Venerdì 4 Maggio alle ore 18:30, il PAV Parco Arte Vivente presenta The
God-Trick, mostra collettiva, curata da Marco Scotini, con la quale il
Centro intende celebrare i dieci anni d'apertura. La mostra verrà
inaugurata in occasione di un importante convegno internazionale.
Attraverso i lavori di artisti che già in passato sono intervenuti nel
contesto del PAV, ovvero Lara Almarcegui, Michel Blazy, Critical Art
Ensemble, Piero Gilardi, Bonnie Ora Sherk e Nomeda e Gediminas Urbonas,
l'obiettivo della mostra quanto del convegno, è quello
di affrontare (e ancor più problematizzare) uno dei dibattiti che,
negli ultimi anni, si è maggiormente imposto sulla scena internazionale
dell'arte contemporanea, ovvero la questione relativa all'Antropocene.
Un dibattito pervasivo e corale, che attraversa trasversalmente ogni
ambito della conoscenza. Dalla scienza ai cultural studies, dalla
filosofia alle pratiche sonore, dalla politica fino alle arti visive,
una moltitudine di voci ha creato un complesso reticolato di opinioni,
teorie e proposte pragmatiche a partire dall'urgenza imposta dal
cambiamento climatico e dalle modifiche ambientali di matrice
antropogenica.
Il titolo della mostra prende le mosse da una
figura centrale al dibattito come Donna Haraway. Nota ai più come madre
del pensiero Cyber femminista, Haraway in più occasioni ha cercato di
disarticolare ogni attitudine convenzionale alla lettura
dell'Antropocene, arrivando a formulare alternative praticabili e
metafore cariche di potere narrativo e generativo. “Non vogliamo
teorizzare il mondo, ed ancor meno agire nel mondo, in termini di
Sistemi Globali” scrive Haraway. Al contrario, si tratterebbe di
sottoporre qualsivoglia pretesa di “oggettivazione” del piano del reale
ad un attento e puntuale esercizio di scetticismo, di analisi
destrutturante, di dubbio. Un esercizio atto a svelare quello che
Haraway definisce provocatoriamente il “Trucco di Dio”: un trucco che si
fonda sull'illusione di eliminare il corpo dalla conoscenza. Per
Haraway la conoscenza è sempre situated knowledge, innestata all'interno
e dall'interno di un corpo la cui capacità di fare esperienza è sempre
determinata da un preciso carico di memoria, da un preciso carico di
storia. Un tema trattato, a sua volta, da Jason W. Moore, in rapporto
all'opposizione uomo / natura.
Dall'invito alla situated
knowledge di Haraway, si dipana il percorso della mostra The God-Trick;
il percorso è inaugurato dalle sperimentazioni sull'energia alternativa
di Nomeda e Gediminas Urbonas, attraverso la documentazione di Folk
Stone Power Plant, progetto originariamente concepito per la Triennale
di Folkestone (UK) in cui un'installazione attiva un network
internazionale di scienziati. A questo si aggiunge l'analisi relazionale
e collettiva delle acque con la quale il Critical Art Ensemble si
interroga sull'organizzazione delle nostre scelte in termini ecologici,
proponendo un processo laboratoriale, atto ad inaugurare una necessaria
conversazione su questo importante problema. Lara Almarcegui presenterà
una formalizzazione inedita dell'opera Scavo, realizzata al PAV nel
2009, nella quale portare alla luce i differenti strati del suolo
significava anzitutto analizzare il passato dell’area indagata, un
trascorso in cui si sono intrecciate natura e storia, sociale e
industriale. Si arriva poi alla pedagogia della Living Library di Bonnie
Ora Sherk, un'inedita cornice sistemica, una strategia ed una
metodologia per pianificare, progettare, implementare e mantenere nel
tempo operazioni di 'ecologizzazione' e rinverdimento di luoghi
specifici in differenti scuole e comunità. Concludono la mostra i grandi
interventi in esterno di Michel Blazy e Piero Gilardi. Se Blazy, con
l'installazione Forêt de balais ci svela le inaspettate meraviglie di
cui è capace la natura nel suo riappropriarsi degli spazi che l'uomo le
ha sottratto, Gilardi ci propone un percorso labirintico, atto a
supportarci nell'altrettanto labirintica percezione della crisi
ambientale e del cambiamento climatico, resa ancora più nebulosa dalle
retoriche manipolatorie dei media mainstream.
Ognuno di questi
lavori ha il compito di ricordarci che i processi di accumulazione
capitalista non hanno nulla di naturale, nulla di oggettivo, nulla di
inevitabile, incoraggiandoci così ad uscire da quella gabbia del
pensiero che ci impedisce di vedere un'alternativa al sistema.
Accanto allo spazio espositivo della mostra, le tematiche affrontate
saranno al centro di un secondo tipo di spazio, uno spazio discorsivo
articolato in due giorni di simposio che si apriranno parallelamente
all'opening di The God-Trick. L'obietto è, nuovamente, quello di
affrontare frontalmente questioni cruciali: quanto tempo ci rimane
ancora prima che la crisi ecosistemica diventi irreversibile? Con quali
prassi sociali, politiche e culturali possiamo avviare la profonda
trasformazione necessaria a creare una società equa e biocentrica in
armonico rapporto con l’ecosistema del pianeta terra?
Il
dibattito si aprirà venerdì 4 Maggio alle 15.30 e vedrà gli interventi
di Serenella Iovino, Serge Latouche, Stefano Mancuso e Luca Mercalli,
moderati da Vincenzo Santarcangelo.
Sabato 5 Maggio alle ore 10, la
seconda giornata del simposio analizzerà le potenzialità dell’arte nella
trasformazione sociale biocentrica, grazie al contributo dei relatori
Gaia Bindi, Nathalie Blanc, Valerie Da Costa, Marco Scotini, Sue Spaid,
moderati da Franco Torriani. Nel pomeriggio di sabato, ore 15-18, la
sessione plenaria sarà introdotta da Piero Gilardi e Roberto Marchesini e
vedrà la partecipazione degli artisti in mostra. A conclusione del
convegno si terrà uno speech di Bonnie Ora Sherk.
Domenica 6 maggio,
dalle ore 12 alle 16, Steve Kurtz – Critical Art Ensemble condurrà il
workshop Environmental Dilemmas: Necropolitics and Public, nell’ambito
delle Attività Educative e Formative del PAV.
La mostra e il
convegno sono realizzati con il sostegno della Compagnia di San Paolo,
della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.
The God-Trick
Lara Almarcegui, Michel Blazy, Critical Art Ensemble, Piero Gilardi
Bonnie Ora Sherk, Nomeda e Gediminas Urbonas
a cura di Marco Scotini
5 maggio – 21 ottobre 2018