E’ uscito da alcuni giorni il report “The Art Market 2018” di
Art Basel e UBS, della Arts Economics di Clare McAndrew, che evidenzia come
dopo anni di crisi forse si sta uscendo visto il positivo aumento del 12% sul
mercato dell’arte mondiale. Dato ripartito fra un 4% nelle vendite dirette, 27%
nelle aste focalizzato soprattutto sul mercato statunitense, che torna la primo
posto, seguito da Cina e Gran Bretagna.
Ma non è tutto così solare, perché poi si nota come le
vendite dirette di basso valore, meno di 500mila dollari siano calati a favore
di quelle con valori oltre i 50milioni, quasi sempre attraverso le aste.
Questo strano mercato, dove le banche avevano tentato di
parteciparvi ma poi ne sono uscite rapidamente, continua ad essere un gioco
poco trasparente e molto aleatorio.
Anche se continuano le sirene del successo le gallerie
continuano a chiudere, poche aprono e la vita media di quelle aperte è sempre
più breve.
L’unica reale
crescita è il mercato online, dove però vengo proposti pezzi e valori
molto diversi da quelli enfatizzati da un certo sistema.