Non poteva che essere la Ville Lumiere ha realizzare una grande mostra sulla luce, con alcune grandi opere degli artisti più famosi.
Dal suggestivo titolo “Dynamo” si svolgerà fino al 22 Luglio presso il Grand Palais. Su quasi quattromila metri quadrati saranno proposte le “luminose” opere di artisti quali Calder, Kapoor e molti altri che hanno affrontato i concetti di visione, luce e movimento con le loro opere. Particolarmente interessante la sezione con i progetti che coinvolgono lo spettatore come le installazioni sul cambiamento atmosferico di Ann Veronica Janssens, gli specchi caleidoscopica Jeppe Hein o i giochi di colore di Varini.
Giocando così sulle nostre percezioni si gode di diverse esperienze fra molteplici risonanze sia ottiche che cinetiche. Proprio a Parigi nel 1955 ci fu, presso la galleria Denise René, una delle prime mostre che affrontava questo aspetto della creatività. Percorso che si sviluppò poi in tanti eventi fra cui la famosa mostra “The Responsive Eye” al Museo di Arte Moderna Art di New York nel 1965.
Questa è l’occasione di poter ripercorrere questa interessantissimo filone artistico con quasi 150 artisti, si spazi così da Julio Le Parc a Gianni Colombo, da Marcel Duchamp al contemporaneo James Turrell.
L’esposizione inizia con una introduzione sui lavoro più recente e torna indietro nel tempo, la mostra pone così l'accento sul dialogo fra i vari periodi, cercando di evidenziare la continuità di idee e tesi creative, l’ intreccio che si crea in uno sviluppo sempre più percettivo.
Un allestimento molto pratico composto da due parti principali, "Vision" e "Spazio", divise in sedici sezioni per affrontare i vari aspetti dell'esperienza fenomenica, tra cui: immaterialità, bianco e nero, interferenza, profondità, tremolante, nebulosità, instabilità, distorsione, vuoto, invisibile e permutazione.
La mostra si conclude con i precursori del movimento, con opere di Giacomo Balla, Robert Delaunay, Frantisek Kupka, Marcel Duchamp, Hans Richter, Alexander Calder, Alexander Rodchenko e László Moholy-Nagy, che sono stati i primi a cercare di esprimere un’idea di percezione profondamente astratta, dinamica, immateriale della realtà attraverso la pittura, la scultura o un film.