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15/10/18

Equilibrium. Un’idea per la scultura italiana


Gianni Caravaggio, Cosmicomica, 2006 - Courtesy The Artist and Mazzoleni, London - Torino

Dal 26 ottobre 2018  Mazzoleni presenta  Equilibrium. Un’idea per la scultura italiana a cura di Giorgio Verzotti. La mostra è il primo appuntamento dopo l’ampliamento della galleria, che arriva quasi a raddoppiare gli spazi della storica sede nel centro di Torino, in Piazza Solferino 2.

Il progetto espositivo indaga una delle costanti della scultura italiana che attraverso la negazione del proprio  pondus si apre, strutturalmente, allo spazio esterno. 

Un processo che trova in Umberto Boccioni uno dei più illustri precedenti storici - si pensi a  Sviluppo di una bottiglia nello spazio - insieme a gran parte dell’opera di  Fausto Melotti, che radicalizza la scelta di sottrarre peso, corpo, massa all’opera scultorea, giungendo alle sue strutture aeree e filiformi. 

Un procedere “in negativo”, “per via di levare” come affermava Michelangelo, che si ritrova poi nella visualizzazione di stati di energia sospesa - propria di alcuni protagonisti dell’Arte Povera - o nella costruzione di strutture precarie, giocate sulla contrapposizione di forze che giungono ad un equilibrio, sviluppate da artisti come  Vicenzo Agnetti

Ciascuno, seguendo percorsi differenti, giunge ad una situazione di equilibrio fra gli elementi che fisicamente compongono il proprio lavoro: in questo modo la fragilità, che spesso diventa il minimo comune denominatore di queste ricerche, trova una forza capace di conferire stabilità all’opera – ne è un esempio il lavoro di  Elisabetta Di Maggio -  anche quando la dirompente instabilità sembra farsi minaccia o quando si riducono alle micro-dimensioni oppure ancora, quando sono affidate all’effimero di materiali deperibili. 

Sul fronte opposto, la forza e il peso di certe opere di  Giuseppe Maraniello trovano una effettiva leggerezza nell’equilibrio fra le spinte e controspinte che contrastano col peso dei materiali. Il lavoro di Gianni Caravaggio rivela invece un equilibrio tra due visioni che entrano in tensione: quella oggettiva, regolata dalle leggi scientifiche e quella soggettiva, dominata da una prospettiva poetica e arbitraria.   Oltre alla presenza di alcuni maestri assoluti dall’arte italiana saranno presenti le opere più recenti e in molti casi realizzate appositamente per questo progetto, di alcuni tra i protagonisti che hanno rinnovato i paradigmi della scultura italiana contemporanea. La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese e include un saggio di Giorgio Verzotti.