Dopo un piacevole testo sul mercato dell’arte contemporanea scritto alcuni anni fa, ora Adriana Polveroni, rivolge la sua attenzione al collezionismo d’arte.
Con il suo nuovo libro “Il piacere dell'arte - Pratica e fenomenologia del collezionismo contemporaneo” realizza un utile e avvincente testo che, partendo da una visione storica, arriva all’articolato presente, con interessanti approfondimenti realizzati in collaborazione con Marianna Agliottone per gli aspetti tecnici come le notifiche, la fiscalità e quelli funzionali per capire i complessi meccanismi di questo “sistema”.
Un’agile guida e testimonianza di un sistema socio-culturale attualissimo e avvincente, nata dopo alcuni anni di ricerche fatta dalle due autrici.
Il testo scorre rapido e piacevole, arricchito dalle divertenti e valide osservazioni che lo costellano. Sono così narrati i primi anni del collezionismo italiano che si trasforma all’inizio del secolo scorso dallo stile raffinato e personale, formatosi a Torino e Roma, caratterizzato da personaggi curiosi e coraggiosi come Giorgio Franchetti, Marcello Levi, Gianni Mattioli e Giuseppe Panza di Biumo, Giorgio Rivetti, al presente rappresentato da figure poliedriche come Giorgio Fasol, Andrea Accornero, Lidia Berlingieri Leopardi, Ernesto Esposito, Volker Feierabend, Vittorio e Nunzia Gaddi, Paolo Palmieri, Claudio Palmigiano che declinano in differenti modi questa passione all’arte.
Il piacere dell'arte - Pratica e fenomenologia del collezionismo contemporaneo in Italia Johan & Levi Editore, pp. 263, euro 22