Translate

03/04/18

Voci a Peccioli

 Chi mi parla?  2007 inox, lampada, voci narranti dimensioni ambiente Courtesy Comune di Cantagallo


Fra pochi giorni, il prossimo Sabato 21 Aprile, sarà inaugurato il progetto Voci a Peccioli   con la Fondazione Peccioliper. Una inziativa che unisce sei racconti inediti di noti scrittori italiani contemporanei: Laura Bosio, Mauro Covacich, Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Ferruccio Parazzoli, Laura Pugno - e la pratica artistica di Vittorio Corsini che daranno voce e forma a sei nuove installazioni permanenti che, a partire dalla cittadina di Peccioli, si snodano tra i borghi circostanti creando percorsi inattesi.

Esercizio 1  2010 plexiglass, led 200x200x20

Incastonato in un paesaggio collinare dal sapore antico, Peccioli unisce il fascino della Toscana medioevale all’idea di un vero e proprio museo diffuso. Da circa un trentennio l’Amministrazione Comunale porta avanti un progetto che interseca l’arte contemporanea con il territorio e la sua identità. Grazie ad una serie di interventi ad hocdi artisti contemporanei (tra questi Nagasawa, Dubosarsky-Vinogradov,Garuttie lo stesso Corsini),si è costituito nel tempo una sorta di museo a cielo aperto che ha stabilito nuove relazioni con il paesaggio circostante arricchendolo di elementi che si intrecciano con la storia e le tradizioni locali.

Xenia | Roma  2011 legno, smalto, voci narranti vetro, metracrilato, pigmento 120x370x320 

VOCI nasce dalla volontàdi creareall’interno del territorio del Comune di Peccioliun percorso artistico-letterario che accompagnialla scoperta di luoghi nuovi e inesplorati.Le voci narranti sono quelle di alcuni tra i maggiori autori contemporanei. A ciascuno di loro è stato chiesto di costituire un tassello di questo percorso,scrivendo un racconto a partire dalle suggestioni nate dall’incontro con alcuni edifici religiosi del territorio, per lo più costruitiin prossimità di piccoli borghi, ognuno con una propria storia e identità. Trasposte in forma audio dagli stessi autori, queste storie tornano al luogo che le ha generate e trovano modalità di ascolto attraverso seinuove opereconcepite appositamente da Vittorio Corsinie installate all’interno del Campanile della Chiesa di San Verano, della Chiesa della Madonna del Carmine e della Chiesa delle Serre a Peccioli, nella Chiesa di San Giorgio a Cedri, nella Cappella dei Santi Rocco e Sebastiano a Fabbrica, nell’Oratorio della Santissima Annunziata a Ghizzano.

Le parole scaldano 2004 Vetro, inox, travertino, bisazza, acqua 600x500x340 Courtesy Comune di Quarrata




La ricerca di Vittorio Corsini si estende attraverso tre decenni di intensa attività nel campo della scultura e dell'installazione; fin dagli inizi si concentra sul concetto e sui modi dell’abitare, sulle dinamiche che interessano la vita negli spazi domestici e negli spazi pubblici e sullo spazio fisico come metafora di incontro tra l’individuo e la collettività. Essenziale nelle forme, il lavoro di Corsini si fa tramite di un contenuto emozionale e genera le condizioni per una diversa esperienza del quotidiano.Nel corso degli anni numerosi interventi di arte pubblica nello spazio urbano hanno visto l’artista a lavoro in centri abitati con la realizzazione e la progettazione di cortili, fontane, giardini pensati come generatori di incontri e sorti come effetto di pratiche ordinarie o abitudini consumate dagli abitanti locali. “Abbiamo bisogno di attivare nuovi territori, afferma Corsini,l’artista è come un esploratore che rende visibili quei nuovi territori, che oggi sono fatti non tanto di materiali, tecniche, linguaggi, quanto piuttosto di modi, rapporti, energie (…) La scultura pubblica per me è qualcosa che attiva uno spazio;è importante che l’opera funzioni, che si possa attraversare, che sappia dialogare che possa assumere una dimensione umana e sociale, di scambio e di relazione”.

 I have head 2004 segatura su pavimento ambiente Courtesy Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea Ph. Paolo Emilio Sfriso

Riprodotta su un tappeto di segatura colorata piuttosto che proiettata come fascio di luce sulle pareti di una stanza, la parolada sempre è uno degli elementi fondanti della ricercadi Vittorio Corsini. Nel 2007 collabora per la prima volta con uno scrittore per “Chi mi parla”, un lampione con seduta che racconta le storie degli abitanti del luogo. Nel 2011, avvalendosi nuovamente dell’ausilio di due scrittori realizza per il MACRO di Roma “Xenia”, un luogo di sosta ritagliato sullaterrazza del museo, dove le vibrazioni di una staccionata trasformano i racconti in suono.

Definiscono uno spazio, creano relazioni, predispongono all’ascolto e, come nell’installazione romana,danno materialmente voce alle narrazioni deisei autori le opere che Corsini concepisce perVOCI.

