Da domani alla Whitechaple propone, col sostegno del gruppo Louis Vuitton, prende avvio la mostra retrospettiva su Sarah Lucas, fra i personaggi più eccitanti del YBA.
La
Whitechapel Gallery presenterà per la prima grande mostra
antologica su Sarah Lucas a Londra. L’evento riunisce oltre due decenni di
attività artistica, dalla scultura alle installazioni; che l’ha portata a
essere una delle figure centrali dell’arte britannica.
Dalla
fine degli anni ottanta, la Lucas, ha creato sculture e installazioni che si
concentrano sul tema a lei più caro, il corpo. Attingendo a materiali di uso
quotidiano come le sigarette, collant, mobili e verdura, li ha usati per
rappresentazioni sui generi, sulla sessualità e sull’identità nazionale. Il suo
lavoro allude spesso ai movimenti storici come la Pop Art e l'Arte Povera,
affrontando le preoccupazioni universali della natura e della mortalità.
Situation
offrirà opere iconiche di Lucas che utilizzano oggetti inanimati a prendere la
forma di corpi, tra cui “Two Fried Eggs and a Kebab” (1992) e “Spinster”
(2000). Sono riportate anche sculture precoci come “Still Life” (1992), “Where
does it all end?”(1994) e di “Get Hold of This” (1994), così come le opere
importanti dell'ultimo decennio compreso “Unknown Soldier” (2003), “Mary”
(2004), “The King” (2008) e “Jubilee” (2012).
Negli
ultimi anni il lavoro di Lucas combina frammenti del corpo con forme e
materiali che si trovano anche in natura. La mostra comprenderà anche le nuove
opere denominate “Nuds” (2009 - oggi); collant ripieni sono modellati in
suggestive sculture di corpi che abbracciano, le loro forme intrecciate
compensati da plinti di blocchi forati in calcestruzzo. Sarà adattata agli
spazi anche la recente serie delle “Loungers”, sempre in dialogo con l’
architettura della Whitechapel Gallery, Sarah Lucas creerà un'installazione che
riesamina le affinità e dialoghi tra le opere precedenti e nuove sculture
realizzate per la mostra.
Importante
sponsor dell’evento è il gruppo Louis Vuitton, che da oltre 155 anni,
intrattiene uno stretto rapporto con le arti visive. La Maison Louis Vuitton ha
sempre collaborato con i migliori creativi del suo tempo. Attualmente Marc
Jacobs, direttore artistico dal 1997, ha dato nuovo impulso ai legami di Louis
Vuitton con l'arte, avviando collaborazioni con artisti di fama internazionale
come Stephen Sprouse, Takashi Murakami e Richard Prince, rafforzando
ulteriormente l'impegno della Maison per lo sviluppo del dialogo tra lusso e
arte contemporanea .
Dal
2 Ottobre al 15 Dicembre 2013
Informazioni
per i visitatori
Orari
di apertura: martedì - domenica, 11:00-06:00, giovedì, 11:00-09:00. Ingresso
libero. Whitechapel Gallery, 77-82 Whitechapel High Street, London E1 7QX.
Stazione più vicina metropolitana di Londra: Aldgate East, Liverpool Street,
Tower Gateway DLR. T + 44 (0) 20 7522 7888 info@whitechapelgallery.org
whitechapelgallery.org
Comunicato stampa:
The bawdy
euphemisms, repressed truths, erotic delights and sculptural possibilities of
the sexual body lie at the heart of Sarah Lucas’s work (b. 1962).
First coming to prominence in the 1990s with a show at London’s City Racing
memorably titled, Penis Nailed to a Board, this British artist’s
sculpture, photography and installation have established her as one of the most
important figures of her generation.
Lucas’s materials
- furniture, clothing, food – are sculptural and associative. Nylon tights provide
a useful casing: stuffed with wadding they become splayed limbs of female
bodies. Tights are also intimate, erotic, yet cheap and disposable, both
glamorous and abject. Lucas’s objects also draw on art history; her frequent
use of toilet bowls recalls Duchamp’s urinal, the first ready-made.
Stained
mattresses, sofas and chairs act as plinths for ‘bodies’ sometimes situated
against the surreal domesticity of Lucas’s wallpapers. Her figures are all
headless. There is only one face, that of the artist herself, omnipresent
through a sequence of self portraits.
Lucas’s oeuvre
has been quintessentially urban but this show also features her recent
Penetralia, flying penises combined with wood and flint. Titled ‘Whand’ and
‘Druid’ they suggest a magical, holistic relation to nature.
This exhibition
takes us from Lucas’s 1990s’ foray into the salacious perversities of British
tabloid journalism to the London premiere of her sinuous, light reflecting
bronzes: limbs, breasts and phalli intertwine to transform the abject into a
dazzling celebration of polymorphous sexuality.