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30/11/11
Gallerie d'Italia - Le meraviglie dell'ottocento
Nel cuore di Milano un piccolo scrigno di bellezza e storia, è stato condiviso dalle istituzioni bancarie Cariplo e Intesa San Paolo al vasto pubblico sensibile all’arte.
Sotto il nome di Gallerie d’Italia si è avviata una stupenda iniziativa artistica che attraverso la fascinazione e la bellezza delle opere d’arte, soprattutto della pittura, risveglia emozioni del passato, quando l’Italia lottava per l’unità e per costruire un futuro che oggi pare così diverso da quello immaginato.
Nei restaurato Palazzo Anguissola e Palazzo Brentani sono proposte le collezioni pittoriche e scultorei di queste due importanti Fondazioni bancarie, patrimonio sociale che ritorna alla fruizione popolare.
Si riscopre così la grande tradizione pittorica italiana del secolo scorso che spesso è stata trascurata e sottovalutata.
Nei magnifici edifici, stupendamente ristrutturati, che già solo basterebbero una visita, sono proposte, in una selezione molto territoriale, stupendi quadri dei più abili artisti, tra cui le meravigliose tele di Induno, Hayez, Zandomeneghi, Signorini, Segantini, Morbelli, Previati, Sartorio, Boccioni e tanti altri e una serie di magnifici bassorilievi di Canova.
Particolare attenzione è stata data all’illuminazione e all’allestimento che, curato da Michele De Lucchi, è stato creato con una serie di strutture di supporto delle opere per preservare la delicata struttura architettonica degli edifici.
Il percorso espositivo, di quasi 3.000 mq, è stato curato da Fernando Mazzocca, che ha sviluppato un succedersi di 23 stanza in cui sono raccolte le opere per tematiche: paesaggio lombardo, pittura di genere, sperimentazione, sublime, simbolismo...
In attesa della seconda sezione dedicata al Novecento, che aprirà la prossima primavera, si attraversa una vibrante storia della pittura italiana, con un’attenzione particolare alla cultura milanese, che rivaluta la grande tradizione artistica del nostro paese.
La Galleria d’Italia ha anche un’accogliente e pratico guardaroba, una bella caffetteria che guarda sul piacevole cortile condiviso con la Casa Manzoni, e un piccolo ma vario bookshop.
Orario dal martedì alla Domenica dalle 9,30 alle 18,30, prolungamento serale fino alle 21,30 al Giovedì.
Tutti insieme artisticamente … il Museo del Novecento a Milano
La possente lineare palazzina di razionale gusto che si confronta col pungente duomo cristiano, nel cuore di Milano, ospita oramai da un anno, la stravolgente storia del novecento artistico italiano.
Salendo la spirale paesaggistica s’incontra un manipolo di manovali di fine ottocento, ritratti da Pellizza da Volpedo, che compatti proseguire verso il futuro.
Su una strada ardita e complessa incontrano un piccola stanza internazionale, tra cui un minuto e delicato lavoro di Paul Klee e uno stupendo nuvoloso quadro di Vasilij Kandinskij, in cui riposare un attimo per entrare nell’italica storia artistica del secolo breve.
Proseguono così accompagnati dalla fugace ma intensa stagione creativa di Umberto Boccioni per seguire i diversi sviluppi che la pittura, e alcune tracce di scultura, hanno ramificato in così tante forme e tendenze, fino all’immaterialità di Fontana che all’ultimo piano eleva la luce stessa a forma creativa umana.
Ma sono tantissime le vie che si possono percorrere in questo luogo e che portano a paesaggi incredibili.
Luoghi impensati e innovativi, dalle forme corpose di Carlo Carrà a quelle leggiadre di Fausto Melotti.
Valli delicati come l’opera di Osvaldo Licini e rassicuranti stanze con fragili oggetti come quelli descritti da Giorgio Morandi.
Montagne inquietanti ed instabili ridisegnate da Giorgio De Chirico o figure insicuri ideati da Arturo Martini.
Stagioni un poco dimenticate ma ancora attualissime come la raccolta cinetica degli anni sessanta.
Alla vasta raccolta permanente, vengono proposte attualmente, tre piccole e variegate mostre che sono un’occasione per scoprire alcuni scatti della vasta raccolta fotografica della Merrill Lynch, le correlazioni fra i Dada e il Futurismo e l’opera scultorea di Azuma.
Il Museo del Novecento si propone quindi come un trampolino che portandoci sempre più in alto ci invita a tuffarci in questo presente così articolato e misterioso.
La fiera più calda dell’autunno
Celebra già 10 anni l’edizione americana di Art Basel, che si svolgerà dal 1 al 4 Dicembre prossimo a Miami.
Un decennio per diventare la più importante rassegna del continente americano, dove s’incontrano tutti i paesi di questo vasto continente, dal Cile al Canada, un punto di riferimento per tutti i collezionisti che vengono in questa stupenda città dai favoloso palazzi art decò.
Fra le grandi celebrazioni ci sarà l’inaugurazione della collaborazione con il Bass Museum of Art on the Art Public.
Nel suo crescere la rassegna fieristica ha raddoppiato i suoi spazi, facendo da volano per lo sviluppo degli eventi collaterali che fanno di Miami nella settimana di Art Basel Miami Beach uno dei momenti più interessanti per il mondo della creatività, da quello dell’arte a quello del design.
Ecco sotto le varie sezioni dell’evento:
Art Galleries: 200 gallerie, tra le presenti per la prima volta ci sono: Galerie Berinson (Berlin), DAN Galeria (São Paulo), Loretta Howard Gallery (New York), Marc Jancou Contemporary (New York), Long March Space (Beijing), McCaffrey Fine Art (New York), Galería Sur (Montevideo), and Richard Telles (Los Angeles). The following galleries are returning to the show after a short hiatus: Air de Paris (Paris), Alexander and Bonin (New York), Galería Helga de Alvear (Madrid), Gavin Brown's enterprise (New York), China Art Objects (Los Angeles), Sadie Coles HQ (London), Galerie Eigen+Art (Berlin), Alison Jacques Gallery (London), Galerie Peter Kilchmann (Zurich), Galerie nächst St. Stephan (Vienna), SCAI The Bathhouse (Tokyo), and Silverstein (New York).
Art Kabinett : 20 mostre selezionate dalle proposte delle gallerie presenti.
Art Nova 42 gallerie emergenti da 17 paesi, che presentano opere di 109 artisti.
Art Positions : 16 nuove giovani gallerie con delle particolari proposte: Emily Sundblad (Algus Greenspon, New York), Rosana Ricalde (Baró Galeria, São Paulo), Icaro Zorbar (Casas Riegner, Bogotá), Cinthia Marcelle (Silvia Cintra + Box 4, Rio de Janeiro), Jessica Warboys (Gaudel de Stampa, Paris), Theaster Gates (Kavi Gupta, Chicago/Berlin), Carissa Rodriguez (Karma International, Zurich), Alexandra Bircken (Kimmerich Gallery, New York), Sven Johne (Klemm's, Berlin), Jorge Satorre (LABOR, Mexico City), Paulo Nazareth (Mendes Wood, São Paulo), Mandla Reuter (Francesca Minini, Milan), Cesar Cornejo (Galeria Lucia de la Puente, Lima), Otavio Schipper (Anita Schwartz Galeria de Arte, Rio de Janeiro), Analia Saban (Thomas Solomon Gallery, Los Angeles), Marco Rountree Cruz (Travesía Cuatro, Madrid).
Art Public: Curata da Christine Y. Kim, Associate Curator of Contemporary Art at the Los Angeles County Museum of Art (LACMA) e co-founder of the Los Angeles Nomadic Division (LAND), in collaborazione con il Bass Museum of Art presentano al Collins Park un grande evento con pezzi unici e particolari performances.
Art Basel Conversations: Incontri e conferenze di grande livello con alcuni dei più importanti attori della realtà artistica.
Art Salon: Incontri pomeridiani con gli artisti.
Art Film: una selezione di film curata da This Brunner.
Art Video: proposte video prese dalle gallerie presenti.
