Translate

Visualizzazione post con etichetta Lingotto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lingotto. Mostra tutti i post

02/11/17

Operæ



Giunta all’ottava edizione, Operæ è la fiera di design indipendente che fa convergere pubblico e addetti ai lavori attorno a progetti accomunati da una particolare attenzione nei confronti della materia così come del processo e della tecnica produttiva. La fiera propone un paesaggio abitato da oggetti portatori di nuovi valori, siano essi economici, sociali, produttivi o relazionali, che nascono dall’intersezione tra competenze artigiane e saperi digitali, tra pratiche locali e bisogni globali, tra professionalità specializzate e narrazioni collettive.
Articolata in due sezioni rispettivamente dedicate ai designer e alle gallerie di design contemporaneo, la fiera offre l’opportunità di scoprire prodotti, prendere nota dei fenomeni emergenti, seguire l’evoluzione del mercato del design da collezione, entrare in contatto con gli attori del processo, fermarsi a riflettere sui tanti aspetti che il design tocca.
Operæ coinvolge i professionisti del settore e si apre ad appassionati e curiosi, affiancando all’esposizione fieristica un programma di eventi collaterali con l’obiettivo di innescare il dibattito e accendere la curiosità. Un calendario di talk e workshop, il progetto Piemonte Handmade e un progetto speciale reinventato di anno in anno investigano a ogni edizione diversi aspetti specifici delle produzioni indipendenti e del design da collezione.
Oltre a essere un incubatore di storie, Operæ mette in luce approcci sperimentali, innovativi e multidisciplinari, consentendo agli espositori di vendere i propri prodotti e ai visitatori di acquistare pezzi unici o realizzati in serie limitata.
Per l’edizione 2017 Operæ sceglie come curatrice Alice Stori Liechtenstein, fondatrice dello Schloss Hollenegg for Design, che individua nel tema Why Design la lente interpretativa con cui guardare ai progetti esposti.
Operæ si svolgerà dal 3 al 5 novembre 2017 (preview il 2 novembre) e troverà nuova sede presso il Lingotto Fiere, già casa di Artissima – Internazionale d’Arte Contemporanea e Club to Club – International Festival of Avant-garde and Pop, dando così vita a un vero e proprio polo dei linguaggi contemporanei nell’ambito del più importante evento diffuso italiano a queste dedicato, “Contemporary Art Torino”.

“La qualità di un progetto dipende dal grado, sia pur minimo, di cambiamento culturale che innesca” Enzo Mari  
Un oggetto non è mai solamente un oggetto. Può avere uno scopo, può essere attraente, può essere un utensile o un manufatto, può essere progettato bene o male. Ma, prima di tutto, un oggetto è messaggero di significato. Investiamo gli oggetti di valori simbolici, trasformandoli nel tempo in narratori di storie; l’essere robusti da durare nel tempo, o così preziosi da essere custoditi, dona loro la patina dei ricordi.
In quanto esseri umani siamo fortemente attratti e attaccati agli oggetti, ne abbiamo bisogno per orientarci nel mondo. Sono scudo e arma, sono la nostra possibilità per una miglior sopravvivenza. Nella nostra società di sovrabbondanza dimentichiamo che, in altri luoghi e tempi, gli oggetti erano indispensabili strumenti, e i più preziosi acquisivano valori simbolici e totemici. Se, come sembra, non siamo capaci di vivere senza (persino il mondo virtuale necessita di un’interfaccia), dobbiamo prestare più attenzione alla qualità degli oggetti che produciamo. Il diffondersi di una nuova consapevolezza del capitalismo, della produzione e dell’ambiente, ha cambiato le nostre esigenze e aspettative. Armati della conoscenza acquisita, non possiamo più permetterci di sprecare risorse per produrre “cose” mediocri. Dobbiamo lavorare intelligentemente progettando oggetti che siano efficaci, rilevanti, e belli.
Grazie all’abilità del designer di riassumere e amplificare concetti al di là dell’industriale e del commerciale, l’oggetto di design ha conquistato uno status speciale. Al contempo è sempre più complesso e sfaccettato, ritrovandosi da qualche parte all’incrocio tra arte, design e commento sociale. Il design stesso si è evoluto e una sola definizione non è più sufficiente. Diverse spiegazioni e teorie coesistono e si contraddicono a vicenda, rendendo sempre più difficile capire cosa sia il design. Il caos non deve preoccuparci: è una fantastica opportunità, poiché le cose più interessanti nascono sempre ai limiti, vicino ai confini, dove accadono le contaminazioni.
Questa nuova edizione di Operæ vuole proporre una più aperta lettura del design: il design che abbatte le barriere, che confonde i confini; il design che rivendica senza timore il suo ruolo di ponte tra le arti e le scienze. Vogliamo essere una piattaforma per i designer che si esprimono con coraggio, per gli oggetti che hanno il potenziale di divenire ambasciatori del nostro tempo, per i progetti che hanno la forza di ridefinire l’estetica contemporanea.

