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29/10/13

To Share Festival


Vi segnalo che il programma di Share Festival è online. 

Come ogni anno il nucleo della manifestazione ruota intorno a Share Prize, che presenta sei opere d’arte digitale legate al tema REAL TIME | REAL SPACE. La giuria ha selezionato le 6 opere finaliste che verranno presentate dal 30 ottobre al 9 novembre 2013 presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

I sei finalisti sono Lauren McCarthy, Komplex, Nika Oblak & Primoz Novak, Christine Sugrue, Myriam Thyes e Nils Völker. Le opere selezionate costituiscono diversi spazi di rappresentazione di questo incessante flusso in tempo reale, pratiche artistiche che creano visioni critiche del nostro spazio e del nostro tempo.


In occasione dell’inaugurazione sarà presentata anche la mostra Bosch Art Game, il primo concorso internazionale di videogiochi d’arte organizzato in Olanda ha portato alla realizzazione di sei prototipi. Venite alla scoperta del mondo virtuale del pittore Jheronimus Bosch attraverso le creazioni di giovani sviluppatori europei e americani, vivendo l’immaginario surreale di Bosch in un modo completamente nuovo.

La mostra Share Prize e la mostra Bosch Art Game saranno aperte al pubblico presso l’ Accademia Albertina di Belle Arti dal 30 ottobre al 9 novembre in via Accademia Albertina 6.

Mercoledì 6 novembre ci sarà una conferenza di Alessandro Bergonzoni, in collaborazione con Assemblea Teatro.
Il 15 novembre saranno presentati i due programmi video del Japan Media Art Festival e di Art Futura.


Il 16 novembre parteciapa alla giornata di conferenze di Share Festival, dove si susseguiranno ospiti internazionali, che porteranno il loro contributo al tema REAL TIME | REAL SPACE.


Tra loro saranno presenti, Simone Arcagni Marleen Stikker, Eric Kluitenberg, Loretta Borrelli, Rossella Maspoli, eMichele Azzi.


La manifestazione si chiude la sera con la performance audiovisiva NHWT di Tez.

Info su Share Prize 


Partecipando con grande entusiasmo più di 250 artisti si sono iscritti al premio, giunto alla settima edizione.
La giuria composta da Jasmina Tesanovic,  Bruce Sterling, Simone Arcagni e Luca Barbeni ha selezionato le 6 opere finaliste che verranno presentate dal 30 ottobre al 9 novembre 2013 presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.


Dichiarazione della Giuria

Hic et Nunc si diceva molti anni fa. Durante l’esplosione (letterale dato che la bolla effettivamente esplose) di internet era convinzione comune credere che la tecnologia digitale ci avrebbe teletrasportato in uno spazio virtuale globale e infinito. Oggi i nostri confini sono i nostri amici e il tempo di risposta quello di un click. Le nuvole che registrano i dati, li fanno successivamente piovere sulla terra. I dati immateriali entrano in sinergia con il territorio e lo integrano in tempo reale aumentando le possibilità di interazione con le persone a noi vicine e con la realtà fisica.
Quali differenti forme di comunicazione possono esserci tra l’immateriale e la realtà fisica?
Le opere selezionate costituiscono diversi spazi di rappresentazione di questo incessante flusso in tempo reale, pratiche artistiche che creano visioni critiche del nostro spazio e del nostro tempo.
In questo percorso i confini tra spazio fisico e simbolico si sovrappongono per esplorare una dimensione nella quale la ricerca estetica ri-orienta le modalità di comunicazione.



28 di Komplex invade la città con una narrazione cyber noir. Questa storia satirica, crudele e assurda utilizza Torino come palcoscenico dove i personaggi e i lettori condividono lo stesso  spazio. 28 è una storia fruibile solo seguendo il percorso reale dei personaggi sullo schermo di uno smartphone su un browser per dati in realtà aumentata.


L’opera di McCarthy LaurenSocialturkers portando alle estreme conseguenze due fattori che caratterizzano soprattutto la vita dei giovani, quali la precarietà/flessibilità del lavoro e l’istantaneità delle comunicazioni tipica dei social network, ha creato uno spazio di controllo/comunicazione in tempo reale dove le sue scelte nella vita reale sono condizionate dai suggerimenti della cosiddetta “crowd”, costituita da persone pagate tramite Amazon Mechanical Turk.


Activists di Nika Oblak  e Primoz Novak affronta criticamente il problema della delega, facendo in modo che i robot sostituiscano l’uomo in un’altro ambito, la protesta. Robot meccanici si muovono autonomamente in una zona delimitata, esprimendo opinioni al posto dell’uomo. Siamo in grado di agire per creare un cambiamento?


Nell’epoca della dittatura del “touch”, Base 8 di Christine Sugrue  crea un ecosistema immateriale che interagisce con gli spazi tra le nostre dita e le nostre mani. Utilizzando un vecchio trucco teatrale quest’opera rappresenta poeticamente quanto, più che case di vetro, i nostri sistemi informativi possano essere considerati case di specchi.


Attraverso l’opera Apotheosis Glasgow Myriam Thyes presenta visivamente lo spazio e il movimento architettonico della città:  edifici vittoriani stanno in un reticolo di strade piene di automobili e di autobus. Verso la periferia, grattacieli dominano il paesaggio nel rumore senza fine dell’autostrada urbana. Riprese, fotografie, collage e sonoro impongono allo spettatore di vedere le città con altri occhi.


L’installazione cinetica di Nils Völker1|2 Eighty Eight, rappresenta un incessante flusso con un processo analogico presentato in una matrice “digitale”. Sacchi neri di plastica costituiscono i pixel di uno schermo animato. Il preciso movimento trasforma i sacchi neri in sinuose onde del mare. Questa matrice cinetica, che pare respirare, stabilisce con lo spettatore una relazione simile a quella che si instaura in natura, portandolo a riflettere sulla vita e sui suoi processi.