Eventi paralleli, musei e collezioni private : intensa poi la partecipazione dei locali musei che spaziano dalla the Rubell Family Collection, passando per CIFO, De la Cruz Collection Contemporary Art Space, World Class Boxing, the Margulies Collection, e il Dacra Collection.
Allora pronti per partire ed immergersi al bel sole della Florida?
Il museo che scende in strada ...
Il Guggenheim, in collaborazione con la BMW, sta provando nuove forme di creatività che, lasciati i grandi volumi museali, tenta di agire sul quotidiano urbano.
La prima esperienza è stata a New York, dal 3 Agosto al 16 Ottobre che sotto il nome di BMW Guggenheim Lab ha visto la trasformazione di un’area urbana in spazio d’incontro e di attività creativa.
Si è trattato di una zona vicino al Lower East Side e East Village in First Park, fra Houston Street e 2nd Avenue. Una porzione di via che è stata chiusa per dieci settimane e riallestita, dagli architetti giapponesi dell’Atelier Bow-Wow, in forma semplice e pratica per ospitare conferenze, incontri e fucina di attività. Un vero laboratorio mobile, che è diventato itinerante e che proseguirà in altre città del mondo, la prossima tappa sarà a Berlino dal 24 Maggio al 29Luglio 2012.
Guidati da artisti internazionali, gruppi interdisciplinari di talenti emergenti in urbanistica, architettura, design, scienze, tecnologia, educazione e sostenibilità, che hanno portato in questo luogo tematiche e proposte affrontando le questioni della vita urbana contemporanea, in modo diretto e reale al fine di agire nella quotidianità del vivere di tutti.
L’obiettivo di questa iniziativa è l'esplorazione di nuove idee, la sperimentazione e infine la creazione di lungimiranti soluzioni per la vita di tutti, nel semplice svolgersi di tutti i giorni. Un think tank urbano, un centro promotore per la comunità e lo spazio pubblico, un luogo di raccolta e diffusione di idee dove il pubblico è stato invitato ad assistere e a partecipare a programmi gratuiti, che ha dato vita anche ad un interessante comunità sociale online.
27/11/11
Georges de la Tour a Palazzo Marino
Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento culturale proposto da Eni con un grande artista della storia dell'arte a Palazzo Marino, nel cuore di Milano.
Quest’anno l’occasione è doppia visto che del misterioso George de La Tour saranno presentati ben due capolavori, in perfetto stile natalizio.
Per la prima volta in Italia si potrà vedere “L'Adorazione dei pastori” che accompagna uno dei più celebri quadri del pittore lorenese “il San Giuseppe falegname”.
Due strabilianti opere accessibili al pubblico in un percorso guidato alla fruizione di questi capolavori.
"Dal 25 novembre 2011 all’8 gennaio 2012 sono giunti dal Musée du Louvre di Parigi a Milano due nuovi capolavori provenienti dalle sue collezioni: L’Adorazione dei pastori e il San Giuseppe falegname, due delle opere più incantevoli del maestro del Seicento francese Georges de La Tour.
La nuova tappa milanese segna l’ulteriore consolidamento degli stretti legami che uniscono l’Eni, principale azienda italiana e sponsor culturale di primo rango, al Musée du Louvre. Dopo aver reso possibile la presentazione, a Milano, di due opere eccezionali appartenenti alle nostre collezioni d’arte italiana come il San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci nel 2009 e la Donna allo specchio di Tiziano nel 2010, Eni offre ora al pubblico italiano la possibilità di scoprire il talento di Georges de La Tour e la stupefacente bellezza di queste due tele del maestro francese. La mostra
inaugura una nuova serie di eventi espositivi organizzati congiuntamente dall’Eni e dal Louvre, che permetterà ai milanesi di ammirare alcuni tra i più grandi capolavori della pittura europea conservati nel museo parigino.
Georges de La Tour occupa una posizione tutta particolare all’interno della storia dell’arte. Dopo la morte del pittore, nel 1652, la sua opera cadde nel più completo oblio. Bisognerà attendere quasi tre secoli prima che gli storici riscoprano la sua figura e a poco a poco, a partire dal 1915, ne ricostruiscano l’opera, la carriera, la vita. Oggi, benché i suoi dipinti siano entrati a far parte delle collezioni del Louvre solo nel corso
del Novecento, Georges de La Tour è uno dei pittori francesi più celebri e amati dal pubblico.
In Italia, tuttavia, l’immenso talento di Georges de La Tour è ancora poco noto: sono perciò davvero lieto che in questa fine d’anno i milanesi abbiano l’opportunità di ammirare per la prima volta due tra i più grandi capolavori del maestro come il San Giuseppe falegname e L’Adorazione dei pastori." ecco alcuni brani del Presidente-direttore del museo del Louvre Henri Loyrette.
Eccovi alcune informazioni sulle opere:
L’Adorazione dei pastori, 1644 (?)olio su tela, 107 x 137 cm
L’Adorazione dei pastori di Georges de La Tour fu probabilmente commissionata dai cittadini di Lunéville nel 1644 come tributo al nuovo governatore, il Marchese de la Ferté.
Nei personaggi in essa raffigurati si possono forse riconoscere i ritratti di borghesi della città o di modelli consueti e familiari al pittore, il quadro infatti risponde a un modulo di rappresentazione: quello del ritratto di gruppo. Era in uso allestire Sacre Rappresentazioni alle quali, come ancora oggi nel presepe vivente, prendevano parte diversi attori-cittadini. Da sinistra a destra si riconoscono: Maria Vergine, un pastore con i baffi che stringe in mano un bastone e porta in braccio un agnellino, un pifferaio che si sta per togliere il cappello in segno di rispetto, una nutrice che con le due mani stringe la zuppa per la puerpera e, infine, all’estrema destra, San Giuseppe che fa da contraltare alla figura della Vergine e tiene in mano una candela, con la quale illumina la scena. La luce naturalistica, tuttavia, sembra quasi provenire dal fanciullo che
riposa nella mangiatoia avvolto nelle fasce, e dal quale si sprigiona un bagliore divino.
La Vergine è vestita di rosso e quasi assorta in una intima e contenuta meditazione, il pastore porta con sé un agnello, così mansueto da fermarsi a brucare dalle paglie della culla. L’epifania del Salvatore ha un effetto di calma sospesa anche sul mondo animale. In particolare l’agnello ha la funzione simbolica di ricordare la passione di Cristo, così come anche le fasce e gli occhi chiusi di Gesù bambino prefigurano la sua morte e resurrezione. La figura del pifferaio, in ombra, stringe lo strumento e in segno di umiltà porta la mano destra alla falda del cappello. Tutto avviene in una atmosfera sospesa, astratta, immutabile e quasi irreale.
Un capolavoro che ci ricongiunge poeticamente al mistero della Nascita e che con grande perizia tecnica illumina le tenebre del passato, non solo con un alto valore documentario ma anche con un’intensità comunicativa del tutto attuale.
San Giuseppe falegname, 1640 circa olio su tela, 137 x 102 cm
Nel buio di una scena notturna due figure si confrontano: un fanciullo e un vecchio chino. Si tratta del San Giuseppe falegname che nel dipinto di Georges de La Tour è assistito da un attento e curioso Gesù bambino. Egli ne illumina i gesti antichi di carpentiere, facendo schermo (al pittore che li ritrae e a noi spettatori) con la mano sinistra alla lunga fiammella del cero. A terra, fermato dal peso del piede di Giuseppe, è un trave entro il quale egli pratica un foro con un succhiello; accanto un maglio di legno e una sgorbia. Di grande poesia, quasi metafisica, anche il truciolo arricciato, esaltato dalla luce della candela.
Questa splendida tela è datata alla metà degli anni 40 del Seicento. Nella simbologia del dipinto un chiaro riferimento alla croce, sulla quale si giocava la salvezza del mondo secondo il Cattolicesimo. La luce emanata dal volto del bambino, simbolo dell’incarnazione divina, rischiara la fronte corrugata di Giuseppe sulla quale è impressa l’angoscia per il destino del figlio.