WHY DESIGN vuole focalizzare l’attenzione sul Design che, pur adempiendo a una funzione, è potente espressione di valori contemporanei, con un forte messaggio concettuale e una bellezza intrinseca. Il Design ha acquisito un importante ruolo semantico: quello di lente attraverso la quale leggere la nostra società. Questo è il PERCHÉ noi pensiamo, necessitiamo, creiamo, produciamo, possediamo, collezioniamo DESIGN.
Operæ è un’occasione unica per toccare da vicino tutta la forza, la creatività e la ricchezza del design contemporaneo.
Ogni anno Operæ dà ampio spazio alla riflessione ospitando designer, critici, giornalisti ed economisti di fama internazionale per stimolare il confronto tra diverse prospettive e, così, innescare l’analisi critica e il dibattito costruttivo.
Oltre a talk e workshop, Operæ sviluppa ad ogni edizione un nuovo progetto speciale per indagare nel dettaglio un aspetto specifico del design contemporaneo e da collezione e, parallelamente, evidenziarne la preziosa relazione con l’artigianato, attraverso il progetto PHM | Piemonte Handmade, dedicato a produzioni inedite nate dalla collaborazione tra designer, gallerie e artigiani.


Dreamers esplora la moda indipendente e di ricerca con un inedito percorso che fonde le esperienze di mostra, vendita e conoscenza.
Fashion designer, imprenditori, giornalisti, critici, economisti sono i protagonisti di Dreamers. Sognatori pragmatici che contribuiscono a immaginare, fare, pensare e rinnovare la moda.
Paesaggio abitato da abiti e accessori, visioni e progetti portatori di nuovi valori produttivi, economici e narrativi, Dreamers trasporta il pubblico nel racconto della moda e dei suoi linguaggi, tra contaminazioni disciplinari, nuove tecnologie, tradizioni e sperimentazioni, affiancando un’esposizione fieristica – che presenta una selezione di talenti della nuova scena indipendente – a talk, workshop e progetti speciali.
La II edizione di Dreamers apre una riflessione sulla relazione dinamica che esiste tra la memoria e il futuro. Forme di espressione che visualizzano l’avvenire interagendo con l’universo fluido del tempo. Immagini, materiali e atmosfere riportano una visione, attraverso la creazione di un immaginario multidisciplinare di capi e progetti sospesi tra la memoria e una possibile prossima realtà: Future Memories.

05/09/13

La Borsa degli eventi artistici - Marketplace a Torino

  

Nei giorni di Artissima si svolgerà un nuovo interessante evento che arricchirà la proposta culturale di queste giornate d’arte torinesi. Si tratta della prima edizione della Borsa Internazionale delle Mostre, che si terrà al Lingotto il 7 e 8 Novembre 2013, un innovativo market-place internazionale dedicato al mondo dell’arte, della cultura, dei musei e dei servizi ad essi collegati.

Non è una fiera, non è un salone, è un’occasione di incontro e di scambio, uno spazio di networking per far incontrar  la domanda e l’offerta del segmento arte e cultura, offrendo alle  imprese  inedite opportunità e prospettive di relazione: istituzionali, organizzative e di marketing con il settore culturale.

Una manifestazione che sarà contemporaneamente contenitore di idee, occasione di incontro, luogo di “connessione” e laboratorio per lo sviluppo, la co-produzione e lo scambio dei progetti legati alle mostre e alle manifestazioni culturali.

La Borsa Internazionale delle Mostre è un’occasione unica e imperdibile per conoscere e incontrare il più vasto patrimonio culturale internazionale di arte, storia e cultura, le principali istituzioni culturali mondiali, i più innovativi organizzatori e curatori di mostre e  i professionisti e gli esperti del settore.

Conferenze, workshop, incontri one-to-one, cross meeting e spazi espositivi: una due giorni di lavoro ricca di appuntamenti e opportunità per i professionisti dell’arte e della cultura.

