovazione e sperimentazione, aperto alla comunità universitaria, alla città e al territorio.  Curatore della mostra è Denis Isaia, del museo MART di Rovereto.

L’obiettivo è di coinvolgere le giovani generazioni che potranno fruire liberamente di video, installazioni, sculture e dipinti nel quotidiano ambiente di lavoro e di studio dando così vita a un processo colloquiale con le opere al fine di valorizzarne il potere comunicativo e di creare sinergie e interessi culturali diversi.

Con queste premesse Agi Verona si impegna a consegnare in comodato un centinaio di opere della propria collezione, mentre l’Università si impegna a conservarle e valorizzarle nei propri spazi. L’esposizione che inaugura pubblicamente il progetto va intesa come un primo passo verso altrettanto ambiziosi progetti di valorizzazione che, come da premesse, dovranno essere intesi al coinvolgimento attivo degli studenti e dei dipartimenti.

L’auspicio è che, anche attraverso questo progetto, gli studenti possano essere protagonisti – ossia contemporanei – del proprio tempo.

A partire da questi presupposti il progetto espositivo cerca un dialogo non con lo spazio, ma con i flussi degli studenti che li attraversano e li vivono. La mostra si presenta come un compendio della babele linguistica dei nostri giorni in cui convivono i linguaggi tradizionali come il disegno o la pittura figurativa, gli interventi più concettuali, l’installazione e la videoarte. In linea con l’identità della collezione AGI Verona, l’attenzione è stata rivolta verso opere prodotte nel corso degli anni 2000 da artisti oggi per lo più trentenni o quarantenni. L’obiettivo è la condivisone di un panorama linguistico e culturale che accomuna una generazione indipendentemente che si tratti di artisti o studenti.

A beneficiare di questa sinergia saranno, oltre agli studenti, ai docenti e al personale dell'università, anche i cittadini e gli appassionati, del territorio e non solo, che potranno riscoprire l’università come laboratorio aperto per l’arte contemporanea, in linea con la terza missione dell’ateneo che si impegna in molteplici attività per offrire il proprio contributo a sostegno dell’innovazione tecnologica, economica e sociale della città di Verona, del territorio e del Paese.

Un progetto innovativo per coinvolgere gli studenti nell’arte contemporanea.

“Contemporanee / contemporanei” è stato presentato nella sala Barbieri del palazzo Giuliari lunedì 17 giugno da Nicola Sartor, rettore dell’università, Giorgio Fasol, presidente di Agi Verona, Fabrizio Magani, soprintendente ad Archeologia, belle arti e paesaggio di Verona, Denis Isaia, curatore dell’opera e Francesca Rossi, direttrice dei Musei civici di Verona.