La collaborazione fra il
Museo del Novecento di Milano e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea
di Trento e Rovereto ha dato vita a un importante omaggio a Margherita
Sarfatti. Scrittrice, giornalista, critica d’arte e promotrice dell’arte
moderna, si tratta di una delle maggiori figure di spicco della storia della
cultura italiana del XX secolo.
Il progetto è strutturato
in due mostre, nei rispettivi spazi, autonome e complementari, accompagnate
dalla produzione di un ricco catalogo edito da Electa.
La mostra al Museo del
Novecento, è curata da Anna Maria Montaldo e Danka Giacon con la collaborazione
di Antonello Negri ed è allestita con la regia dello Studio Mario Bellini
Architects.
Il percorso espositivo
milanese è strutturata in diverse sezioni tematiche: Milano, centro di
modernità; Margherita Sarfatti nella città che cambia; La rete culturale
milanese: artisti, critici, galleristi; Le note d’arte di Margherita Sarfatti:
segni, colori e luci; La nascita del movimento artistico “Novecento” e la sua
organizzazione; Gli orientamenti del gusto e gli acquisti pubblici: il caso
delle collezioni milanesi; Il rapporto di Margherita Sarfatti col potere; Dalla
redazione dell’Avanti all’esilio dall’Italia.
La mostra ha uno spirito
immersivo con oltre 90 opere fra materiale artistico, documenti, oggetti di
arredo e vestiti. Si incontrano così i tanti artisti amati e sostenuto negli
anni tra cui Boccioni, Borra, Bucci, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba,
Sironi e Wildt, contestualizzati da filmati e fotografie, lettere, inviti ai
vernissage, libri d’epoca, e anche abiti, vetri e arredi, con un
approfondimento da più prospettive sulla Milano degli anni Dieci e Venti nel XX
secolo.
L’esposizione illustra il
grande impegno culturale di Margherita Sarfatti, fra gli anni dieci e venti del
secolo scorso soprattutto a Milano, con una particolare attenzione alle tante
mostre organizzate per promuovere lo stile italiano e l’idea di “moderna
classicità” superando la fase del Futurismo e aprendo a nuove visioni
artistiche.
Il percorso ci guida dagli
esordi giovanili alla fondazione del “Novecento Italiano”, in cui la Sarfatti è
stata un’instancabile promotrice dell’arte italiana con articoli, attività
critica e sostegno anche economico degli artisti. Poi i tempi cambiarono e lasciò
l’Italia a causa delle Leggi razziali (1938) per tornarvi nel 1947 e ritirarsi
a vita privata vicino a Como.
La mostra è ben allestita e
con tante stupende opere, corredate da un pratico supporto informativo.