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26/04/18

Francesco Casorati - Opera incisa




Nell'ambito   delle   attività   del   Museo   dell'Istituto   centrale   per   la   grafica,   tese   a  valorizzare   il patrimonio   grafico   delle   collezioni   con   mostre   temporanee,   si  presenta   una   selezione   di   una sessantina   di   fogli   realizzati   da   Francesco  Casorati   (1934   -   2013)   con   tecniche   di   incisione calcografica dal 1952 al 1995. La retrospettiva, organizzata in occasione della donazione da parte dell'Archivio   Casorati   di  15   opere   grafiche   dell'artista   torinese,   testimonia   il   nostro   compito istituzionale di promuovere e sostenere la grafica del Novecento, esponendo nel museo dell'Istituto opere che possono essere mostrate solo temporaneamente per motivi conservativi.

Per   Francesco   Casorati   la   grafica   rappresentò   un   ambito   parallelo   e   mai  subalterno   rispetto   alla pittura. Uno dei più acuti interpreti della sua opera, Luigi Carluccio, notava anzi che le “ esperienze dell'incisore a volte hanno sopravanzato o preceduto il lavoro di pittore ”.   In   piena   libertà   e   in dialogo con un contesto internazionale, Casorati esplorò tutte le potenzialità della grafica incisa, dedicandosi a molteplici sperimentazioni sui materiali, sulle modalità di morsura, sul segno e sul colore. Esemplari, in tal senso, le varianti, in sede di stampa, di “Battaglia” (1954) o le due versioni di   “Battaglia   dei   tre   cavalieri”   (1957).   Con   la   medesima   libertà   l'artista  attraversò   il   periodo informale, rappresentato in mostra con fogli esposti nella sala personale alla Biennale di Venezia del 1962, e poi la fase vicina alla figurazione impegnata (“La casetta affumicata”, “L'albero e il treno”, entrambe del 1967), nella quale permane il carattere ludico e narrativo che sempre accompagnò il lavoro di Francesco Casorati. Negli anni Settanta si affaccia il tema, radicato nella specularità insita nella grafica a stampa, della gemellarità e della rifrazione dell'immagine, che prendono corpo in favolosi   bestiari   e   vertiginosi   labirinti   grafici.   Sarà   la   purezza   assoluta   del   segno,   la   “scrittura” acquafortistica, a dominare l'ultima fase, in cui la sintesi non esclude raffinate e allusive, a tratti inquietanti, soluzioni espressive. 

In   mostra,   precisa   il   curatore   Franco   Fanelli,   sono   sintetizzati  « quarant'anni di lavoro in cui l'artista spaziò con estrema libertà su più opzioni. Per le acqueforti e le puntesecche con cui, l'artista esordì tra gli anni Cinquanta e Sessanta, si è non a torto citato il riferimento a Klee. Di certo la compresenza tra poesia e “ragione”, invocata e ricercata da Francesco Casorati, spiega il successivo percorso che si evolve negli anni Settanta verso un'affabulazione non naturalistica, nella quale emerge il magistrale impiego delle partiture “a piatto” e l'uso del segno come vettore scritturale» . La mostra comprende due gipsografie, alcune matrici calcografiche e rarissime prove uniche: un materiale che consente finalmente al visitatore di penetrare nell'affascinante e complesso modus operandi dell'artista.

La dirigente dell'Istituto centrale per la grafica Maria Antonella Fusco afferma che «  il  Museo è in grado di gestire un ritmo di cinque – sei proposte per anno, tutte differenti e qualitativamente  importanti. Il metodo seguito mi sembra quello dei cerchi nell’acqua: un allargamento all’infinito della conoscenza sulla grafica, in senso tecnico, cronologico, geografico».


In catalogo testi di Maria Antonella Fusco e di Franco Fanelli. Completano il volume gli apparati bio-bibliografici e una ricca antologia critica a cura di Cristina Valota.​


BIOGRAFIA
Francesco Casorati (Torino, 1934-2013), figlio di Felice Casorati e Daphne Maugham, anch'essa pittrice, esordisce nei primi anni Cinquanta tra i fondatori della rivista “Orsa minore”, mensile che accolse le sue prime linoleumgrafie. Del 1954 è la prima mostra personale, presso la Galleria del Sole a Milano. Nel 1956 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia (vi tornerà nel 1962 con incisioni e litografie, presentato da Guido Ballo). Nel 1959 allestisce la sua prima personale a Torino, nella storica Galleria La Bussola. Negli anni Sessanta partecipa alle Biennali dell'incisione di Venezia, Varsavia, Budapest ed Alessandria d'Egitto: qui, nel 1961, ottiene il secondo premio. La sua opera è esposta e sostenuta, tra le altre gallerie, dalla Gian Ferrari di Milano, che nel 1967 cura l'edizione della prima monografia sull'opera grafica; nel '73 pubblica, nelle edizioni Gian Alvise Salamon, il catalogo completo della sua opera grafica. Tra le numerose personali e antologiche, si ricordano quelle del 1974 al Salon Olivetti di Parigi, del 1982 a Palazzo Robellini di Acqui terme, del 1985 a Palazzo dei Diamanti a Ferrara, del 1991 al Battistero di San Pietro ad Asti, del 2000 alla Sala Bolaffi di Torino e del 2003 al Palazzo dei Sette a Orvieto. Dal 1998 una sua installazione luminosa fa parte del progetto “Luci d'Artista a Torino”.

All'attività artistica Francesco Casorati affiancò con passione, dal 1960, quella didattica, prima al Liceo Artistico e, dal 1976, alla cattedra di Decorazione all'Accademia Albertina di Torino.

FRANCESCO CASORATI
OPERA INCISA
1952 – 1995
Istituto centrale per la grafica, Roma,
Museo dell'Istituto, via della Stamperia, 6
9 maggio - 1 luglio 2018
Inaugurazione
martedì 8 maggio 2018 ore 17.00