Caro alla pittura del Seicento soprattutto in ambito nordico, il soggetto rivela una sensibilità cromatica fiamminga e una spiritualità francescana, fuse magistralmente con uno dei temi amati dalla pittura caravaggesca e ancor prima da quella di Leonardo: il giustapporsi della figura dell’anziano a quella del giovane. Così, se nell’immagine di Giuseppe il pittore sembra voler incarnare l’accettazione del destino da parte degli uomini e la capacità di svolgere il nostro compito umilmente, lasciandoci guidare dalla luce di Cristo, nel fanciullo risplende la purezza dei prediletti nel Regno dei Cieli.
È celato, in questa immagine, uno spunto di riflessione; nella bellezza di questo bambino è posto un punto centrale del Cristianesimo: amare il prossimo come fanciulli curiosi, avendo negli occhi lo stupore di chi impara. Una lentezza spirituale opposta ai devastamenti tumultuosi della guerra e della pestilenza che La Tour dovette pur conoscere, dei quali è segno il sofferto volto lacrimoso dell’artigiano, umile mediatore tra uomo e Dio.
Vi segnalo anche l'interessante progetto d’allestimento che è stato studiato per l’evento “Georges de La Tour a Milano” che nasce da una serie di spunti concettuali ed estetici che rimandano a grande parte dell’iconografia classica sulla Natività, che vede Gesù nascere in una stalla, capanna o grotta; all’architettura nordica familiare al Maestro; alla semplicità ed alla “umile naturalità” consona ad entrambi i soggetti dei due capolavori che si intendono esporre a Palazzo Marino.
La logica progettuale ci ha quindi orientato verso la scelta di una “architettura” scultorea, pulita ma suggestiva per dimensioni ed effetti materici, nonché alla scelta di utilizzare materiali naturali e tradizionali.
Ne è risultato un sistema composto da una grande parete a onda intonacata con calce ed argilla e da una pavimentazione in legno vecchio, un organismo “sospeso” all’interno della Sala Alessi e costituito da superfici concettualmente “povere”, che ci consentono di arricchire l’atmosfera del luogo con giochi di
luce che ne esaltino la plasticità.
Una scelta distante da ogni intenzione decorativa ma che proprio da questo trae la sua forza, innescando una contrapposizione tra la “neutra” semplicità dell’intervento e l’eleganza della sala in cui si inserisce, garantendo allo stesso tempo il rispetto della poetica delle due opere di de La Tour.
La comunicazione dei contenuti scientifici e didattici è affidata ad una serie di schermi collocati all’interno di lunghi e bassi parallelepipedi, in modo da consentirne la visibilità ad adulti, bambini e diversamente abili.
Da un punto di vista distributivo dello spazio il progetto rispetta le molte esigenze funzionali, prima di ogni altra quella di tenere separate le opere, pur conferendo loro pari dignità di “location”, così da consentire la migliore visuale di esse ed agevolare la spiegazione degli storici dell’arte.
Le teche a controllo climatico che contengono le opere sono state magistralmente realizzate dal Laboratorio museotecnico Goppion.
Come sempre l’appuntamento è gratuito.
Dal 26 Novembre all'8 Gennaio.
Orari di visita dalle 9.30 alle 19;
Il Giovedì e il Sabato dalle 9.30-22.
Vi segnalo proprio accanto, e sempre gratuitamente, la prima sezione della Galleria D’Italia, nei magnifici palazzi in via Manzoni.
Parasimpatico - Ipnosi femminile
Dalle mutande si sale lentamente negli interstizi del corpo, immersi in colorazioni digestive, piccoli capitani Nemo dentro i liquidi della vita quotidiana.
Emozioni psichedeliche, lievemente pop, che risvegliano umori e distanze del non pienamente visibile.
Rimescolati. Rifiltrati. Ipnotici ed elegantemente mutevoli.
Forme plastiche che attraversano corpi vaporosi, rossi che si virano in violacei blu, gialli declinati in polposi arancioni.
Lievemente instabili e insicuri.
Tastiamo con i nostri sensi, disgustati dalla loro precaria capacità.
Ma camminiamo superficialmente su piani scorrevoli.
Spensierati filtriamo profondità, che dentro di noi producono turbamenti chimici.
E alla fine ci accorgiamo di essere dentro un scatola trasparente da cui in lontananza il paradiso non ci attende e vive del suo lontano riflettersi in noi.
Mostra:
Fondazione Nicola Trussardi presenta:
Parasimpatico - interventi video di Pipilotti Rist
Ex Cinema Manzoni - Via Alessandro Manzoni 40, Milano
Ingresso gratuito, orario dalle 11 alle 21 fino al 18 Dicembre 2011.
24/11/11
14/11/11
Torino fra anarchia e ospitalità
A Torino in questi giorni il tema dell’anarchia pare particolarmente di moda, ben due gallerie trattano questa tematica, anche se in modi molto diversi. Da Franco Soffiantino Sam Durant ha ideato un progetto dedicato al movimento anarchico attivo in Italia alla fine del XIX secolo, attraverso una serie di sculture di anarchici livornesi posti davanti a drappi neri e corredati di alcuni elementi esplosivi, il tutto nel nobile strumento del locale marmo delle vicine cave di Carrara. Tema simile ma in un aspetto documentativo presso lo spazio di e/static, in via Reggio 27, con il lavoro di Paul Hendrikse che presenta, dopo una variegata ricerca storiografica e in parte personale, elementi fisici e figurativi di uno storico insediamento di una colonia anarchica, fondata da Frederik van Eeden, presso Walden nella regione di Bussum. Ora quest’area è divisa in parte fra tante proprietà private e in parte zona militare dell’esercito olandese.
Criticità sociale anche presso la galleria di Franco Noero con i lavori molto, molto, minimali di Henrik Olesen. Presso la vicina ex galleria Sonia Rosso si è avviata una nuova sperimentazione artistica con un’azione di ospitalità ideata da Sonia Rosso e Jonathan Monk che rielaborano un progetto di albergazione, che già nel 2007 aveva iniziato a pulsare, per diventare ora un’azione di ospitalità creativa che vede come primo intervento un’azione di Scott Myles. Egli elabora uno spazio relazionale/albergativo molto elegante e suggestivo, con rimandi all’architettura degli anni settanta. Nella prima sala ha poi presentato un pannello realizzato a mano in cui la parola Work è stratificata da un processo cromatico.
Sono passato anche presso la galleria Guido Costa che purtroppo era chiusa.
Un bosco di quiete e storia
Anche con le complesse situazioni del nostro paese ci sono energie positive e di grande valore che guardano al domani in modo costruttivo, rivalutando un passato e impegnandosi direttamente nel tutelarlo.
Il Fai, Fondo per l'ambiente italiano, è sicuramente uno dei grandi esempi che recentemente ha dato prova di un’altra sua meraviglia. Si tratta della riapertura del noto “Bosco di San Francesco” avuto in lascito da Intesa Sanpaolo e ristrutturato e riaperto al pubblico da pochi giorni.
Posto accanto alla Basilica di Assisi, è un’area boschiva di 64 ettari, che dopo diversi anni di abbandono è stato ripulito e rimboscato con decine di nuovi arbusti, tra cui più di 200 olivi.
I sentieri sono stati ripristinati, e ne sono stati realizzati di nuovi che congiungono i famosi luoghi francescani, in tal modo si può rivivere la quiete naturale e poetica di questo angolo di vita agreste e spirituale.
Al suo interno è stato anche realizzato un intervento artistico di Michelangelo Pistoletto parte del uso progetto “Il terzo Paradiso”.
Il Fai è un’ente privato che vive del diretto sostegno e supporto dei suoi soci. Per questa iniziativa è stata prezioso il contributo di Intesa Sanpaolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, ENEL, Ferrarelle, Fondazione Telecom Italia; e delle migliaia di contributi piccoli e grandi che portano nelle casse del FAI le energie per sviluppare i suoi importanti progetti.
