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25/10/18

Der Zauberberg di Jorge Macchi al Quartz di Torino





Es decir, el propósito de abolir el pasado ya ocurrió en el pasado y—paradójicamente— es una de las pruebas de que el pasado no se puede abolir.
Jorge Luis Borges, Nathaniel Hawthorne, Nuevas inquisiciones, 1952


Sabato 3 novembre 2018 alle ore 19.00 Quartz Studio ha il piacere di presentareDer Zauberberg, la prima mostra personale a Torino dell’artista sudamericano Jorge Macchi (Buenos Aires, Argentina, 1963).Il titolo è tratto dal romanzo di
Thomas Mann, letto anni fa dall'artista sul quale ha lasciato un ricordo intenso. Dopo averlo letto - dichiara l'artista - ho appreso che la Montagna Magica è un'immagine tradizionale nella letteratura tedesca, un luogo dove le persone spariscono, un posto dal quale non si torna indietro. In effetti Castorp, il protagonista del romanzo, va a far visita ad un parente in un sanatorio tra le montagne per tre settimane e alla fine vi rimane per sette anni. Der Zauberberg è un’installazione site-specific appositamente concepita da Jorge Macchi per Quartz Studio.

A partire dal disegno del pavimento – spiega l’artista - ho individuato 14 zone con la stessa quantità di mattonellegrigie, rosse e ocra. In 8 di queste zone, e sul medesimo punto di ognuna, ho realizzato strutture identiche fatte con oggetti e rifiuti che sembrano raccolti casualmente (scatole di cartone,bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, frammenti di vetro, pezzi di mdf, giornali, fiammiferi, capi di vestiario, etc). Gli oggetti sono gli stessi in tutti e 8 i gruppi e sono installati nel medesimo modo, a ripetere la distribuzione casuale. Il pavimento, con il suo motivo ad esagoni, fa parte della ripetizione: il rapporto fra gli oggetti e ildisegno è sempre lo stesso nelle 8 zone, anche se sul pavimento non sono tracciati confini precisi.È la presenza dei gruppi di oggetti identici a trasformare la continuità del pavimento in una serie diunità riflesse. Le pareti bianche e il contorno nero del pavimento fungono da limite di una sezionedi una ripetizione potenzialmente infinita.Sulla parete più vicina all’ingresso sono appese due pagine di giornale identiche. I testi e le foto sono completamente eliminati con l’eccezione della parola GESCHICHTE (storia intedesco).A questo progetto – continua Macchi - sono legate due opere del 1998 intitolateVite parallele e realizzate in due versioni. In unaversione, due lastre di vetro rotte nello stesso modo sono disposte accanto sul pavimento.La seconda versione è una scatola di fiammiferi a due scomparti uguali. La distribuzione deifiammiferi è identica in ciascuno scomparto. In entrambe le versioni di Vite paralleleil pubblico osserva un evento estremamente improbabile, ossia laripetizione del caso.

Jorge Macchi (Buenos Aires, Argentina, 1963) vive e lavora a Buenos Aires. Macchi è considerato uno dei più importanti artisti concettuali della sua generazione per l’arte sudamericana, con forti legami con la la cultura visiva europea (Surrealismo e Arte Povera). Lavora con diversi media, dalla scultura alla pittura al video, spesso combinati in soluzioni installative site-specific. Macchi è attratto dal caso e dagli eventi fortuiti e nel suo lavoro trovano spesso posto ritagli di giornale, piantine di città e spartiti musicali. Fra i suoi ispiratori cita John Cage e Jorge-Luis Borges. Recenti mostre personali includono CA2M Centro de Arte 2 de Mayo, Madrid, Spain (2017), MALBA Museo de Arte Latino-Americana de Buenos Aires, Argentina (2016); Centre Régional d´Art Contemporain de Montbéliard, Montbéliard, France (2015); MUAC Museo Universitario Arte Contemporáneo, Mexico City, Mexico (2014); MAMBA Museum of Modern Art of Buenos Aires, Argentina and Kunstmuseum Luzern, Lucerne, Switzerland (2013); Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Ghent, Belgium and S.M.A.K., Ghent, Belgium (2011);  Pinacoteca del estado de San Pablo (2009), Centro Galego de Arte Contemporanéo, Santiago de Compostela, Spain (2008).Jorge Macchi ha partecipato alle biennali di Liverpool (2012), Lyon (2011), Porto Alegre (2007), Sao Paulo (2006) e (2004), Venezia (2005), Istanbul (2003).  Ha rappresentato l’Argentina nella Biennale di Venezia del 2005.Il suo lavoro è presente in diverse collezioni tra cui Fundación Arco, Madrid, Spain, Musee de’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nice, France, Museo de Arte Moderno de Buenos Aires, Argentina, the Museum of Modern Art (MoMA), NY and the Tate, London, UK.Jorge Macchi è rappresentato da Galleria Continua (San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Habana), Italia, Galerie Peter Kilchmann, Zurigo, Svizzera, Ruth Benzacar Galería de Arte, Buenos Aires, Argentina, Galeria Luisa Strina, São Paulo, Brazil, Alexander and Bonin, New York, USA.


Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Sardi per l’Arte. Quartz Studio e la Fondazione Sardi per l’Arte ringraziano l’artista e Galleria Continua, San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Habana.La mostra resterà aperta dal 3 novembre 2018  al 12 gennaio 2019, su appuntamento.

QUARTZ STUDIO / Via Giulia di Barolo, 18/D / 10124 Turin, Italy / t +39 338 4290085 / f +39 011 8264640 info@quartzstudio.net / www.quartzstudio.net