Molto interessante il progetto di collaborazione che è
stato realizzato fra l’Università di Verona è il collezionista Giorgio Fasol.
Per cinque anni una selezione di opere, un’ottantina in
tutto, sono state date in comodato all’Università per un progetto espositivo
permanente intitolato Contemporanee / Contemporanei, curato da Desin Isaia del
Mart di Rovereto.
Negli Usa è già una prassi assodato per le università,
avere una propria galleria espositiva, quasi sempre dedicata alle forme più
sperimentali ma anche a raccolta di donazione di ex-universitari.
Questo è il primo caso in Italia e speriamo che sia una
nuova strategia di altri centri culturali.
cs
Il nuovo progetto di sensibilizzazione e di formazione
all’arte contemporanea è nato grazie a un accordo di collaborazione tra
l’università di Verona e Agi Verona, di Giorgio Fasol, noto collezionista di
opere di giovani emergenti. Obiettivo della convenzione è rendere l’università
un luogo di confronto con l’arte, intesa come una chiave interpretativa della
realtà, attraverso il coinvolgimento attivo di studenti e studentesse.
Cuore dell’esposizione sarà il complesso di Santa Marta,
ex Provianda delle truppe asburgiche, oggi un nuovo spazio che accoglie
conoscenza, innovazione e sperimentazione, aperto alla comunità universitaria,
alla città e al territorio. Curatore
della mostra è Denis Isaia, del museo MART di Rovereto.
L’obiettivo è di coinvolgere le giovani generazioni che
potranno fruire liberamente di video, installazioni, sculture e dipinti nel
quotidiano ambiente di lavoro e di studio dando così vita a un processo
colloquiale con le opere al fine di valorizzarne il potere comunicativo e di
creare sinergie e interessi culturali diversi.
Con queste premesse Agi Verona si impegna a consegnare in
comodato un centinaio di opere della propria collezione, mentre l’Università si
impegna a conservarle e valorizzarle nei propri spazi. L’esposizione che
inaugura pubblicamente il progetto va intesa come un primo passo verso
altrettanto ambiziosi progetti di valorizzazione che, come da premesse,
dovranno essere intesi al coinvolgimento attivo degli studenti e dei dipartimenti.
L’auspicio è che, anche attraverso questo progetto, gli
studenti possano essere protagonisti – ossia contemporanei – del proprio tempo.
A partire da questi presupposti il progetto espositivo
cerca un dialogo non con lo spazio, ma con i flussi degli studenti che li
attraversano e li vivono. La mostra si presenta come un compendio della babele
linguistica dei nostri giorni in cui convivono i linguaggi tradizionali come il
disegno o la pittura figurativa, gli interventi più concettuali, l’installazione
e la videoarte. In linea con l’identità della collezione AGI Verona,
l’attenzione è stata rivolta verso opere prodotte nel corso degli anni 2000 da
artisti oggi per lo più trentenni o quarantenni. L’obiettivo è la condivisone
di un panorama linguistico e culturale che accomuna una generazione
indipendentemente che si tratti di artisti o studenti.
A beneficiare di questa sinergia saranno, oltre agli
studenti, ai docenti e al personale dell'università, anche i cittadini e gli
appassionati, del territorio e non solo, che potranno riscoprire l’università
come laboratorio aperto per l’arte contemporanea, in linea con la terza
missione dell’ateneo che si impegna in molteplici attività per offrire il
proprio contributo a sostegno dell’innovazione tecnologica, economica e sociale
della città di Verona, del territorio e del Paese.
Un progetto innovativo per coinvolgere gli studenti
nell’arte contemporanea.
“Contemporanee / contemporanei” è stato presentato nella
sala Barbieri del palazzo Giuliari lunedì 17 giugno da Nicola Sartor, rettore
dell’università, Giorgio Fasol, presidente di Agi Verona, Fabrizio Magani,
soprintendente ad Archeologia, belle arti e paesaggio di Verona, Denis Isaia,
curatore dell’opera e Francesca Rossi, direttrice dei Musei civici di Verona.