Fino al 25 Novembre è
possibile godere della meravigliosa “Cassetta Farnese” di Capodimonte ospitata
nel caveau delle Gallerie d’Italia in Piazza della Scala, un capolavoro
dell’oreficeria manieristica del Rinascimento.
Appena restaurata si ferma
a Milano per poi tornare nella Wunderkammer del Museo e Real Bosco di
Capodimonte a Napoli.
Fu realizzato tra il 1543 e
il 1561 dall’argentiere fiorentino Manno di Bastiano Sbarri, allievo di
Benvenuto Cellini, e da una serie di collaboratori attivi a Roma nel
Cinquecento, su commissione del cardinale Alessandro Farnese. L’altissimo
livello qualitativo dell’opera è, tra l’altro, testimoniato dal fatto che per
i disegni di alcune scene, tradotte in cristallo di rocca da Giovanni Bernardi
da Castel Bolognese, fu chiamato Perin del Vaga, che negli stessi anni guidava
l’équipe di decoratori attiva in Castel Sant’Angelo, uno dei più importanti
cantieri romani del XVI secolo.
Ma questa grande occasione
di emozioni e di bellezza sarà affiancata, dal 26 Ottobre, dalla mostra “Romanticismo” dedicata
al movimento che, preannunciato alla fine del Settecento, ha cambiato nel corso
della prima metà dell’Ottocento la sensibilità e l’immaginario del mondo
occidentale.
In particolare, Milano –
che tra le grandi città d’Italia è quella che ha avuto in quegli anni la
maggiore vocazione europea – è stata uno dei centri della civiltà romantica,
sia per quanto riguarda le arti figurative che sul versante letterario e
musicale. Pensiamo alle esposizioni d’arte, ai grandi collezionisti, alle
imprese editoriali, ai teatri – tra cui La Scala– e a protagonisti come
Foscolo, Manzoni, Rossini, Hayez e Verdi.
L’esposizione celebra
l’identità e il valore del Romanticismo italiano, in rapporto a quanto si
andava manifestando nel resto d’Europa – in particolare in Germania,
nell’Impero austriaco, in Inghilterra e in Francia – tra il Congresso di Vienna
e le rivoluzioni che nel 1848 sconvolsero il vecchio continente.
Le opere esposte alle
Gallerie d’Italia di Milano e al Museo Poldi Pezzoli documentano un periodo che
va dai fermenti preromantici fino alle ultime espressioni di una cultura che,
almeno nel nostro Paese, avrà termine con la realizzazione dell’Unità d’Italia
e l’affermazione del Realismo, che del Romanticismo rappresenta l’antitesi.
In mostra, i dipinti dei
maggiori interpreti della pittura romantica: Francesco Hayez, Giuseppe Molteni,
Giovanni Carnovali detto Il Piccio, Massimo d’Azeglio, Giovanni Migliara,
Angelo Inganni, Giuseppe e Carlo Canella, Ippolito Caffi, Salvatore Fergola,
Giacinto Gigante, Pitloo, Domenico Girolamo Induno. Tra le sculture spiccano i
lavori di tre straordinari maestri: Lorenzo Bartolini, Pietro Tenerani e
Vincenzo Vela.
Non mancano grandi artisti
di diversa nazionalità attivi in Italia, come Caspar David Friedrich, Franz
Ludwig Catel, Jean-Baptiste Camille Corot, William Turner, Friedrich von
Amerling, Ferdinand Georg Waldmüller, Karl Pavlovič Brjullov, che permettono
di approfondire le relazioni intercorse tra il Romanticismo italiano e quello
europeo.
Info
Romanticismo
26 Ottobre 2018 - 17 Marzo
2019
Gallerie d’Italia Piazza
della Scala, 6
800 167619 |
info@gallerieditalia.com
Orari: 9.30 – 19.30
(Giovedì chiusura alle ore 22.30) – Lunedì chiuso
Museo Poldi Pezzoli - Via
Manzoni,12
02 794889 – 02 796334 |
info@museopoldipezzoli.org
Orari: 10.00 – 18.00
(Giovedì chiusura alle ore 22.30) – Martedì chiuso
Tariffe: 10 € accesso in
una sola sede della mostra, 7 € accesso alla seconda sede (previa presentazione
del primo biglietto d’ingresso)