L’evento nasce per favorire l’incontro tra la più vasta offerta al mondo di beni artistici posseduta dal nostro Paese, e i protagonisti della domanda a livello mondiale, espressa dagli organizzatori di mostre, di grandi manifestazioni d’arte e dagli operatori legati all’innovazione tecnologica di settore del turismo-culturale.



05/07/13

Art in stock exchange


Il prossimo autunno nei giorni di Artissima si svolgerà la prima edizione di "Art & Museum International",  si tratta di una “Borsa Internazionale delle Mostre” dedicato al sistema internazionale dell’arte.

09/11/12

Grande artista grande collezionista ... La collezione di Damien Hirst alla Pinacoteca Agnelli

Presentazione della mostra con Paul Fryer, artista e amico di Damien Hirst, 
Lapo Elkann ed Elena Geuna, curatrice della mostra.


E’ l’artista vivente più famoso al mondo, il più ricco e anche il più furbo. 


Ennesima prova di questo versatile e invidiato talento è la meravigliosa collezione che in questi anni ha saputo creare. 

Poliedricità e fantasia che si può percepire nella selezione proposta fino al 10 Marzo 2013, nella stupenda Pinacoteca Agnelli nel centro della elegante palazzina del Lingotto di Torino. 

Dalla raccolta sono state selezionate un gruppo di opere molto variegata, oltre cento, presentate in sale facenti riferimento alle amicizie dell'artista inglese, con cui spesso si son scambiati i pezzi, e agli artisti che lo hanno ispirato, di chi ha cercato i lavori sul mercato internazionale. 

Selezionate per tipologia esprimono diversi approcci tecnici e hanno un forte impatto emotivo. Il titolo "Freedom not genius" mette in risalto il valore preminente della libertà dell'essere artistico, svincolato anche dall'idea limitatrice della genialità.

Intensità, che come il suo proprietario, è la caratterizzazione di questi lavori che toccano spesso forti temi declinati sempre con molto capacità e qualità estetica. 

La raccolta di Damien Hirst si chiama "Murderme Collection" ed ha come riferimento due filoni principali il concetto di "wunderkammer" e quello del "memento mori". 

E' la seconda volta che viene presentata al pubblico, la prima in una selezione molto limitata, fu alcuni anni fa' alla Serpentine Gallery di Londra. In futuro sarà resa pubblica in uno spazio che si sta strutturando e che vedrà la luce fra alcuni anni. 

La selezione spazia da Picasso a Paul Insect, con pezzi molto belli e ben allestiti. 

Molto interessanti sono i tanti progetti didattici che sono stati realizzati parallelamente all'evento, sia per le scuole materne che primarie, e le iniziative raccolte sotto il titolo "domeniche in pinacoteca", per approfondimenti visitate il sito.

Come sempre non dimentica di fare un bel giro nell’arca-caveau per ammirare i bellissimi Matisse e le stupende vedute sul Canal Grande di Canaletto. 





La stupenda raccolta di Matisse nell'Arca sulla Pinacoteca

Artissima – rigore e varietà



La diciannovesima edizione di Artissima si offre in un contemporaneo panorama critico, sia socialmente sia economicamente. 


La conflittuale situazione mondiale si percepisce e la rassegna ha un profilo più pacato.

La leggerezza degli anni passati ha lasciato posto a offerte più consolidate, in un rigore che lascia spazio a molta varietà con un certo ritorno forte della pittura. 

Sia nell’allestimento, più tradizionale e meno caotico, sia nelle proposte delle gallerie si nota un bisogno di “solidità”. 

Cose certe, che sono distanti dal citazionismo, molto fumoso con teorie poco estetiche, che aveva alquanto confuso gli elementi del visibile negli anni passati. 

Come nelle grandi kermesse di Parigi e Londra, la qualità torna visibile, la bellezza e la tecnica, accompagnano riflessioni sperimentali ma meno superficiali. 

Un certo bric e brac pare essere scomparso a favore di cose belle o interessanti ma mai sciatte e brutte. 

Il giudizio globale è positivo, anche le sezioni sono state più calibrate e forti, un pochino sotto tono "back to the future". 

Il progetto Lido, che l’anno scorso era alquanto autoreferenziale a un sistema di relazioni, quest’anno pare più significativo, con pochi ma chiari progetti. 

Positivo l’aver riportato al centro e coordinato anche le tante strutture del territorio col progetto Lido, dando così vita a un reale sistema partecipativo dell’intera città, che in tal modo risulta compatta e ricca di proposte e di appeal per il vasto pubblico che si trova in questi giorni a Torino.