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13/10/13

Aprirà, i primi di Novembre a New York, la galleria milanese Kaufmann-Repetto


Dal 9 Novembre la Galleria Kaufman-Repetto aprirà uno spazio stabile a New York, per l'avvio sono stati scelti i lavori di  Pierpaolo Campanini.

Questa sarà la prima di una serie di mostre della galleria a New York, che si articolerà durante l'intera stagione, e darà particolare rilievo agli artisti europei rappresentati dalla galleria. La seconda mostra in programma inaugurerà il 22 febbraio 2014, e sarà dedicata all'artista tedesca Judith Hopf.

kaufmann repetto new york avrà come sede temporanea il project space della galleria Andrew Kreps, con la quale alternerà la propria programmazione, in prospettiva dell'apertura di uno spazio permanente a New York.
In contemporanea all'opening della mostra di Pierpaolo Campanini, Andrew Kreps inaugurerà una personale di Pádraig Timoney.
l lavoro di Pierpaolo Campanini è allo stesso tempo intimo e monumentale. Combinando pittura e scultura, le opere di Campanini prendono forma attraverso un meticoloso processo, che parte dalla costruzione di un oggetto. Elementi provenienti dallo studio dell'artista, oggetti trovati, tessuti cuciti tra loro, vengono assemblati in composizioni precarie. Monumenti vernacolari, oggetti banali tenuti insieme da spille, chiodi e filo, si trasformano, nelle tele di Campanini, in malinconiche creature – abitanti di una realtà fittizia, a tratti tangibile, altre volte indefinita. Gli oggetti ritratti sembrano tracce di memoria che si librano in contesti incerti, un mondo dipinto costantemente rielaborato e distrutto.
Pierpaolo Campanini è nato a Cento (Ferrara), dove vive e lavora. Le sue mostre recenti includono mostre personali da Corvi Mora, Londra (2012), kaufmann repetto, Milano (2009); Blum and Poe, Los Angeles (2008); Salon 94, New York (2006). Si ricordano, tra le altre: A Rock and a Hard Place, 3rd Thessaloniki Biennale of Contemporary Art; Faces, Onassis Cultural Centre, Athens; La Figurazione Inevitabile, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; Silences where things abandon themselves, MSU, Zagabria, Croatia; Italics: Italian art between tradition and revolution 1968-2008, a cura di Francesco Bonami, Museum of Contemporary Art, Chicago e Palazzo Grassi, Venezia; La Quadriennale di Roma; Etc., Le Consortium, Dijon; Apocalittici e Integrati: utopia nell’arte italiana di oggi, MAXXI, Museo Nazionale Delle Arti del XXI Secolo, Roma; VERNICE, Sentieri della giovane pittura italiana, a cura di Francesco Bonami, Villa Manin, Passariano (Udine).