Dopo
tanti anni di annunciata dipartita la pittura è risorta, o forse è solo ritornata
sotto i riflettori del mercato.
I
cantori di sfortuna ora, con l’ennesimo salto mortale linguistico, l’hanno
risuscitata.
Partecipi
ovviamente i galleristi che spinti dalla crisi hanno riscoperto la “sicurezza” di
questa antica tecnica.
Prodotto
ovvio, tradizionale, che fa credere che ci si trova veramente davanti ad un
“artista”, senza doversi scervellarsi a giustificare il manufatto
commercializzato in aure artistica, l’attuale tenuta del mercato pittorico pare confermarne il gioco.
Così
dopo anni di ogni sorta di bric e brac tornano, nelle immacolate stanze, le
tele con i loro inutili gesti pittorici oramai obsoleti e ripetitivi, ma
condivisi da tutti.
Personalmente
trovo più bello un bel monitor ultrapiatto su cui immettere migliaia di immagini,
che siano mie o che siano prodotte da professionisti, fotografie (anche di
opere, disegni..) e video, in un bel variare col mio umore e il mio gusto, non
più legato alla staticità di un’immagine fissa, vedremo se il tempo mi darà
ragione.