Un lontano romantico sguardo
Opera di Isabelle Cornaro
Un interessante progetto, proposto fino all’ 8 Gennaio 2012, è in corso presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino si tratta della mostra «Un’espressione geografica. Unità e identità italiana attraverso l’arte contemporanea». Curata da Francesco Bonami, l’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione della Banca Fideuram per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
L’idea di questa mostra è un propositivo evento che la Fondazione SRR ha realizzato invitando venti artisti stranieri a conoscere e frequentare la realtà regionali del nostro paese, per poi produrre un’opera che scaturisca da questa esperienza esplorativa. Quasi un aggiornamento del Gran Tour di goethiana memoria.
In generale la visione che questi artisti ci riportano è classicamente folcloristica. Emergono molte opere che raccontano più del lontano passato, forse la vera fascinazione del nostro paese, che del nostro attuale presente. Spunta in più opere la figura di P.P.Pasolini, noto omosessuale, scrittore e regista, un personaggio degli anni settanta controverso, che rappresenta in modo forte le contraddizioni della nostra nazione,e forse una delle ultime figure positive che gli stranieri hanno del nostro paese.
Vediamo alcune delle opere che più mi hanno colpito. Si inizia con l’opera di Hillary Lloyd (attualmente nella rosa dei candidati al Turner Prize 2011), trattasi di un video sul cielo di Genova, in una perlustrazione delle vie condotta col naso all’insù, forse come una fuga verso un’urbanizzazione intensa di una costa rude e abbarbicata al mare, che proprio in questi giorni ha dato dolorosi segnali. L’artista Roman Ondak, che ha soggiornato in Calabria, invia in stile boettiano una serie di cartoline al curatore dell’evento che testimoniano il suo pellegrinare in serena sicurezza. Una grande sala immersa in un suggestivo blu cobalto ospita la magia espressa nella pietra di lusernia dal rumeno Victor Man che si ispira alla tradizione esoterica torinese per il suo intervento. Mentre dalla tradizione carnevalesca sarda giunge un palco in forma installativa proposto da Ulla Von Brandeburg con un documentativo video. La barocca chiesa di Santa Croce, a Lecce, è lo spunto per l’ispirazione di Isabelle Cornaro per una rielaborazione dello spazio. Ma sono molte altre le opere che condividono attimi di un paese unito dalla grande varietà di culture, forme, tradizioni, che spesso vengono negate, anche dall’arte contemporanea, mentre forse potrebbero essere interessanti stimoli. Come sempre se lo fanno gli stranieri è un merito, se lo facciamo noi no, misteri italiani.
Ecco l’elenco completo degli artisti invitati con la relativa regione visitata.
Abruzzo: Michael Stevenson e Cornelia Schmidt-Bleek (Nuova Zelanda, 1964; USA, 1964; vivono e lavorano a Berlino)
Basilicata: Taiyo Onorato & Nico Krebs (collettivo formatosi in Svizzera nel 2003; vivono e lavorano a Berlino)
Calabria: Roman Ondak (Slovacchia, 1966; vive e lavora a Bratislava)
Campania: Gabriel Kuri (Messico, 1970; vive e lavora a Bruxelles)
Emilia Romagna: Andro Wekua (Georgia, 1977; vive e lavora a Berlino)
Friuli Venezia Giulia: Hugo Markl (Pasadena, California, 1964; vive e lavora a New York)
Lazio: Johanna Billing (Svezia, 1973; vive e lavora a Stoccolma)
Liguria: Hilary Lloyd (Regno Unito, 1964; vive e lavora a Londra)
Lombardia: Ibon Aranberri (Spagna, 1969; vive e lavora a Bilbao)
Marche: Markus Schinwald (Austria, 1973; vive e lavora a Vienna)
Molise: Ferhat Ozgur (Turchia, 1965; vive e lavora ad Istanbul)
Piemonte: Victor Man (Romania, 1974; vive e lavora a Cluj)
Puglia: Isabelle Cornaro (Francia, 1974; vive e lavora a Parigi)
Sardegna: Ulla von Brandenburg (Germania, 1974; vive e lavora a Parigi)
Sicilia: Katerina Seda (Repubblica Ceca, 1977; vive e lavora a Praga e Brno)
Toscana: Gintaras Didziapetris (Lituania, 1985; vive e lavora a Vilnius)
Trentino Alto Adige: Tobias Putrih (Slovenia, 1972; vive e lavora a Boston)
Umbria: Ruti Sela & Maayan Amir (Ruti Sela: Israele, 1974; vive e lavora a Tel Aviv \ Mayaan Amir: Israele, 1978; vive e lavora a Tel Aviv)
Valle d'Aosta: Sunah Choi (Corea del Sud, 1968; vive e lavora a Berlino)
Veneto: Nathaniel Mellors (Regno Unito, 1974; vive e lavora ad Amsterdam)
In un'area a latere è in corso la presentazione di alcuni disegni di Andrea Salvino, realizzate nell'arco degli ultimi anni, parte di una serie dedicata a scottanti temi politici/culturali.
Orario di apertura Ma-Me-Ve: 14-19 / Gi: 14-19,30 e gratuito dalle 20 alle 23 / Sa-Do: 12-19
Un interessante progetto, proposto fino all’ 8 Gennaio 2012, è in corso presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino si tratta della mostra «Un’espressione geografica. Unità e identità italiana attraverso l’arte contemporanea». Curata da Francesco Bonami, l’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione della Banca Fideuram per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
L’idea di questa mostra è un propositivo evento che la Fondazione SRR ha realizzato invitando venti artisti stranieri a conoscere e frequentare la realtà regionali del nostro paese, per poi produrre un’opera che scaturisca da questa esperienza esplorativa. Quasi un aggiornamento del Gran Tour di goethiana memoria.
In generale la visione che questi artisti ci riportano è classicamente folcloristica. Emergono molte opere che raccontano più del lontano passato, forse la vera fascinazione del nostro paese, che del nostro attuale presente. Spunta in più opere la figura di P.P.Pasolini, noto omosessuale, scrittore e regista, un personaggio degli anni settanta controverso, che rappresenta in modo forte le contraddizioni della nostra nazione,e forse una delle ultime figure positive che gli stranieri hanno del nostro paese.
Vediamo alcune delle opere che più mi hanno colpito. Si inizia con l’opera di Hillary Lloyd (attualmente nella rosa dei candidati al Turner Prize 2011), trattasi di un video sul cielo di Genova, in una perlustrazione delle vie condotta col naso all’insù, forse come una fuga verso un’urbanizzazione intensa di una costa rude e abbarbicata al mare, che proprio in questi giorni ha dato dolorosi segnali. L’artista Roman Ondak, che ha soggiornato in Calabria, invia in stile boettiano una serie di cartoline al curatore dell’evento che testimoniano il suo pellegrinare in serena sicurezza. Una grande sala immersa in un suggestivo blu cobalto ospita la magia espressa nella pietra di lusernia dal rumeno Victor Man che si ispira alla tradizione esoterica torinese per il suo intervento. Mentre dalla tradizione carnevalesca sarda giunge un palco in forma installativa proposto da Ulla Von Brandeburg con un documentativo video. La barocca chiesa di Santa Croce, a Lecce, è lo spunto per l’ispirazione di Isabelle Cornaro per una rielaborazione dello spazio. Ma sono molte altre le opere che condividono attimi di un paese unito dalla grande varietà di culture, forme, tradizioni, che spesso vengono negate, anche dall’arte contemporanea, mentre forse potrebbero essere interessanti stimoli. Come sempre se lo fanno gli stranieri è un merito, se lo facciamo noi no, misteri italiani.
Ecco l’elenco completo degli artisti invitati con la relativa regione visitata.
