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07/11/12

Una fucina di progetti - La Triennale di Milano



Ingresso del Museo sul Design alla Triennale
La Triennale in questi anni è diventata un’articolata fucina di stimoli nel cuore di Milano, sviluppando così il progetto iniziale di “Sede delle esposizioni internazionali delle Arti decorative e industriali moderne e dell'Architettura moderna” voluta dal lascito di Antonio Bernocchi, noto imprenditore milanese dei primi decenni del secolo scorso. 

L’edifico è un bell’esempio di razionalismo degli anni trenta progettato da Giovanni Muzio, con spazi molto funzionali e ampi. 

Una gestione dinamicamente ha proiettata alla continua trasformazione questo luogo culturale. Favorendo un intenso legame fra memoria e presente che porta lo sguardo verso un prossimo futuro, come le mostre attualmente in corso mettono in risalto. 

Fulcro di questo elaborare culturale è il Triennale Design Museum che ogni anno indaga un tema della creatività italiana mutando così il suo allestimento. Fino al 24 Febbraio è in corso il quinto allestimento dal titolo “TDM5: grafica italiana” un interessante percorso storico e tematico sulla grafica 

Allestimento mostra "TDM5: grafica italiana"
La mostra è articolata per temi che analizzano così le diverse declinazioni del fare grafico, in un percorso che parte dai caratteri bodoniani fino alle tecnologie multimediali. Il tutto narrato con materiale originale che fornisce nella sua immediatezza le caratteristiche temporali e le mutazioni estetiche. In tal modo si capisce come il ruolo della grafica sia immediato nella lettura ma complesso nel realizzarsi. Solo seguendo molteplici processi di riflessione, il messaggio grafico diventa rappresentativo di un senso, sia esso concettuale che commerciale. 

I nove temi: Lettere, Libri, Periodici, Pubblica utilità e Politica, Pubblicità, Imballaggi, Identità visiva, Segnali, Film e video; sono affrontati in un allestimento suddiviso in diversi ambienti. Caratterizzati ognuno da intensi colori che mutano la percezione stessa dei manufatti proposti, si attraversa così un arcobaleno di segni e forme. 

Altra grande mostra è “L’architettura del Mondo Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi” una ricerca sull’attualità della progettazione, sia essa civile sia privata, che propone le difficili sfide che il presente ambientale chiede. 

In un mondo densamente abitato e in una fase di forti cambiamenti climatici, la progettazione architettonica deve trasformare le sue assodate tecnologie per proporsi ai cambiamenti, ripensando così il suo realizzarsi. 

L’evento, strutturato in alcune progettualità proposte con vario materiale documentativo, offre nuove soluzioni che gli architetti stanno valutando e attivando per proseguire nello sviluppo sociale e nell’attenzione a queste tematiche. 

Le quattro sezioni, di cui una storica, propongono opere e progetti riguardanti ciò che si produce al di fuori del nostro paese, a ciò che stato realizzato o è in corso d’opera in Italia e, infine, a ciò che inizia a presentarsi come un quadro geografico a scala globale al quale le nuove grandi infrastrutture si rapportano. 

Dai disegni di Le Corbusier per Algeri o Chandigarh si giunge all’attuale progetto architettonico di Rino Tami per l’inserimento ambientale dell’autostrada del Ticino, un interessante percorso ricco di stimoli e di variegati aspetti che non sempre si percepiscono come parte della progettazione architettonica. 

Allestimento mostra "Gino Sarfatti"
Il tema della progettazione è indagato anche nell’ampia antologica dedicata a Gino Sarfatti, pionere della nuova illuminazione domestica e pubblica. Abile artigiano che apre agli slittamenti e alla fantasia il nascente mondo industriale. Una mostra che inizia alla fine degli anni trenta proseguendo fino ai primi anni settanta, presentando Gino Sarfatti attraverso 650 apparecchi luminosi progettati, narrando anche la storia dell’Arteluce, l’azienda da lui fondata, con la sua produzione, la crescita e la distribuzione nei più importanti mercati internazionali. 

Sempre al primo piano la Maison Dior presenta una mostra sul modello della borsa Lady Dior creata nel 1995 come dono dalla première dame di Francia a Lady Diana, che è interpretata da alcuni noti artisti e personaggi famosi. 

Accanto una mostra multimediale sui siti rupestri della Valcamonica, una valle alpina con una delle più ricche concentrazioni d’immagini preistoriche d’Europa. 

Si termina il giro con la rassegna sulla IV Edizione della Medaglia d’Oro 2012 all’Architettura Italiana, organizzata dagli Archivi Storici della Triennale di Milano proponendo una selezione di fotografie con progetti dei vincitori italiani nelle categorie dell’architettura e delle sistemazioni e ordinamenti di sezioni di mostre, vincitore di questa edizione è il Padiglione di acceso agli scavi dell’Artemisio di Siracusa. 

Un meritato riposo, dopo tutti questi piacevoli stimoli, si può fare nel delizioso bar, dove sono esposte alcune ceramiche dello studio 5+1AA.