L’investimento in cultura
produce reddito e da impulso alla crescita del territorio. A parte il nostro
paese, che potrebbe campare benissimo con le risorse che ha senza pensare poi
al bacino alimentare ed etnografico, tutti gli altri paesi lo hanno capito.
Giunge ovvio che anche luoghi
privi di ogni struttura culturale/museale quali Hong Kong decidano, come
riporta un ampio articolo del Giornale dell’Arte di Settembre, di aprire nel
giro di una decina di anni ben 17 nuove sedi culturali.
Un grande progetto dal titolo "West Kowloon Cultural District" (Wkcd)
Via quindi con gli ingenti
investimenti, con la strutturazione di personale specializzato e con l’avvio di
collezioni artistiche, anche se sorge ovviamente un dubbio ma che opere
verranno proposte?
Intanto da noi i musei
chiudono o sono sempre più polverosi.