Abruzzo: Michael Stevenson e Cornelia Schmidt-Bleek (Nuova Zelanda, 1964; USA, 1964; vivono e lavorano a Berlino)
Basilicata: Taiyo Onorato & Nico Krebs (collettivo formatosi in Svizzera nel 2003; vivono e lavorano a Berlino)
Calabria: Roman Ondak (Slovacchia, 1966; vive e lavora a Bratislava)
Campania: Gabriel Kuri (Messico, 1970; vive e lavora a Bruxelles)
Emilia Romagna: Andro Wekua (Georgia, 1977; vive e lavora a Berlino)
Friuli Venezia Giulia: Hugo Markl (Pasadena, California, 1964; vive e lavora a New York)
Lazio: Johanna Billing (Svezia, 1973; vive e lavora a Stoccolma)
Liguria: Hilary Lloyd (Regno Unito, 1964; vive e lavora a Londra)
Lombardia: Ibon Aranberri (Spagna, 1969; vive e lavora a Bilbao)
Marche: Markus Schinwald (Austria, 1973; vive e lavora a Vienna)
Molise: Ferhat Ozgur (Turchia, 1965; vive e lavora ad Istanbul)
Piemonte: Victor Man (Romania, 1974; vive e lavora a Cluj)
Puglia: Isabelle Cornaro (Francia, 1974; vive e lavora a Parigi)
Sardegna: Ulla von Brandenburg (Germania, 1974; vive e lavora a Parigi)
Sicilia: Katerina Seda (Repubblica Ceca, 1977; vive e lavora a Praga e Brno)
Toscana: Gintaras Didziapetris (Lituania, 1985; vive e lavora a Vilnius)
Trentino Alto Adige: Tobias Putrih (Slovenia, 1972; vive e lavora a Boston)
Umbria: Ruti Sela & Maayan Amir (Ruti Sela: Israele, 1974; vive e lavora a Tel Aviv \ Mayaan Amir: Israele, 1978; vive e lavora a Tel Aviv)
Valle d'Aosta: Sunah Choi (Corea del Sud, 1968; vive e lavora a Berlino)
Veneto: Nathaniel Mellors (Regno Unito, 1974; vive e lavora ad Amsterdam)
In un'area a latere è in corso la presentazione di alcuni disegni di Andrea Salvino, realizzate nell'arco degli ultimi anni, parte di una serie dedicata a scottanti temi politici/culturali.
Orario di apertura Ma-Me-Ve: 14-19 / Gi: 14-19,30 e gratuito dalle 20 alle 23 / Sa-Do: 12-19
Equilibri fra cerchi, sfere e riverberi.
Presso la fondazione Merz di Torino è in corso fino al 15 gennaio 2012 una complessa idea espositiva concepita da Simon Starling, utilizzando i lavori di Faivovich & Goldberg, Sture Johannesson, Mario Merz, James Nasmyth & James Carpenter con la curatela di Maria Centonze.
E’ la prima volta che l’artista si pone nel ruolo di strutturare un progetto in cui non sono solo sue le opere ma un dialogo fra le proprie e quelli di altri artisti. Adattando il suo percorso creativo, rielaborazioni di tecnologie in contesti artistici nuovi, ha prodotto un’iniziativa di diversi microcosmi, trame di un realtà impercettibile, in cui l’aspetto della circolarità proposta dagli igloo di Mario Merz pare l’elemento più comune.
In generale la mostra è piacevole, con alcuni aspetti che ho trovato molto validi; come l’ opere “ El Meson de Fierro” degli artisti argentini Faivovich & Goldberg che presentano una tappa di questo progetto di indagine sul passaggio dei meteoriti, sulle loro tracce nella crosta terrestre e sulla funzione di confine, dal titolo “A Guide to Campo Cielo”.
Bella la stanza in cui un’opera processuale di Starling dialoga direttamente con alcuni disegni di Mario Merz, in un rinvio di potenza e sviluppo esponenziale.
Affascina anche la serie di disegni di Carpenter e Nasmyth "Illustration for the Moon" in cui l’aspetto circolare rimanda direttamente alla sezione dell'opera "Spostamenti della terra e della luna su un asse“ realizzato da Mario Merz nel 2003.
Al piano inferiore un video di Simon Starling prende il pretesto letterario orientale come trama per una compenetrazione fra presente e passato, fra realtà e finzione, che la realizzazione documentativa di maschere del teatro No porta ad un estremo gioco di rimandi.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con la Galleria Franco Noero.
Orario di apertura: dal Martedì alla Domenica dalle 11 alle 19.
13/11/11
11/11/11
I Lavoratori dell'arte - incontro a Torino
I "Lavoratori dell'Arte" saranno a Torino per incontrare e discutere con i lavoratori della cultura piemontesi
DOMENICA 20 NOVEMBRE, ORE 16,00
c/o GREEN BOX, Via Sant'Anselmo, 25 - Torino
Incontro pubblico per discutere sulla necessità di dare all’arte, alla cultura e alla conoscenza lo status di beni comuni. Per dare voce a una pluralità di soggetti ed esperienze, come punto di partenza nella costruzione di pratiche, azioni e discussioni volte alla definizione di un welfare culturale e di iniziative per innescare processi di gestione partecipata degli spazi di pubblica utilità nel settore dell'arte e della cultura.
Filippo Juvarra on-line - Digitalizzati gli album di Filippo Juvarra della collezione di Palazzo Madama.
Una nuova e interessante iniziativa prenderà avvio dal 13 Novembre sul sito web del Museo di Palazzo Madama in Torino, dove saranno disponibili le immagini ad alta definizione dei primi due album di disegni di Filippo Juvarra dalle collezioni di Palazzo Madama. Si tratta di progetti, vedute e scenografie eseguite dall’architetto messinese per il rinnovamento barocco di Torino capitale del regno sabaudo. La pubblicazione web dei disegni consentirà di rendere globalmente accessibili le opere e al tempo stesso di preservarle dall’usura e dai rischi connessi alla consultazione.
Ogni immagine, in tutto 215 per un totale di 395 disegni inventariati, sarà corredata da una breve scheda anagrafica. Entro un anno saranno messi on-line anche gli altri due volumi di disegni. Inoltre, è in corso la revisione delle schede di catalogo che potranno man mano aggiornare e arricchire la banca dati on-line.
Il progetto sarà presentato Domenica 13 Novembre 2011 dalle ore 17.00 a Palazzo Madama durante la seduta inaugurale del convegno di studi “Filippo Juvarra (1678-1736). Architetto dei Savoia, architetto in Europa” organizzato dal Centro Studi della Reggia di Venaria, dalla Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte di Roma e dal Politecnico di Torino dal 14 al 16 novembre nelle tre sedi di Palazzo Madama, Reggia di Venaria e Castello di Rivoli.
La digitalizzazione del fondo di grafica di Juvarra ha preso avvio nel 2010 in collaborazione con la Facoltà di Lettere dell’Università di Torino (prof. Giuseppe Dardanello) e l’Accademia delle Scienze di Torino. La scansione ad alta definizione dei disegni dei quattro album è stata realizzata e interamente finanziata dalla Fondazione Siav Academy, società specializzata nella gestione e riproduzione elettronica di documenti con applicazioni nel campo dei beni culturali.
Palazzo Madama possiede quattro album di disegni di Juvarra. Essi documentano la sua attività di architetto, di scenografo e di ornatista. Gli album hanno una legatura settecentesca in pelle con fregi d’oro sul dorso e compaiono nell’inventario del 1764 dell’Archivio particolare di Carlo Emanuele III di Savoia. Con le dispersioni degli anni napoleonici i volumi passarono al conte Luigi Seyssel d’Aix, che era riuscito a recuperare parte della collezione del re, ma successivamente imboccarono strade diverse. Il secondo e il quarto, contenenti l’uno progetti di edifici torinesi e studi per archi di trionfo, stemmi, targhe e schizzi scenografici, l’altro repertori di modelli d’ornato per candelabri e vasi, furono acquistati dalla Città di Torino per il Museo nel 1921. Nello stesso anno furono offerti in dono da Angelo Reycend e Giovanni Chevalley anche il primo volume, che raccoglie idee e pensieri per opere realizzate a Torino e in Piemonte, ed il terzo dedicato alle Memorie sepolcrali.
I disegni, in tutto 542, sono realizzati a matita, penna e acquerello. La datazione dei fogli si colloca tra il 1706 e il 1735. In molti casi su una pagina sono incollati più disegni: ogni volume ha infatti circa 100 fogli e misura 45 x 30 cm.
