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30/11/12

Edgar Degas a Torino



Nel cuore del Parco del Valentino, immerso nei colori autunnali, c'è la Promotrice delle Belle Arti che propone una suggestiva mostra su Edgar Degas. 

L’evento è curato da Xavier Rey, che cogliendo l’opportunità del restauro di alcune aree espositive del Musée d’Orsay, ha portato una ricercata selezione di lavori, ben settantatre, di Edgar Degas nella cosmopolita città sabauda. 

In un elegante allestimento che valorizza in modo pieno la variegata raccolta, si attraversano alcune delle fasi più importanti dell’artista, declinate nelle diverse tecniche, dal pastello alla scultura. 

La mostra è strutturata in un percorso storico che in certe aree è proposto in validi confronti tematici. 

Entrando ci accogli l’autoritratto realizzato nel 1855 in uno stile realistico, con uno sguardo un poco supponente, intenso e deciso, forse consapevole delle suo buone capacità artistiche e molto determinato verso il futuro. Seguono una serie di ritratti familiari, tra cui quello verista di Hilaire de Gas, nonno dell’artista. 

La stanza successiva è dedicata al suo primo lavoro per un concorso pubblico “Semiramide che costruisce Babilonia”, con relativi studi, seguito poi da una serie di opere di carattere storico, per giungere al grande straordinario dipinto sulla famiglia Bellelli, attorniato da piccole opere preparatorie. 

Una stanza intera è allestita per l’ inquietante “Ballerina di quattordici anni” del 1879, che nel suo combine fra scultura e manufatti quotidiani produce uno strano effetto di memoria e dolore. 

Seguono una serie di stanze con le opere che narrano della vita quotidiana e mondana di Parigi. In uno stile che slitta sempre di più da una precisa definizione alla sua evanescenza. Le linee e le forme nel tempo cambiano e arrivano alla fine a creare forme più plastiche e quasi sfumate. Forse dovuto anche alle perdita della vista, che fece si che l’artista si interessò alla scultura. Scultura dedicata soprattutto alle forme equine e alle diverse posizioni delle danzatrici, da lui tanto osservate. 

L’ultima sala affascina per le diverse bagnati in cui lo stile pittorico diventa quasi anticipatore delle future tendenze moderniste. 

La mostra è corredata di un’interessante video e di una pratico bookshop. Molto ben fatte le audio guide. 

Si consiglia, per una fruizione più quieta, la visita della mostra nei giorni settimanali, evitando così l’affollamento del fine settimana. 

Info e dettagli al sito : mostradegas.it