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03/10/18

Camera Project Room Futures con Coa, Giannico, Mortarotti, Perna, Pingitore, Positano a Torino



  
Nell’ambito delle attività del progetto europeo FUTURES (EPP-European Photography Platform) per la valorizzazione di talenti emergenti, CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia è lieta di annunciare la mostra FUTURES 2018 | Coa, Giannico, Mortarotti, Perna, Pingitore, Positano - curata da Giangavino Pazzola.

Il percorso espositivo di FUTURES 2018 | Coa, Giannico, Mortarotti, Perna, Pingitore, Positano, che verrà aperto al pubblico venerdì 5 ottobre nella Project Room di CAMERA, si compone di lavori inediti realizzati appositamente per quest’occasione da sei autori emergenti, scelti da una commissione di esperti, al fine di offrire una panoramica su nuove tematiche e linguaggi che caratterizzano la produzione fotografica in ambito italiano.
Gli artisti in mostra sono Umberto Coa (Palermo, 1988), Teresa Giannico (Bari, 1985), Vittorio Mortarotti (Savigliano, 1982), Armando Perna (Reggio Calabria, 1981), Lorenzo Pingitore (Torino, 1985) e Anna Positano (Genova, 1981). I fotografi sono stati segnalati da un comitato d’eccellenza composto da Ilaria Bonacossa (Direttore Artissima - Torino), Diane Dufour (direttore Le Bal - Paris), Francesca Lavazza (collezionista), Beatrice Merz (Fondazione Merz - Torino) e Walter Guadagnini (direttore CAMERA - Torino).


I progetti:

Umberto Coa presenta Ne bastavano quarantacinque (2018), progetto sviluppato in collaborazione con il Museo Etnoantropologico di Sutera nel quale, partendo da un singolo episodio datato 24 maggio 1915 e da immagini e oggetti d’archivio, genera un racconto che oltrepassa i confini della narrazione lineare. Un’installazione composta da elementi di natura visiva e oggettuale ricostruisce un particolare racconto ambientato all’interno del piccolo centro siciliano di inizio secolo, offrendo una singolare interpretazione a cavallo tra realtà e finzione.

In Stanza Con Sedia Da Arbitro E Ruota Di Marmo (2018), Teresa Giannico si serve in modo strumentale dei codici della fotografia documentaria per costruire nuove realtà. Partendo da un suo disegno, rappresenta un interno domestico in cui gli oggetti evidenziano una relazione innaturale tra loro. Successivamente realizza dei diorami di carta per ricostruire tali ambienti immaginari, rivestendo le superfici tridimensionali degli oggetti stessi anche tramite un largo uso di immagini prese dal web. I plastici vengono realizzati in modo poco descrittivo e, una volta fotografati, vengono fotografati e distrutti.
Con le tre immagini Untitled (2018) Vittorio Mortarotti esplora la questione della memoria abitata e i modi di fare memoria, ovvero il vissuto del senso sociale e culturale del quotidiano in una data comunità. Per fare questo, ci mostra esempi di persone durante dei riti di possessione, rappresentandoli nello stato di trance. L’abitare un luogo genera dei codici e delle consuetudini che diventano cultura di una comunità, mentre la memoria è abitata dalla ripetizione e dalla reinterpretazione dei fatti nella continua costruzione di senso.

La fragilità intrinseca dei luoghi è il tema messo a fuoco da Armando Perna nella serie Un paesaggio instabile. Calabria 1783/2018. Primo nucleo di una ricerca più ampia, il racconto prende le mosse da Istoria de fenomeni del Tremoto avvenuto nelle Calabrie (1783), per attraversare la ricerca di Zanotti Bianco ed Isnardi nella prima metà del '900, e giungere alla mappatura odierna. Le fotografie dialogano in modo inedito con tavole illustrate dal Vivenzio e immagini d’archivio, con la volontà di documentare come instabilità e precarietà - siano esse generate da fenomeni naturali o dall'uomo - abbiano un ruolo determinante nel delineare tratti identitari della popolazione e del territorio.

Nei due scatti dalla serie Parmenide (2018) Lorenzo Pingitore riflette sull’Essere, fotografando una grande sfera dal diametro di 4,5 metri immersa in ambienti e architetture sempre differenti - scelti per la loro capacità di esaltare un mutamento tra passato, presente e futuro, imposto dalla natura e dall’uomo. Ogni paesaggio entra in dialogo con la sfera, esaltando caratteristiche di trasformazione della percezione di entrambi. I luoghi e la sfera, seppur immobili, creano un unico insieme che persisterà nel tempo grazie alla capacità della fotografia di fermare il tempo in un’immagine.
Lungo Mare Canepa (2018) è il libro d’artista realizzato da Anna Positano, una passeggiata per immagini nella periferia ovest di Genova. Nonostante il nome evocativo, il luogo si presenta come una strada ad alto scorrimento da cui il mare non può essere osservato. Camminando prima lungo il lato nord della strada e fotografando in direzione del mare, e percorrendo poi a ritroso la strada sulla Diga Foranea guardando verso la terraferma, Positano realizza uno scatto ogni settanta passi per ottenere una striscia completa della strada.

Volendo promuovere i talenti emergenti su scala internazionale, inoltre, CAMERA ha sostenuto i fotografi selezionati anche attraverso la partecipazione degli stessi al Festival UNSEEN 2018 di Amsterdam (21 – 23 settembre 2018).


FUTURES è un programma sostenuto dall’Unione Europea che vede CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia lavorare insieme ad altre dieci istituzioni con l’obiettivo di individuare e sostenere autori emergenti che utilizzano la fotografia come linguaggio di ricerca e sperimentazione. I partner del progetto sono UNSEEN, FOMU Fotomuseum, PhotoEspaña, British Journal of Photography, Robert Capa Contemporary Photography Center, Foundation of Visual Education (Lodz), Photo Romania Festival, Photo Ireland Festival, Festival d'Hyeres, Triennale der Photographie Hamburg.