Tanto tempo è passato da quando arrivò il 4 Settembre del 1731, da Venezia a Torino.
Ma ora, restaurata grazie al contributo della «Consulta per la valorizzazione dei Beni culturali di Torino», è nuovamente fruibile presso la Reggia di Venaria.
Questa incredibile imbarcazione, costata all’epoca per un valore superiore a tre milioni di euro attuali, fu voluta dal Re Vittorio Amedeo II e di suo figlio Carlo Emanuele III.
La “Peota” fu realizzata dal veneziano Matteo Calderoni, sotto l’organizzazione di Filippo Juvarra, misura 2,7 metri di larghezza ed è lunga oltre 16 metri. Ha un progetto decorativo meraviglioso costituito a prua da un gruppo scultoreo intagliato e dorato raffigurante Narciso affiancato da sagome di vecchi barbuti simboleggianti i fiumi Adige e Po. A poppa vi è un altro gruppo dorato con due cavalli marini con al centro il timone a barra in forma di dra-go, mentre un fregio dorato in altorilievo corre lungo tutto il corpo dello scafo, con raffigurazioni di neredi, tritoni e divinità marine. Il tiemo, ovvero la cabina per gli ospiti, è lungo circa 5 metri, con tetto in legno sostenuto da dodici pilastrini che formano nove finestre chiuse da cristallo e da scuri lignei decorati. È munita di panche destinate alla corte, ma in origine conteneva anche due piccoli troni, non più esistenti, e una tavola dorata per i sovrani. Su soffitto del tiemo, che reca all’imboccatura le insegne reali, il progetto iconografico elogiativo comprende la raffigurazione pittorica de “La pace tra Papa Niccolò V e Amedeo VIII, duca di Savoia” con la rinuncia di quest’ultimo al soglio pontificio, atto con cui nel 1449 scongiurò uno scisma e portò ai Savoia benefici e privilegi ecclesiastici, confermati dal Concordato del 1727 tra Benedetto XIII e Vittorio Amedeo II. Sui pennacchi le scritte Fert e Opportune si riferiscono alle imprese ed ai motti propri della dinastia.
Il “Bucintoro dei Savoia” è l'unico esemplare veneziano del Settecento superstite di imbarcazione antica ad uso cerimoniale e di parata. Di proprietà di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, è dato in comodato alla Reggia di Venaria.
Grazie alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino è stata restaurata con circa 250.000 euro, dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.
Molto affascinante anche il modo in cui viene proposta al pubblico, uno spettacolo multimediale con la regia di Davide Livermore su le musiche di Antonio Vivaldi. All’interno della Scuderia Grande della Reggia, opera di Filippo Juvarra che partecipò alla realizzazione anche dello stesso Bucintoro, è stato allestito un vero momento teatrale. Si tratta di una “messa in scena” della Peota, valorizzata nella sua funzione di “imbarcazione da parata”.
Il visitatore viene così coinvolto nell’esperienza dello spettacolo teatrale: Pause e Arie si alternano per permettere la visione del Bucintoro in tutta la sua bellezza, mentre momenti onirici, accompagnati dalla musica settecentesca, fanno vivere appieno la “maraviglia barocca”, ricreando lo stupore tipico di quell’epoca.
Eccovi il programma, con le sue diverse fasi, sulla Peota:
- Ouverture
All’ingresso un dipinto si anima legando idealmente Venezia, dove fu costruita la Barca Sublime, a Torino, dove giunse dopo un mese di navigazione sul Po. Il bacino di San Marco raffigurato nel dipinto di Antonio Canaletto (1727-1729) si trasforma nella veduta di Bernardo Bellotto (1749) delle sponde torinesi del Po. Torino diviene lentamente la città di oggi. Seguendo la scia della Peota Reale si accede al Teatro della Memoria, accompagnati dagli armonici estri di Vivaldi.
Antonio Vivaldi, L'Estro Armonico (Rv 578)
Concerto numero 2 in sol minore
Orchestra Europa Galante
Fabio Biondi violino solo e direttore
Prologo Il teatro della memoria. Sette personaggi, storici e di fantasia, si raccontano dai palchi di un teatro: è il Teatro della Memoria di un tempo in cui il potere era rappresentato con arte e magnificenza.
Personaggi: Filippo Juvarra - architetto di Corte. Vittorio Amedeo II – Re. Carlo Emanuele III - il figlio, Re anch'esso. Spizzichino Elide - sarta romana dello Stato pontificio, in servizio a Torino. Matteo Calderoni - Mastro d'ascia veneziano. Marco Antonio da Burano - squerarol o costruttore navale. Narciso - figlio di Cefiso il dio del fiume.
