La stagione
autunnale delle gallerie londinesi è molto varia, particolarmente ora che è in
corso la grande settimana di Frieze, che quest’anno raddoppiata con la nuova
sezione di Master, attirando collezionisti danarosi da tutto il mondo.
Le tantissime
gallerie, sicuramente si superano le centinaia, offrono uno spaccato e una
varietà di proposte che copre ogni gusto e possibilità di spesa.
Ecco alcune delle
proposte che più mi hanno incuriosito, iniziamo sicuramente dalle due mostre di
punta, quella sui Pre-Raffaelliti e quella di Tino Seghal entrambi alla Tate,
la prima alla Britan in Millbank e l’altra la Modern in Bankside.
Alla Britan la
meraviglia delle opere non necessita di nessun commento, forse qualcuno lo
potrebbe far suscitare la mostra sul Turner Prize. La seconda se pensata come
arte visiva è sicuramente brutta, ma se iscritta nelle tendenze sempre più
teatrali che l’arte contemporanea proprone, risulta mediocre, ho visto
spettacoli più belli e interessanti. Ci si può consolare con la mostra su
Edvard Munch o visitando una delle tante performance nei suggestivi Tanks,
buttando un occhio alla nuova struttura che sta sorgendo accanto e che
prevederà a breve la chiusura della grande hall.
Lasciando la Tate
Modern si può passere alla vicina Hayward Gallery dove c’è in corso una ampia
mostra su nuovi artisti cinesi o sula grafica punk. In alternativa salire verso
il nuovo grattacielo di Renzo Piano e dirigersi dopo il ponto alla Whitechapel,
per una serie di mostre con ben due artisti italiani, Giuseppe Penone e alcuni
lavori di Maurzio Cattelan scelte dalla collezione Sandretto Re Rebaudengo, che
quest’anno è ospite del centro come collezionista, per cui a rotazione saranno
presentati in diversi eventi molti suoi pezzi.
In zona Serpentine Gallery, dove Sabato prossimo si
svogerà l’ennesima maratona, quest’anno sulla memoria, che ora inizia a essere
sempre più noiosetta,ha in corso una discutibile mostra di Thomas Schutte,
sicuramente più bello il Padiglione Estivo di Ai Weiwei e Herzog e Meuron
mentre alla vicina V&A Museum per vedere la rinnovata sezione dedicata alla
moda. Accanto non perdetevi nel Museo delle Scienze la mostra su Alan Turing.
Se scendete un poco più giù c’è la Saatchi Gallery con la collettiva
fotografica, discreta.
Il British Museum
propone una bella mostra su Shakespeare mentre la National Gallery ci invita ad
approfondire gli ultimi lavori di Richard Hamlton . accanto la Portrait Gallery
ha una piacevole mostra sulla vita del Principe Henry Stuart. Come vedete già
con i musei si saturano due o tre giorni, ma
per i più tenaci vi propongo alcune gallerie.
Passate in
rassegna le top, WhiteCube ( con diversi eventi tra cui quello più suggestivo
di Cerith Wyn Evans); Lisson (con un sempre fantastico Anish Kapoor); Gagosian,
molto bella la mostra dedicato a Franz West, un poco più ovvio quella di
Giuseppe Penone. Hauser Wirt con due artisti molto borderline Paul McCarthy e
Thomas Houseago. Haunch of Venison ci sono le sculture di Joana Vasconcelos e le opere di
Justin Mortimer.
Da Richard Young
Gallery con le opere di Ellie Davies, da Matt’s Gallery la seconda parte della
collettiva “Return to menu”. Molto particolari i lavori della collettiva “Let
there be light” da Gazelli Art House. Molto interessante la selezione storica
“Essence of Place” da Mummery+Schnelle. Forte l’intervento di Michael Dean da
Cubitt. Confronto forte fra gli arstisti Halima Cassell e Kate McLeod alla
Royal British Society of Sculptors. Confronti anche al Freud Museum con Mieke
Bal & Michelle Williams Gamaker e Renate Ferro.
Se avete ancora
del tempo libero, ci sono altre tre fiere che si possono visitare l’intima
Sunday, vicino a Frieze, Moniker, dedicata alla street art, e il centrale e
molto elitario PAD (Padiglione dell’Arte e del Design) in Berkeley Square.
Come sempre vale
il consiglio di scarpe comodo e un buon ombrello visto le previsioni non
proprio ottimali.
foto 1 Hayward Gallery "Someday all the adults will die!"
foto 2 V&A Museum nuova sezione moda
foto 3 Cubitt Michael Dean