La
scultura pubblica del galletto blu di Katharina Fritsch sul quarto plinto di Trafalgar
Square, fa molto discutere, come già altri interventi in quest’affascinante luogo,
segnale di come, da sempre, l’arte in uno spazio pubblico è una lama a doppio taglio.
Se
in certi casi il successo è stato popolare come il Cloud Gate di Anish Kapoor, nel
Millennium Park di Chicago, in cui la gente ama riflettersi o l’ Angelo di Antony
Gormley, posto a nord di Gateshead che è diventato un luogo di attrazione e oggetto
simbolo, altri hanno destato molto malumore. In certi casi si è arrivati fino alle
petizioni per farli rimuovere, vedi il caso di Richard Serra col Tilted Arc, un
muro d’acciaio sulla Federal Plaza di New York, che limitava la fruizione della
piazza o il tetro spazio di una casa di Rachel Whiteread che ebbe breve vita nel
1993, abbattuto per la gioia dei vicini che ogni giorno erano ossessionati da quest’ombra
grigia.
Vero,
che spesso queste azioni sono più interventi promozionali (per l’artista) che reali
azioni di arte pubblica, il nostro connazionale Cattelan deve proprio a questa strategia
la sua notorietà, evidenziando come sia labile il confine del “gesto artistico”.
A
quest’uso, le stesse amministrazioni si rendono disponibili con un pratico fine
turistico preoccupati più del riscontro che della qualità, poiché il rapido godimento
ha reso tutto precario e aleatorio, vedi Orbit la torre realizzata per le Olimpiadi
da Anish Kapoor, oggi completamente dimenticata, mischiando valore alto a emozioni
popolari, col divertente risultato di una macedonia di cose, in un presente immerso
in un flusso continuo di scatti e immagini di breve vita sui più noti social forum,
capaci di “bruciano” tutto nel volgere di poche ore.