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16/10/18

Un nuovo manifesto per Opera Viva Barriera di Milano





Mercoledì 17 inaugura in Piazza Bottesini il sesto e ultimo manifesto di Opera Viva Barriera di Milano , progetto ideato da Alessandro Bulgini , curato da Christian Caliandro e dedicato quest’anno – come Flashback che lo sostiene – al tema della diversità, della mixité sociale, culturale e temporale.

“L’immagine di Bulgini inquadra un angolo urbano di Barriera di Milano, e una serie di ante di armadio piuttosto malridotte, appoggiate al muro di mattoni: su tre di queste, una scena marina d’antan, con velieri, onde e marinai sulla costa, seduti a chiacchierare e a raccontarsi storie. A tagliare orizzontalmente il manifesto, un nastro rosso (posizionato sulla linea di demarcazione dell’opera viva che caratterizza la ricerca dell’artista, e che dà il titolo all’intero progetto) indica l’accesso libero al mare come diritto fondamentale e inalienabile. Che senso ha segnalarlo proprio in Barriera di Milano a Torino, in un luogo molto molto lontano (fisicamente e spiritualmente) dal mare e dai mari italiani? In questo risiede la diversità che dà il senso a tutta la sequenza di opere e manifesti che ci hanno accompagnato da maggio fin qui. In questo caso, il mare e l’accesso libero a esso diventano una possibilità estrema, la capacità di capovolgere il punto di vista e di ricreare una realtà laddove esistono solo indicazioni, semi, potenzialità, immaginazioni: che è poi il significato dell’arte di ogni epoca. Così un’anta, una semplice anta può diventare in un istante una finestra aperta su un altro mondo, su un’altra dimensione.” C. Caliandro.

Bulgini ci regala una porta di accesso al mare e dal mare, un mare liberato, un passaggio verso l’altrove. L’Opera viva, la linea di galleggiamento delle barche, il nastro rosso, è la demarcazione, il confine che ci divide da ciò che vive in un altro luogo e in altro tempo. Il passaggio verso la libertà implica il superamento della barriera per conquistare il nostro accesso al mare.
L’opera è viva dunque nella sua parte meno accessibile, una parte che va indagata volontariamente lanciando lo sguardo oltre l’orizzonte. È lì che vive l’opera e che la vita si dispiega, lì dove si mescolano le carte, sulle rive di un altro mare, dove i marinai raccontano e le storie si confondono, dove il tempo e le differenze sono sospese ma l’accesso al mare sa di libertà.