La Fondazione Siav Academy, Rubano (Padova), è una società di sviluppo software e di sistemi informatici nata nel 1989, che propone soluzioni di gestione elettronica di documenti e service per la digitalizzazione – acquisizione di immagini e testi. Nell’ambito dei beni culturali, SIAV opera per la pubblicazione e la conservazione del patrimonio storico documentario con interventi in biblioteche, archivi di Stato, Conservatori musicali, musei, istituzioni culturali private e fondazioni (tra gli altri, l’Accademia delle Scienze di Torino, l’Accademia Filarmonica Romana, la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Marciana di Venezia).
Informazioni per il pubblico: 011 4433501
Per ulteriori informazioni visitate i siti Internet: www.palazzomadamatorino.it e www.fondazionetorinomusei.it
Cartoline in forma di pensiero - Gilbert & George alla Pinacoteca Agnelli di Torino.
Spesso la bravura di un artista è nel saper trasformare un oggetto quotidiano in qualcosa che supera la sua semplicità e diventa qualcosa di particolare e affascinante. Molte volte le semplici cartoline, che tutti noi usiamo nei periodi di vacanza, sono state usate dagli artisti per veicolare oltre alla tradizionale funzione di saluti altri valori e significati, ma sempre inserendo in esse testi o elaborazioni di segni. Il duo italo-inglese Gilbert & George ha superato questo tipo di azione per usare le semplici immagini, anche le più kitsch, presentandole in un’elegante e forte impaginazione, modificandone il senso funzionale.
Il trentino Gilbert Prousch recatosi nel 1967 alla St. Martin’s School di Londra conosce George Passmore e insieme avviano un rapporto artistico, e di coppia dichiarata nella vita privata, fino ai nostri giorni. Tutto il loro agire artistico si sviluppa su una delicata ma determinata voglia di suscitare provocazione, in un equilibrio fra ironia, critica e superamento dei normali valori culturali e religiosi.
La Pinacoteca Agnelli li ha invitati per realizzare una vasta mostra intitolata «The Urethra Postcard Pictures», proponendo un’articolata esposizione di materiale “postale” quali cartoline, volantini promozionali, biglietti per promuovere prestazioni sessuali e altro, che si possono trovare nei negozi e nelle vie del centro londinese.
Su questi grandi pannelli sono poste cartoline di uguale formato che creano differenti suggestioni visive, inizialmente paiono una semplice descrizione d’immagini, ma lentamente nel loro insieme e ripetersi, producono un interessante senso di riorganizzazione dell’immagine e del suo multiplo, creando una rivisitazione della cultura inglese. Si percepiscono così i diversi paesaggi urbani di Londra e dei suoi celebri monumenti che sono accompagnati dalle particolari immagini di luoghi meno noti ma più passionali come saune, centri massaggi che riportano alla fisicità più intima e personale. Le stesse diverse forme delle cartoline producono un elegante spostamento di valore che riesce a integrare anche quelle più ridondanti e ambigue.
Il titolo della mostra è un richiamo al teosofo Charles Webster Leadbeater che ha elaborato una particolare simbologia che qui è richiamata dalla posizione delle cartoline.
Al secondo piano la mostra propone anche alcuni dei progetti dei primi anni settanta che hanno caratterizzato l’avvio della carriera di questi due eleganti e ironici artisti.
Orario della mostra: dal Martedì alla Domenica dalle 10 alle 19, chiuso il lunedì, la mostra durerà fino al 4 Marzo 2012.
08/11/11
Arte con tempo (rane/a) – corso sull’arte contemporanea -
Arte con tempo (rane/a) – corso sull’arte contemporanea - seconda sezione
Il prossimo 09 Novembre alle ore 21 si svolgerà, presso il Qi di Corso Vittorio Emanuele II, 33 a Cuneo, il corso sull’arte contemporanea, la seconda sezione, che è tenuto dall’artista Domenico Olivero, da diversi anni attivo nel sistema dell’ arte.
La seconda sezione del corso è dedicata agli artisti e alla loro forma espressiva, si analizzeranno alcuni di più importanti personaggi dell’arte contemporanea, tra i tanti Damien Hirst, Jeff Koons, Maurizio Cattelan …, approfondendone tecniche, stili e strategie creative.
Ogni sezione d’incontro è slegata, in tal modo si possono seguire anche solo alcuni dei tre gruppi di lezioni. A Gennaio/Febbraio seguirà la terza e ultima parte degli incontri dedicata al sistema arte contemporanea.
Gl’incontri, che hanno cadenza quindicinale, sono stati strutturati in tre sezioni, una dedicata alla storia, svoltasi nel mese di Ottobre, una sui personaggi più rappresentativi e una di analisi sul funzionamento del sistema arte oggi, che si svolgerà a Gennaio 2012.
Il corso affronta alcuni aspetti dell’arte contemporanea ed è aperto per appassionati, collezionisti ed artisti ma anche semplici incuriositi da questo universo creativo.
Le lezioni sonno realizzate come un tragitto storico, visto nei suoi aspetti più significativi e reali. Si spazia dalle forme più note alle opere più incredibili che gli artisti hanno realizzato in questi ultimi decenni. Analizzando i protagonisti e le tendenze artistiche dal secondo dopoguerra fino al nostro presente.
Il progetto è organizzato in 3 moduli, che possono essere seguiti anche solo singolarmente.
Saranno anche realizzate visite guidate, facoltative, ad alcuni dei musei più importanti del settore, come il Castello di Rivoli o il Mamac di Nizza.
Prima sezione - Percorsi storici, incontri 28 Sett.; 12 Ott e 26 Ott 2011
Seconda sezione - Essere artisti, incontri 09 Nov; 23 Nov e 07 Dic 2011
Terza sezione - La società dell’arte, incontri 11 Gen 2012; 25 Gen e 08 Feb 2012
Le lezioni si svolgeranno i Mercoledì dalle ore 21 fino alle 23 al Qi in Corso Vittorio Emanuele II, 33 a Cuneo.
Per ulteriori dettagli e iscrizioni rivolgersi alla segreteria dell’associazione Qi tel 0171.070422 - 342.0219021 e-mail: sy.qi33@gmail.com;
Sede : QI - Centro Aggregazione Giovanile, di Corso Vittorio Emanuele II 33 12100 Cuneo, Cuneo, Italy
Tel. 0171.070422 - 342.0219021 E-mail: sy.qi33@gmail.com; fedofedo@libero.it; Sito Web: http://www.qi33.it
06/11/11
Artissima finale...
Dopo tre giorni di pioggia continua, che in certe zona ha prodotto dei gravi danni, si è conclusa la diciottesima edizione di Artissima, che in generale si conferma con questa curatela di Francesco Manacorda un valido evento fieristico/turistico.
Nei tre giorni si è visto un grande afflusso di pubblico, che nonostante il difficile clima, è giunto in questo bello spazio espositivo, le sensazioni colte sono state molto soddisfatte e positive. Ho sentito alcuni galleristi e tutte hanno manifestato una generale soddisfazione, solo uno ha avuto delle critiche più sulla crisi che sulla fiera, questo pare sicuramente un buon segnale.
Fra le cose seguite oggi vi segnalo l'iniziativa di Resò che oggi presentava alcuni artisti che hanno partecipato l'anno scorso, le due italiane Irene Pittatore e Francesca Macrì, che hanno svolto la loro esperienza in Brasile e quella di Sunil Vallu, artista indiano che è stato in residence a Biella.
Ho assaggiato anche un pezzo dell'ottima torta Gerhard Richter.
Come sempre ho seguito alcuni appuntamenti di Ascolta chi scrive, che trovo una delle iniziative più interessanti, qui Elenda del Drago con Francesco Arena.
Segnaliamo i premi assegnati nel corso di Artissima 18 che sono stati:
- il illy Present Future, giunto alla sua undicesima edizione, assegnato a Dina Danish, per l’opera dal titolo “Halim: the dark whistling nightingale” del 2011, rappresentata dalla galleria Jeanine Hofland. L’artista è stata premiata con la somma di 10.000 euro e l’opportunità di proporre un progetto per la realizzazione di una nuova illy Art Collection. La giuria era composta da Anne Ellegood, Tessa Giblin, Beatrix Ruf.
