Translate

04/10/18

Oskar Kokoschka alla Kunsthaus Zürich


 Oskar Kokoschka, La saga di Prometeo (Ade e Persefone, Apocalisse, Prometeo), 1950 (dettaglio), olio e tecnica mista su tela, Ade e Persefone: 239 x 234 cm / Apocalisse: 239 x 349 cm / Prometeo: 239 x 234 cm
The Samuel Courtauld Trust, The Courtauld Gallery, Londra, © Fondation Oskar Kokoschka / 2018 ProLitteris, Zurigo


Dal 14 dicembre 2018 al 10 marzo 2019 il Kunsthaus Zürich presenta Oskar Kokoschka, espressionista, migrante e cittadino del mondo, nella prima retrospettiva dedicatagli in Svizzera da oltre 30 anni. Tra le 200 opere spicca il trittico monumentale di Prometeo, mai prima mostrato in Svizzera.


Oskar Kokoschka (1886–1980) appartiene insieme a Francis Picabia e a Pablo Picasso a quella generazione di pittori che rimasero fedeli all'arte figurativa nel secondo dopoguerra, quando si rinsaldava la predominanza dell'arte astratta; è anche loro il merito se oggi la pittura astratta e figurativa coesistono senza scontri di tipo ideologico. Gli artisti contemporanei si rifanno in particolare a Kokoschka: la sua pittura espressionista è fonte di ispirazione implicita o esplicita per Nancy Spero, Georg Baselitz, Herbert Brandl e Denis Savary, che apprezzano l'articolazione gestuale della sua pennellata, ne elogiano il carattere cosmopolita o ne condividono il pacifismo, tutti tratti distintivi dell'opera, della vita e dell'eredità dell'artista viennese. Dopo l'ultima grande mostra individuale a lui dedicata nel 1986, il Kunsthaus avvicina il genio di Kokoschka a nuove generazioni di visitatori. Tra l’altro si trovano a Vevey e a Zurigo importanti opere dell'eredità dell'artista deceduto nel 1980 sul lago Lemano.


MIGRANTE ED EUROPEO

La retrospettiva segue le ragioni e le motivazioni che spinsero il pittore a stabilirsi in non meno di cinque Paesi. Delle diverse fasi della sua vita la curatrice Cathérine Hug ha raccolto 100 quadri e altrettante opere su carta, fotografie e lettere. Tali testimonianze storiche dimostrano che, grazie a lavori commissionati da personalità del mondo della letteratura, dell'architettura e della politica, Kokoschka riuscì tutto sommato a far fronte alla diffamazione della sua arte come «degenerata» durante il nazionalsocialismo. In esilio diviene poi un indomito fautore della libertà, della democrazia e dei diritti umani, un umanista che nelle sue opere dà spazio a paesaggi e a bambini, oltre che a personaggi mitologici e ad allegorie, che rappresentano il rifiuto degli orrori della guerra e l'esaltazione della forza dell'amore e della bellezza della natura. È proprio tale linguaggio artistico indipendente di protesta politica a rendere Kokoschka inconfondibile.


Oskar Kokoschka, Time, Gentlemen Please, 1971/1972, olio su tela, 130 x 100 cm, 
Tate: Purchased in 1986, © Fondation Oskar Kokoschka / 2018 ProLitteris, Zurigo


TRITTICI RICOMPOSTI PER LA PRIMA VOLTA AL DI FUORI DELLA GRAN BRETAGNA

Due quadri tripartiti di grandi dimensioni, larghi circa otto metri e alti oltre due metri ciascuno – «Prometeo» (1950, Courtauld Art Gallery, Londra) e «Le Termopili» (1954, Università di Amburgo) – rappresentano l'apice della fase della maturità di Kokoschka, nonché della presente retrospettiva. Entrambi i lavori sono stati esposti insieme solo in un'altra occasione, ovvero nel 1962 presso la Tate Gallery. I trittici nacquero in una fase di transizione: dopo una decade di esilio londinese, nel 1953 l'artista si trasferì a Villeneuve in Svizzera, dove rimase fino alla sua morte nel 1980. L'imponente trittico di Prometeo, nato originariamente come decorazione d'interno per un nobile committente londinese, non è stato esposto al di fuori delle isole britanniche fin dal 1952, quando fu mostrato alla Biennale di Venezia. La rappresentazione di Prometeo, ispiratore della civiltà umana, come pure il trittico delle Termopili sono un appello all'umanità a vivere in pace e in libertà, come fratelli e sorelle. Oltre al contenuto, è possibile analizzare tali opere dal punto di vista del processo creativo che contraddistingue Kokoschka rispetto ai suoi contemporanei. Le pennellate e l'uso del colore permettono infatti all'osservatore di riconoscere il movimento dell'artista, in un procedimento inusuale per l'arte figurativa. L'espressionista saldamente ancorato al figurativo, fondatore di una Scuola del Vedere a Salisburgo, ancora oggi attiva, fu da molti considerato antimoderno – eppure si batté per un accesso democratico all'istruzione e per una società aperta.

La mostra è nata in collaborazione con il Leopold Museum di Vienna.






PROGRAMMA DI ACCOMPAGNAMENTO

Se la vita di Kokoschka fu ricca e variegata – si pensi ai suoi soggiorni all'estero, alle sue opere teatrali, ai suoi rapporti di amicizia con letterati e dadaisti, o ancora con Wilhelm Wartmann, primo direttore del Kunsthaus Zürich – altrettanto ricco e variegato è il programma di accompagnamento della mostra.


