Es decir, el propósito de abolir
el pasado ya ocurrió en el pasado y—paradójicamente— es una de las pruebas de
que el pasado no se puede abolir.
Jorge Luis Borges, Nathaniel
Hawthorne, Nuevas inquisiciones, 1952
Sabato 3 novembre 2018 alle ore 19.00 Quartz Studio ha il piacere di presentareDer Zauberberg, la prima mostra personale a Torino dell’artista sudamericano Jorge Macchi (Buenos Aires, Argentina, 1963).Il titolo è tratto dal romanzo di Thomas Mann, letto anni fa dall'artista sul quale ha lasciato un ricordo intenso. Dopo averlo letto - dichiara l'artista - ho appreso che la Montagna Magica è un'immagine tradizionale nella letteratura tedesca, un luogo dove le persone spariscono, un posto dal quale non si torna indietro. In effetti Castorp, il protagonista del romanzo, va a far visita ad un parente in un sanatorio tra le montagne per tre settimane e alla fine vi rimane per sette anni. Der Zauberberg è un’installazione site-specific appositamente concepita da Jorge Macchi per Quartz Studio.
A partire dal disegno del pavimento – spiega l’artista - ho individuato
14 zone con la stessa quantità di mattonellegrigie, rosse e ocra. In 8 di
queste zone, e sul medesimo punto di ognuna, ho realizzato strutture identiche
fatte con oggetti e rifiuti che sembrano raccolti casualmente (scatole di
cartone,bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, frammenti di vetro, pezzi di
mdf, giornali, fiammiferi, capi di vestiario, etc). Gli oggetti sono gli stessi
in tutti e 8 i gruppi e sono installati nel medesimo modo, a ripetere la
distribuzione casuale. Il pavimento, con il suo motivo ad esagoni, fa parte
della ripetizione: il rapporto fra gli oggetti e ildisegno è sempre lo stesso
nelle 8 zone, anche se sul pavimento non sono tracciati confini precisi.È la
presenza dei gruppi di oggetti identici a trasformare la continuità del
pavimento in una serie diunità riflesse. Le pareti bianche e il contorno nero
del pavimento fungono da limite di una sezionedi una ripetizione potenzialmente
infinita.Sulla parete più vicina all’ingresso sono appese due pagine di
giornale identiche. I testi e le foto sono completamente eliminati con
l’eccezione della parola GESCHICHTE (storia
intedesco).A questo progetto – continua Macchi - sono legate due opere del 1998
intitolateVite parallele e realizzate
in due versioni. In unaversione, due lastre di vetro rotte nello stesso modo
sono disposte accanto sul pavimento.La seconda versione è una scatola di fiammiferi
a due scomparti uguali. La distribuzione deifiammiferi è identica in ciascuno
scomparto. In entrambe le versioni di Vite
paralleleil pubblico osserva un evento estremamente improbabile, ossia
laripetizione del caso.
Jorge Macchi (Buenos Aires, Argentina, 1963) vive e lavora a Buenos Aires. Macchi è
considerato uno dei più importanti artisti concettuali della sua generazione
per l’arte sudamericana, con forti legami con la la cultura visiva europea (Surrealismo
e Arte Povera). Lavora con diversi media, dalla scultura alla pittura al video,
spesso combinati in soluzioni installative site-specific. Macchi è attratto dal
caso e dagli eventi fortuiti e nel suo lavoro trovano spesso posto ritagli di
giornale, piantine di città e spartiti musicali. Fra i suoi ispiratori cita
John Cage e Jorge-Luis Borges. Recenti mostre personali includono CA2M Centro
de Arte 2 de Mayo, Madrid, Spain (2017), MALBA Museo de Arte Latino-Americana
de Buenos Aires, Argentina (2016); Centre Régional d´Art Contemporain de Montbéliard,
Montbéliard, France (2015); MUAC Museo Universitario Arte Contemporáneo, Mexico
City, Mexico (2014); MAMBA Museum of Modern Art of Buenos Aires, Argentina and
Kunstmuseum Luzern, Lucerne, Switzerland (2013); Stedelijk Museum voor Actuele
Kunst, Ghent, Belgium and S.M.A.K., Ghent, Belgium (2011); Pinacoteca del
estado de San Pablo (2009), Centro Galego de Arte Contemporanéo, Santiago de
Compostela, Spain (2008).Jorge Macchi ha partecipato alle biennali di Liverpool
(2012), Lyon (2011), Porto Alegre (2007), Sao Paulo (2006) e (2004), Venezia (2005),
Istanbul (2003). Ha rappresentato
l’Argentina nella Biennale di Venezia del 2005.Il suo lavoro è presente in
diverse collezioni tra cui Fundación Arco, Madrid, Spain, Musee
de’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nice, France, Museo de Arte Moderno de
Buenos Aires, Argentina, the Museum of Modern Art (MoMA), NY and the Tate,
London, UK.Jorge Macchi è rappresentato
da Galleria Continua (San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Habana),
Italia, Galerie Peter Kilchmann, Zurigo, Svizzera, Ruth
Benzacar Galería de Arte, Buenos Aires, Argentina, Galeria Luisa Strina, São
Paulo, Brazil, Alexander and Bonin,
New York, USA.
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione
Sardi per l’Arte. Quartz Studio e la
Fondazione Sardi per l’Arte ringraziano l’artista e Galleria
Continua, San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Habana.La mostra resterà
aperta dal 3 novembre 2018 al 12 gennaio
2019, su appuntamento.
QUARTZ
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