- e il Premio Guido Carbone - New Entries, la cui giuria è composta da Florence Derieux, Peter Eleey, Stefan Kalmàr, Laura Viale, ha deciso di premiare, tra le 25 gallerie provenienti da 11 paesi, selezionate per la sezione New Entries, Laveronica di Modica (Ragusa). Il Premio Guido Carbone, consistente in 5.000 euro, è stato assegnato quest’anno “per la presentazione dello spazio e il tipo di lavori esposti e in modo particolare per l’integrità programmatica della galleria, il sostegno nella produzione della maggior parte dei lavori e la capacità di contestualizzare il suo programma oltre gli stretti limiti dell’area di mercato”.
ARTISSIMA è un marchio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino; per incarico dei tre Enti, è promossa dalla Fondazione Torino Musei, costituita dal Comune di Torino per curare e valorizzare il patrimonio artistico e museale della Città. La diciottesima edizione di ARTISSIMA viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Camera di commercio di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. La manifestazione si avvale della collaborazione di: Main Partner: UniCredit; Partners: Fiat, Fondazione Borsalino, illycaffè, Iren, Lauretana, Open Care; Media Partner: RCS Pubblicità e kind Sponsors: Ceretto, Essent’ial, Expo-Rent, Ferrero Rocher, Gaggenau, Galliano Habitat/Museo del Design, K-Way/Robe di Kappa, Valcucine.
Nei tre giorni si è visto un grande afflusso di pubblico, che nonostante il difficile clima, è giunto in questo bello spazio espositivo, le sensazioni colte sono state molto soddisfatte e positive. Ho sentito alcuni galleristi e tutte hanno manifestato una generale soddisfazione, solo uno ha avuto delle critiche più sulla crisi che sulla fiera, questo pare sicuramente un buon segnale.
Fra le cose seguite oggi vi segnalo l'iniziativa di Resò che oggi presentava alcuni artisti che hanno partecipato l'anno scorso, le due italiane Irene Pittatore e Francesca Macrì, che hanno svolto la loro esperienza in Brasile e quella di Sunil Vallu, artista indiano che è stato in residence a Biella.
Ho assaggiato anche un pezzo dell'ottima torta Gerhard Richter.
Come sempre ho seguito alcuni appuntamenti di Ascolta chi scrive, che trovo una delle iniziative più interessanti, qui Elenda del Drago con Francesco Arena.
Segnaliamo i premi assegnati nel corso di Artissima 18 che sono stati:
- il illy Present Future, giunto alla sua undicesima edizione, assegnato a Dina Danish, per l’opera dal titolo “Halim: the dark whistling nightingale” del 2011, rappresentata dalla galleria Jeanine Hofland. L’artista è stata premiata con la somma di 10.000 euro e l’opportunità di proporre un progetto per la realizzazione di una nuova illy Art Collection. La giuria era composta da Anne Ellegood, Tessa Giblin, Beatrix Ruf.
- e il Premio Guido Carbone - New Entries, la cui giuria è composta da Florence Derieux, Peter Eleey, Stefan Kalmàr, Laura Viale, ha deciso di premiare, tra le 25 gallerie provenienti da 11 paesi, selezionate per la sezione New Entries, Laveronica di Modica (Ragusa). Il Premio Guido Carbone, consistente in 5.000 euro, è stato assegnato quest’anno “per la presentazione dello spazio e il tipo di lavori esposti e in modo particolare per l’integrità programmatica della galleria, il sostegno nella produzione della maggior parte dei lavori e la capacità di contestualizzare il suo programma oltre gli stretti limiti dell’area di mercato”.
ARTISSIMA è un marchio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino; per incarico dei tre Enti, è promossa dalla Fondazione Torino Musei, costituita dal Comune di Torino per curare e valorizzare il patrimonio artistico e museale della Città. La diciottesima edizione di ARTISSIMA viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Camera di commercio di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. La manifestazione si avvale della collaborazione di: Main Partner: UniCredit; Partners: Fiat, Fondazione Borsalino, illycaffè, Iren, Lauretana, Open Care; Media Partner: RCS Pubblicità e kind Sponsors: Ceretto, Essent’ial, Expo-Rent, Ferrero Rocher, Gaggenau, Galliano Habitat/Museo del Design, K-Way/Robe di Kappa, Valcucine.
05/11/11
Eventi in centro Torino, nei giorni di Artissima
Sotto una pioggia battente si può trovare riparo in diverse iniziative che sono in corso nei giorni di Artissima, eccovi alcune proposte.
Vicino a Porta Susa in via Giuseppe Giusti 4 (scendere alla fermata Vinzaglio) c'è Annissima - Vendo ergo sum - L'artista esiste fuori dal mercato? un interessante progetto artistico di Anna Scalfi Eghenter presentato dal "gallerista" Cesare Pietroiusti.
In via Bellezia 14 il progetto Eric dell'artista Gregorio Samsa, curato da Adriana Polveroni.
Presso lo stupendo palazzo della Camera di Commercio due istallazioni di Suguru Goto nell'esposizione "Cymatics"
Mentre in centro non perdetevi "Vieni a prendere un caffè da noi" progetto proposto da Luciana Litizzetto e Caterina Fossati presso l'abitazione di Eva Menzio per vedere le opere di undici artisti italiani.
Concludo in piazza Cavour 10 presso la Galleria Zabert dove ci sono i lavori di Dario Ghibaudo sui "peccati capitali".
Vicino a Porta Susa in via Giuseppe Giusti 4 (scendere alla fermata Vinzaglio) c'è Annissima - Vendo ergo sum - L'artista esiste fuori dal mercato? un interessante progetto artistico di Anna Scalfi Eghenter presentato dal "gallerista" Cesare Pietroiusti.
In via Bellezia 14 il progetto Eric dell'artista Gregorio Samsa, curato da Adriana Polveroni.
Presso lo stupendo palazzo della Camera di Commercio due istallazioni di Suguru Goto nell'esposizione "Cymatics"
Mentre in centro non perdetevi "Vieni a prendere un caffè da noi" progetto proposto da Luciana Litizzetto e Caterina Fossati presso l'abitazione di Eva Menzio per vedere le opere di undici artisti italiani.
Concludo in piazza Cavour 10 presso la Galleria Zabert dove ci sono i lavori di Dario Ghibaudo sui "peccati capitali".
Artissima, ma non solo
Per giungere all’Oval si transita davanti al Lingotto che in contemporanea offre due altri eventi in ambito artistico/ creativo il solone innovativo DNA Italia che propone una produttiva realtà che opera sul restauro, sulla riqualificazione e conservazione del patrimonio artistico. Sono presenti diversi attori di questa interessante realtà con alcuni pregiati progetti, come il rinnovamento della Galleria San Federico e azioni di conservazioni di opere d’arte.
Accanto c’è Artò2011 che presenta diverse professionalità artigianali di pregio che operano sul territorio piemontese. Tra le iniziative in programma un intervento di Michelangelo Pistoletto, la partecipazione di Philippe Daverio e di altri importanti personaggi legati all’attenzione alla creatività artigianale.
Sempre in ambito creativo legato al design in centro città, diviso in tre sedi, vicine c’è Operae una interessante mostra mercato del design autoprodotto, alla sua seconda edizione. Nei diversi spazi si può incontrare una preziosa e bella realtà produttiva di manufatti di nuova generazione creativa, attenti all’ambiente e all’ergonomia umana.
Artissima 2011
Nella foto le opere di Yalter da Winter
Ecco le miei impressioni sull’evento oramai giunto alla maggiore età, diciotto anni che hanno visto il nascere di una piccola fiera che negli anni è diventato uno degli eventi più interessanti della realtà artistica contemporanea italiana ed internazionale.
La diciottesima edizione di Artissima si conferma nei suoi ampi spazi dell’Oval una valida proposta fieristica.