Ottobre 2018
Lettura scenica del dramma «Assassino, speranza delle donne»; il primo allestimento del 1909 a Vienna, organizzato dal pittore Oskar Kokoschka a soli 23 anni, destò immediato scandalo. Con Sarah Sandeh (Theater am Neumarkt) e Jan Bluthardt (Schauspielhaus Zürich). Nell'ambito di «Züri liest».
Giovedì 25.10.2018, 18:30 – 20:00. In tedesco.
Kunsthaus Zürich, Heimplatz 1, 8001 Zurigo


Dicembre 2018 – Marzo 2019
Visite guidate. Le visite guidate in tedesco per il pubblico si tengono il mercoledì alle 18:00, il venerdì alle 15:00 e la domenica alle 11:00. È in programma una visita guidata con la curatrice Cathérine Hug il 20 dicembre alle ore 18:00. Una visita guidata in francese è prevista il 26 gennaio alle ore 16:00; ci saranno poi visite guidate in inglese il 12 gennaio e il 9 febbraio, entrambe alle ore 16:00.


Gennaio 2019
Proiezione del film «Kokoschka: Leben und Werk» (2017), di Michel Rodde. Première nella Svizzera tedesca, con dibattito (in francese e tedesco) a seguire fra il regista Michel Rodde e la curatrice Cathérine Hug.
Sabato 12.1.2019 alle 11:00 (discussione a partire dalle 12:30)
Kino KOSMOS, Lagerstrasse 102, 8004 Zurigo


«KOKOSCHKA / KRAUS / JURCZOK». Jurczok 1001, artista zurighese dello spoken word, si ricollega nella sua performance ai quadri di Kokoschka e ai testi del suo amico scrittore Karl Kraus. 
Giovedì 24.1.2019, 18:30 – 19:45. In tedesco.
Kunsthaus Zürich, Heimplatz 1, 8001 Zurigo


 Con un intervento introduttivo di Madeleine Betschart (direttrice del Centre Dürrenmatt Neuchâtel, che dal 16 dicembre al 31 marzo 2019 ospiterà la mostra «Kokoschka – Dürrenmatt: il mito come parabola»). Modera la tavola rotonda Cathérine Hug (curatrice del Kunsthaus Zürich).
Giovedì 31.1.2019, 20:00 – 21:15. In tedesco.
Kunsthaus Zürich, Heimplatz 1, 8001 Zurigo


Febbraio 2019
«Compendio di perversità. Kokoschka e la mostra di «Arte degenerata» visti nel loro contesto». Conferenza di Bernadette Reinhold (Direttrice dell’Oskar Kokoschka-Zentrum di Vienna), con dibattito a seguire fra la relatrice Aglaja Kempf (curatrice della Fondation Oskar Kokoschka di Vevey) e Cathérine Hug (curatrice del Kunsthaus Zürich).
Giovedì 7.2.2019, 18:30 – 20:00. In tedesco.
Istituto svizzero di studi d’arte, Zollikerstrasse 32, 8008 Zurigo


Presentazione della nuova, molto attesa biografia di Kokoschka a cura di Rüdiger Görner (Professor of German with Comparative Literature, Queen Mary University of London). In collaborazione con la casa editrice Paul Zsolnay Verlag di Vienna.
Giovedì 21.2.2019, 18:30 – 19:45. In tedesco.
Kunsthaus Zürich, Heimplatz 1, 8001 Zurigo




PUBBLICAZIONE
La pubblicazione di accompagnamento (320 pagine, 300 illustrazioni a colori, in tedesco e inglese), per i tipi di Kehrer-Verlag, Heidelberg, è disponibile presso lo shop del Kunsthaus e in libreria: «Oskar Kokoschka. Expressionist, Migrant, Europäer» («Oskar Kokoschka: espressionista, migrante, europeo») con nuovi contributi scientifici e analitici di Régine Bonnefoit, Iris Bruderer, Martina Ciardelli, Birgit Dalbajewa, Heike Eipeldauer, Katharina Erling, Cathérine Hug, Aglaja Kempf, Alexandra Matzner, Raimund Meyer, Bernadette Reinhold, Heinz Spielmann e Patrick Werkner.


Con il sostegno di UNIQA Österreich Versicherungen AG, Assicurazione opere d’arte Svizzera, il cui contributo come sponsor principale ha consentito inoltre il restauro del trittico di Prometeo; e con il supporto di: Ufficio federale della cultura, Fondazione Hulda e Gustav Zumsteg, Boston Consulting Group, Fondazione Truus e Gerrit van Riemsdijk, Fondazione Dr. Georg e Josi Guggenheim e di altri benefattori che preferiscono non essere citati.



INFORMAZIONI GENERALI

Kunsthaus Zürich, Heimplatz 1, CH–8001 Zurigo
Tel. +41 (0)44 253 84 84, www.kunsthaus.ch ven–dom/mar 10:00–18:00, mer/gio 10:00–20:00. Festività: cfr. www.kunsthaus.ch

Ingresso alla mostra: CHF 23.– /18.– ridotto e gruppi. Biglietti cumulativi per la collezione permanente e per la mostra: CHF 26.–/19.–. Ingresso gratuito per bambini e ragazzi fino ai 16 anni e per i membri della Zürcher Kunstgesellschaft.

Prevendita: offerta combinata RailAway delle FFS. Riduzione sul viaggio e sul biglietto: in stazione o tramite rail service 0900 300 300 (CHF 1.19/min. da rete fissa), www.sbb.ch/kunsthaus-zuerich

Zurigo turismo: prenotazioni alberghiere e vendita di biglietti, tourist information alla stazione centrale, tel. +41 44 215 40 00, information@zuerich.com, www.zuerich.com.