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09/11/12

Artissima – rigore e varietà



La diciannovesima edizione di Artissima si offre in un contemporaneo panorama critico, sia socialmente sia economicamente. 


La conflittuale situazione mondiale si percepisce e la rassegna ha un profilo più pacato.

La leggerezza degli anni passati ha lasciato posto a offerte più consolidate, in un rigore che lascia spazio a molta varietà con un certo ritorno forte della pittura. 

Sia nell’allestimento, più tradizionale e meno caotico, sia nelle proposte delle gallerie si nota un bisogno di “solidità”. 

Cose certe, che sono distanti dal citazionismo, molto fumoso con teorie poco estetiche, che aveva alquanto confuso gli elementi del visibile negli anni passati. 

Come nelle grandi kermesse di Parigi e Londra, la qualità torna visibile, la bellezza e la tecnica, accompagnano riflessioni sperimentali ma meno superficiali. 

Un certo bric e brac pare essere scomparso a favore di cose belle o interessanti ma mai sciatte e brutte. 

Il giudizio globale è positivo, anche le sezioni sono state più calibrate e forti, un pochino sotto tono "back to the future". 

Il progetto Lido, che l’anno scorso era alquanto autoreferenziale a un sistema di relazioni, quest’anno pare più significativo, con pochi ma chiari progetti. 

Positivo l’aver riportato al centro e coordinato anche le tante strutture del territorio col progetto Lido, dando così vita a un reale sistema partecipativo dell’intera città, che in tal modo risulta compatta e ricca di proposte e di appeal per il vasto pubblico che si trova in questi giorni a Torino.