Sinossi
Filippo Juvarra, architetto di Corte, ci parla con passione del suo ingegno creatore di forme, artifici e finzioni sceniche che Matteo Calderoni, Mastro d'ascia veneziano, e Marco Antonio da Burano, costruttore navale, hanno concretizzato in scafo, statue, stucchi e dorature, mentre Vittorio Amedeo II, Re, e suo figlio Carlo Emanuele III, Re anch'esso, rivivono fortune e contrasti, tra i suoni dell'acqua e di un violino in lontananza. Ma il Teatro della Memoria è anche abitato dal popolo; Spizzichino Elide - sarta romana dello Stato pontificio, in servizio a Torino, ne è la voce ironica e graffiante. Tra i corpi lignei ascoltiamo finalmente la voce di Narciso, figlio di Cefiso il dio del Fiume; dalla prua del Bucintoro, ci invita alla bellezza.
Antonio Vivaldi, Concerto per violino in mi minore (Rv 281)
Orchestra Europa Galante
Fabio Biondi violino solo e direttore
I comizi e le sentenze del teatro lasciano il posto allo spettacolo: si giunge sul palcoscenico.
- Atto primo - il viaggio
Un viaggio a ritroso ci conduce dalle nebulose celesti alle profondità del fiume. E' il cammino che recupera la memoria delle storie della nostra Storia. Affondando nei flutti, intorno a noi le architetture di oggi lasciano il posto a quelle sempre più antiche, Palazzi, Regge, luoghi che hanno segnato epoche e poteri di Torino, fino a giungere al tempo della Barca dei Sogni.
Ecco il 1731, fluttuante e onirico.
Antonio Vivaldi, L'Adelaide (Rv 695)
“Vincerà la mia costanza”
Lorenzo Regazzo, basso
Rinaldo Alessandrini, direttore
Orchestra Concerto Italiano
- Atto secondo - il sogno
Una donna bellissima in abito del ‘700 ci sorride immersa nelle acque del fiume. Si affaccia e scompare per ritornare a guardarci e cantare, per sorriderci e fluttuare fra le acque, fra i liquidi sensi amorosi della musica di Vivaldi.
Antonio Vivaldi, La Fida Ninfa (RV 714)
“Dite, oimè! Ditelo alfine”
Roberta Invernizzi soprano
Fabio Bonizzoni, direttore
Orchestra La Risonanza
- Atto terzo - la tempesta
Le nuvole scorrono rapide sulla volta delle scuderie. Due figure si inseguono ansimanti e furenti. Una coppia di amanti i cui sensi sono scossi dalla tempesta delle loro guerre amorose, in cui ogni sguardo, bacio, rifiuto e carezza, diventa arma per alimentare l'incontro e lo scontro dei sensi. Ma il conflitto è il gioco d'Amore.
C’è anche una sezione didattica, affidata a due video, che restituisce informazioni e notizie sulla storia, il viaggio e il recente restauro, mentre personaggi storici (il re Vittorio Amedeo II e Filippo Juvarra) sono altrettanti voci narranti sugli interventi sulla Peota.
Sicuramente è uno dei manufatti più incredibile e fiabesco di Casa Savoia, questo “Bucintoro del Re di Sardegna”, l'ultima imbarcazione veneziana originale del Settecento esistente al mondo.
Questa iniziativa è resa possibile grazie alla concessione in comodato alla Venaria Reale dalla Fondazione Torino Musei - Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica è supportata dal Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale in collaborazione con Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, dopo il restauro promosso e finanziato dalla Consulta stessa e realizzato dal Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali La Venaria Reale, con la supervisione della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte.
La Consulta è un’associazione di 34 Aziende ed Enti, impegnata da 25 anni nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Torino. In questi anni sono stai investiti oltre 20 milioni di euro sui principali monumenti della città.
Informazioni e biglietti
La Barca Sublime Palcoscenico regale sull’acqua
Scuderie Juvarriane dal 16 Novembre
Spettacolo per gruppi di 120 persone ogni 40 minuti
Una Giornata alla Venaria Reale + La Barca Sublime
(ingresso valido per Reggia, Giardini, mostra “I quadri del Re” e La Barca Sublime)
. Intero: 19 euro
. Ridotto: 15 euro (gruppi di min. 12 persone, maggiori di 65 anni)
. Ragazzi 8-18 anni: 9 euro
. Gratuito: minori di 8 anni
Orari
. Lunedì: chiusura
. Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: dalle ore 9 alle 17 (ultimo ingresso ore 15.30)
. Sabato e domenica: dalle ore 9 alle 20 (ultimo ingresso ore 18.30)