Come già l’anno scorso anche quest’anno gli spazi sono ariosi e ben distribuiti e la luminosità della vasta vetrata dona al luogo una fresca atmosfera. E’ migliorata la situazione logistica degli spazi che l’anno scorso penalizzava l’area delle fondazioni/enti pubblici che quest’anno trova una sua continuità col resto della fiera.
La centrale iniziativa coordinata da Lara Favaretto e Francesco Manacorda “Approssimazioni razionali semplici” è alquanto varia con diverse strutture che raccolgono le tante iniziative, che però risultano troppo immanenti, forse sarebbe stato più interessante superare questa compulsività, per giungere a nuovi approdi.
Sul profilo delle proposte dalle gallerie, un buon assortimento e una generale qualità. Si nota la conferma del ritorno pittorico e di una ricomparsa di tanta fotografia e di qualche video.
Facciamo una breve panoramica della tante iniziative mettendo in risalto quelle che mi hanno colpito di più.
Nella Main Section mi è piaciuta molto la galleria Superwindow con una serie di opere minimali, Kaplan con i lavori di Perrone, i lavori in legno di Ibid e lo stand di Corrias e di Steinek.
Nelle New Entries mi è piaciuta molto la Weingrüll; ma in generale sono tutte molto stimolanti, ecco l'elenco delle altre: Samy Abraham; AMT_project; Christian Andersen; Balice Hertling & Lewis; BolteLang; Collicaligreggi; Lisa Cooley; Crèvecoeur Hilary Crisp Elastic Gallery; Selma Feriani; Honor Fraser; Laurel Gitlen; Grey Noise; Laveronica; Josh Lilley; Limoncello; Ignacio Liprandi; MOTINTERNATIONAL; On Stellar Rays; ribordy contemporary; Saks; Gregor Staiger; Untitled; Karlsruhe;
Le sedici presenze di Present Future sono alquanto amalgamate e valide, mi hanno colpito i lavori di Misha Stroj negli spazi di Kerstin Engholm, Vienna; Nicoline Van Harskamp da NON, Istanbul; Rob Johannesma esibito da Roma Publications, e Igor Grubic presente da Škuc, Lubiana;.
L'elenco completo: Lupo Borgonovo proposto da Fluxia, Milano; Katinka Bock presentato da Jocelyn Wolff, Parigi; Michal Bdny offerto da Johnen, Berlino / Nächst St.Stephan-Rosemarie Schwarzwälder, Vienna; Dina Danish nella Galleria Jeanine Hofland, Amsterdam; Vlatka Horvat di Branicka, Berlino, Cracovia; Amsterdam; Alek O. nella Gallery Vela, Londra; Julien Prévieux esposto da Jousse Entreprise, Parigi; Yann Sérandour da gb agency, Parigi; Milica Tomic nello stand di Charim, Vienna, Berlino; Zapruder portato da Caterina Tognon, Venezia; Raphael Zarka selezionato da Michel Rein, Parigi; Waldemar Zimbelmann invitato da Meyer Riegger, Karlsruhe.
L'iniziativa Back to the Future si conferma come una punto da non perdere, per questa edizione i miei preferiti: gli interventi delicati di Nil Yalter in esposizione da Hubert Winter, le opere molto femminili di Natalia LL offerto da upp, Venezia; le azioni sociali/politche di Franco Mazzucchelli presente da Repetto, Alexis Akrithakis giunto da Kalfayan, Atene; i lavori molto belli di William Anastasi esposto da Anita Beckers, Francoforte; Tomaso Binga da Wunderkammern, Roma; Renato Boero proposto da Cardelli & Fontana, Sarzana; Giuseppe Chiari esibito da Il Ponte, Firenze; Giorgio Ciam esibito da Mummery + Schnelle, Londra; forte impatto performativo nelle opere di Giuseppe Desiato nello stand di Delloro, Roma; John Divola nella Galleria Laura Bartlett, Londra; Giosetta Gioroni nello stand di Vava, Milano; Giorgio Griffa da Giampiero Biasutti, Torino; Peter Hutchinson offerto da P420, Bologna; Gary Kuehn esibito da Häusler, Zurigo; Ketty La Rocca da LA ROCCA, Martano, Torino; Lynn Hershman Leeson nello spazio di Waldburger, Bruxelles; Acqui Terme; Bruce Mclean portato da Tanya Leighton, Berlino; Dmitry Alexandrovich Prigov offerto da Sandmann, Berlino; Vienna; Jakob Mattner da 401 Contemporary, Berlino.
04/11/11
Artissima, The Others, votazione finale
Ecco ora alla votazione finale
Artissima 7-
Anche quest'anno l'evento è molto piacevole, migliorata la distribuzione dello spazio, qualità delle gallerie discreta e varie sezioni valide anche se senza grandi stacchi.
Il progetto di Lara Favaretto con Francesco Manacorda “Approssimazioni razionali semplici” aveva delle istanze interessanti ma che sono sfociate in un certo vuoto che si vedeva nelle diverse piacevoli strutture. Si prova una sensazione di debolezza, di mancanza di sviluppo. Queste declinazioni di immanenza sembrano più di impotenza, visto che queste strategie oramai paiono troppo consumate/ripetute, se c'è questa incapacità di "produrre" arte, allora meglio mette qualcuno che ha più coraggio...
The Others 6+
Ero molto ottimista su questo nuovo progetto, mi aspettavo qualcosa di fresco, forse troppo, uno spostamento reale dal semplice e più che giusto "commercio". Pareva una volontà di fare di più e in modo nuovo, queste mie eccessive speranze sono state in generale disattese, tolti alcuni progetti in generale una normale fiera. Alcuni consigli, usare meglio le celle, visto che erano tante quelle vuote, sarebbe stato più sensato distribuire su più locali la marea di opere proposte, che spesso davano, in contrasto al corridoio, una sensazione di eccesso, un'opera in ogni cella sarebbe stato perfetto, secondo punto la luce, i fari spesso non illuminava ma abbagliavano, meglio i neon...
Paratissima si conferma in quel suo allegro vociare e promuovere, cosa non si sa bene, ma c'è di tutto e molto divertente e caciarone, per cui si conferma nel suo "bene e male".
Artissima Lido la proposta serale di Artissima, non mi ha convinto molto, se questi sono i giovani, il futuro non promette molto. Facendo un paragone mi pare una Paratissima curata bene ma senza particolari slanci, opere come sempre residuali, istanze di ricerche ... le solite cose di rara (nel senso di assenza) bellezza e di interessanti tematiche, ma che dopo una decennio paiono oramai inutili, noiose e prive di senso.
L'arte visiva deve azionarsi sull'occhio poi ci stanno tutte le filippiche che si vuole, ma basta le solite cose tristi e dolorose, e poi intanto tutti fighetti e ben mantenuti a sbarcare il lunario, con vestitini vintage e boccale di birra... non si vede coerenza, realtà e senso di questo fare... forse tornare a sporcarsi le mani col "colore"????
(testo per equilibriarte.net)
The Others 6+ Artissima 7- ....
The Others 6+
Le proposte di questa nuova iniziativa erano molto alettanti, pareva una vera novità, in realtà è rimasta troppo legata alla tradizione fieristica e alla fine le piccole celle erano null'altro che una serie di proposte commerciali, qualche piccolo progetto significativo c'era ma non bastava a giustificare il tutto.
Soprattutto le celle dovevano essere usate meglio, mettere più opere in questi spazi è stato un poco un errore, visto che molte erano vuote ci si poteva allargare e gestire meglio la distribuzione degli spazi.
Artissima 7-
Ok buona, come la precedente con alcune migliorie, ma nulla di più, meglio il progetto della Favaretto che quello osmotico dell'anno scorso, ma poi le istanze dell'iniziativa sono le solite vacue asserzioni/azioni/motivazione che ricordano troppo la linea di Back to the Future senza però un aggiornamento...
Paratissima come sempre uguale a se stessa... (?!?!)
Artissima Lido una paratissima di fighetti milanesi e amici vari ...
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