Nell’ambito
delle attività del progetto europeo FUTURES (EPP-European Photography
Platform) per la valorizzazione di talenti emergenti, CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia è lieta di annunciare la mostra FUTURES 2018 | Coa, Giannico, Mortarotti, Perna, Pingitore, Positano - curata da Giangavino Pazzola.
Il percorso espositivo di FUTURES 2018 | Coa, Giannico, Mortarotti, Perna, Pingitore, Positano, che verrà aperto al pubblico venerdì 5 ottobre nella Project Room di CAMERA, si compone di lavori inediti realizzati appositamente per quest’occasione da sei autori emergenti, scelti da una commissione di esperti, al fine di offrire una panoramica su nuove tematiche e linguaggi che caratterizzano la produzione fotografica in ambito italiano.
Gli artisti in mostra sono Umberto Coa (Palermo, 1988), Teresa Giannico (Bari, 1985), Vittorio Mortarotti (Savigliano, 1982), Armando Perna (Reggio Calabria, 1981), Lorenzo Pingitore (Torino, 1985) e Anna Positano (Genova, 1981). I fotografi sono stati segnalati da un comitato d’eccellenza composto da Ilaria Bonacossa (Direttore Artissima - Torino), Diane Dufour (direttore Le Bal - Paris), Francesca Lavazza (collezionista), Beatrice Merz (Fondazione Merz - Torino) e Walter Guadagnini (direttore CAMERA - Torino).
I progetti:
Umberto Coa presenta Ne bastavano quarantacinque
(2018), progetto sviluppato in collaborazione con il Museo
Etnoantropologico di Sutera nel quale, partendo da un singolo episodio
datato 24 maggio 1915 e da immagini e oggetti d’archivio, genera un
racconto che oltrepassa i confini della narrazione lineare.
Un’installazione composta da elementi di natura visiva e oggettuale
ricostruisce un particolare racconto ambientato all’interno del piccolo
centro siciliano di inizio secolo, offrendo una singolare
interpretazione a cavallo tra realtà e finzione.
In Stanza Con Sedia Da Arbitro E Ruota Di Marmo (2018), Teresa Giannico
si serve in modo strumentale dei codici della fotografia documentaria
per costruire nuove realtà. Partendo da un suo disegno, rappresenta un
interno domestico in cui gli oggetti evidenziano una relazione
innaturale tra loro. Successivamente realizza dei diorami di carta per
ricostruire tali ambienti immaginari, rivestendo le superfici
tridimensionali degli oggetti stessi anche tramite un largo uso di
immagini prese dal web. I plastici vengono realizzati in modo poco
descrittivo e, una volta fotografati, vengono fotografati e distrutti.
Con le tre immagini Untitled (2018) Vittorio Mortarotti
esplora la questione della memoria abitata e i modi di fare memoria,
ovvero il vissuto del senso sociale e culturale del quotidiano in una
data comunità. Per fare questo, ci mostra esempi di persone durante dei
riti di possessione, rappresentandoli nello stato di trance. L’abitare
un luogo genera dei codici e delle consuetudini che diventano cultura di
una comunità, mentre la memoria è abitata dalla ripetizione e dalla
reinterpretazione dei fatti nella continua costruzione di senso.
La fragilità intrinseca dei luoghi è il tema messo a fuoco da Armando Perna nella serie Un paesaggio instabile. Calabria 1783/2018. Primo nucleo di una ricerca più ampia, il racconto prende le mosse da Istoria de fenomeni del Tremoto avvenuto nelle Calabrie (1783),
per attraversare la ricerca di Zanotti Bianco ed Isnardi nella prima
metà del '900, e giungere alla mappatura odierna. Le fotografie
dialogano in modo inedito con tavole illustrate dal Vivenzio e immagini
d’archivio, con la volontà di documentare come instabilità e precarietà -
siano esse generate da fenomeni naturali o dall'uomo - abbiano un ruolo
determinante nel delineare tratti identitari della popolazione e del
territorio.
Nei due scatti dalla serie Parmenide (2018) Lorenzo Pingitore
riflette sull’Essere, fotografando una grande sfera dal diametro di 4,5
metri immersa in ambienti e architetture sempre differenti - scelti per
la loro capacità di esaltare un mutamento tra passato, presente e
futuro, imposto dalla natura e dall’uomo. Ogni paesaggio entra in
dialogo con la sfera, esaltando caratteristiche di trasformazione della
percezione di entrambi. I luoghi e la sfera, seppur immobili, creano un
unico insieme che persisterà nel tempo grazie alla capacità della
fotografia di fermare il tempo in un’immagine.
Lungo Mare Canepa (2018) è il libro d’artista realizzato da Anna Positano,
una passeggiata per immagini nella periferia ovest di Genova.
Nonostante il nome evocativo, il luogo si presenta come una strada ad
alto scorrimento da cui il mare non può essere osservato. Camminando
prima lungo il lato nord della strada e fotografando in direzione del
mare, e percorrendo poi a ritroso la strada sulla Diga Foranea guardando
verso la terraferma, Positano realizza uno scatto ogni settanta passi
per ottenere una striscia completa della strada.
Volendo
promuovere i talenti emergenti su scala internazionale, inoltre, CAMERA
ha sostenuto i fotografi selezionati anche attraverso la partecipazione
degli stessi al Festival UNSEEN 2018 di Amsterdam (21 – 23 settembre
2018).
FUTURES
è un programma sostenuto dall’Unione Europea che vede CAMERA - Centro
Italiano per la Fotografia lavorare insieme ad altre dieci istituzioni
con l’obiettivo di individuare e sostenere autori emergenti che
utilizzano la fotografia come linguaggio di ricerca e sperimentazione.
I partner del progetto sono UNSEEN, FOMU Fotomuseum, PhotoEspaña,
British Journal of Photography, Robert Capa Contemporary Photography
Center, Foundation of Visual Education (Lodz), Photo Romania Festival,
Photo Ireland Festival, Festival d'Hyeres, Triennale der Photographie
Hamburg.