I have head   2004 alluminio verniciato, lampada ambiente Courtesy Sergio RossiPh. Paolo Emilio Sfriso 


LE OPERE

E non per vendetta è il titolo dello scritto di Laura Bosio. Narratrice dell’anima, in questo racconto come nei suoi libri sceglie una donna come protagonista della storia. Liuba è una ragazza ucraina che fugge dalle violenze della guerra. Approda a Peccioli e grazie all’aiuto del parroco della Chiesa del Carmine dà inizio a una nuova vita. Corsini coglie del racconto della Bosio la dimensione corale e predispone all’ingresso della chiesa due sedute a semicerchio che si fronteggiano. L’elemento posto al centro diffonde la voce narrante dell’autrice.

La scrittura di Mauro Covacich dialoga in modo intenso con l’arte come testimonia la pentalogia che realizza tra il 2003 e il 2011. “Il sagrato è protetto da due lecci. Sul tronco di entrambi un’antica ferita. Due alberi gemelli castigati dallo stesso fulmine, sopravvissuti allo stesso incendio, in cima a questa altura che sembra una nuvola sospesa sulla campagna, e invece è terra, invece è Toscana”. Così Covacich inizia il suo racconto, accompagnandoci all’interno della Chiesa delle Serredi Peccioli.Credo è un monologo interiore, una preghiera laica lucida, spietata, a tratti disperata che tuttavia non abbandona la speranza. Corsinirestituisce visivamente il rigore della scrittura di Covacichcollocando all’internodella chiesa delle panche di pietra. A “parlare”dall’alto di un ponteggio di ipotetici lavori in corso, un asse in legno che vibra.

Maurizio de Giovanni èautore di una fortunata serie di romanzi che ha come protagonista il commissario Ricciardi e di un’altra saga altrettanto celebre,I bastardi di Pizzofalcone,un filone del policeproceduralambientato a Napoli. Per questo progetto firmaIl segno della Madonna. La storia, ambientata all’interno della Chiesa di San Giorgio a Cedri, racconta un’improbabile conversazione tra due anziani personaggi, Giuseppe e Guido, in merito alla “scomparsa” di un prezioso dipinto: la Madonna dell’Umiltà di Beato Angelico. “Sono molto diversi fra loro, i due anziani. Uno se ne sta dritto, composto, i capelli grigi tirati all’indietro e gli occhiali di corno, le mani in grembo. L’altro è un po’ curvo, la chioma candida disordinata sulla nuca e sulle spalle, una specie di mantello scuro addosso. Le mani gli tremano un po’ (…)”. L’installazione diCorsiniè un invito a riflettere sul paradosso diacronicomesso in scena dallo scrittore.

Si intitolaL’ora della veritàil racconto di Romano De Marco, uno dei più apprezzati scrittori italiani di genere poliziesco, noir e, più di recente, thriller. Il giallo si consuma durante la visita di un famoso quanto attempato scrittore, il professor D’Eramo, ad uno dei monumenti simbolo di Peccioli, il Campanile della Chiesa di San Verano. “È la storia di una ragazza che si suicidò, gettandosi proprio da una di queste aperture.” D’Eramo lo guardò, finalmente incuriosito. “Aveva vent’anni, ed era di qui, di Peccioli. Sin da bambina sognava di diventare una scrittrice di romanzi (…)”.Corsini fa correre la voce di De Marco lungo il corrimano delle scale che danno accesso alla torre. Il suono ci conduce idealmente fino alla sommità del Campanile; lìDe Marco svela il finale della sua storia.

Ferruccio Parazzoli è uno dei più significativi scrittori contemporanei, i suoi romanzi si caratterizzano per una costante attenzione ai problemi etici e per il capovolgimento del fantastico e del metafisico nell’umile quotidiano. Per predisporre le persone all’ascolto della narrazione di Parazzoli, Prima della notte, Corsini colloca sul fondo dell’Oratorio della Santissima Annunziata a Ghizzano due sedie e una scultura di marmo statuario. Le sedie poste vicine, ricreano quell’atmosfera intima e privata che caratterizza la conversazione tra i due protagonisti del racconto: “(…) Questa che vede”, riprese il professore, “è la Santa dei Santi, il mio oratorio privato. Qui regna la pace. Vuole sapere da cosa erano ricoperte queste pareti prima che prolificasse questa colonia di Santi? Libri, soltanto libri, ormai inutili libri. La metamorfosi ebbe origine molti anni fa quando…” Si tolse gli occhiali, appoggiòil capo sulla spalliera della poltrona e cominciò a raccontare, come raccontasse un sogno (…)”.

Ogni autore ha delle ossessioni che si ripropongono: io torno spesso a scrivere di natura, del rapporto tra l’uomo e gli animali, delle trasformazioni del pianeta, ma anche del rapporto che abbiamo con la morte e la scomparsa. Un’ambientazione ricorrente, per me, è il bosco”, dichiara la poetessa e scrittrice Laura Pugno in una intervistarilasciata in occasione del Premio Campiello 2017. L’incendio, il racconto che scrive per questo progetto, è la storia di Pietro un uomo che appicca incendi convinto di ritrovare, tra le fiamme del fuoco, il volto della figlia scomparsa. “Sapeva che era l’ultima volta, che appiccando quell’incendio – in qualche modo, lo sapeva – sarebbe morto, anche se neanche adesso, sul prato della chiesa, con l’umido sotto e il cielo sopra, le sue ustioni erano mortali. Chiuse gli occhi, sentì qualcosa(…)”.L’altare della Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano a Fabbricaè cinto da un intreccio di rami e di foglie. Sedendoci su una delle panche il cespuglio si accende del rosso del fuoco e, dall’altare che vibra, si diffonde la voce dell’autrice.