Come era già successo a Venezia, l'anno scorso, ora è la volta di Roma, dal prossimo Dicembre, ad ospitare un suggestivo universo di canne di bambù che trasformano temporaneamente un luogo.
L'idea di questa inziativa è dei fratelli Doug Mike Starn ed è supportata da Enel Contemporanea presso il Macro di Roma.
Migliaia di aste
in bambù sono legate e incastrate fra loro con un metodo tradizionale, capace
di creare un’inedita struttura-scultura nella quale i visitatori possono
addentrarsi lungo percorsi, camminamenti e sensazioni.
Concepita dai fratelli
Starn come un organismo vivente in continuo cambiamento nella sua complessità
ed energia, l’opera della serie Big Bambú si sviluppa fino a circa 25 metri di
altezza grazie all’utilizzo di un materiale solido e flessibile, oltre che
altamente simbolico, come il bambù. L’opera è costruita manualmente dagli
artisti stessi e dal loro gruppo di esperti arrampicatori.
All’interno
dell’architettura-scultura l’imprevedibile incrociarsi dei bambù diviene al
tempo stesso elemento giocoso ed espressione della molteplicità della vita,
dell’immaginazione e della creatività umana. Rendendo la flessibilità e gli
intrecci del bambù elementi fisici di costruzione ma anche elementi mentali di
riflessione, il visitatore può abbandonarsi nello spazio di quest’opera d’arte
in continua trasformazione, concepita come se la costruzione non fosse mai
finita.
Un grande organismo vivo che si trasforma, si muove, si adatta al
Tempo, che cresce non in dimensioni ma in sensazioni. In questo modo i fratelli
Starn creano una delle poche opere d’arte contemporanea che, pur presentandosi
nella sua versione ultimata come una scultura, rimane costantemente organica e
viva, capace di accogliere lo spettatore e di inglobarlo come parte integrante
del processo.