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25/05/13

gN Incubatore creativo di Stefano Pilati per il gruppo Zegna


Da pochi giorni è attivo il sito http://gn-project.tumblr.com/ un "incubatore creativo ideato da Stefano Pilati per il gruppo Zegna (Agnona e Ermenegildo Zegna) che dal 27 Maggio avvierà un  processo di condivisione di sensazioni creative.

22/05/13

Zurigo è stata selezionato come città ospitante per Manifesta nel 2016


Oggi è stato annunciato che Zurigo ospiterà la rassegna biennale Manifesta nel 2016. 

Nel 2014 Manifesta si svolgerà nel Museo Statale dell'Ermitage di San Pietroburgo, cosa che ha suscitato molte polemiche visto l'atteggiamento poco umanitario di questo paese. 

Comunicato stampa:

The board of Manifesta is very proud to announce their selection of the City of Zurich, Switzerland as Host City of Manifesta 11 in 2016.

Since Manifesta’s inception in the early 1990s it’s mission has been to examine the cultural topography of Europe. Every two years it finds a new city or region in which to temporarily embed itself. In the past Manifesta has typically selected peripheral or contested regions as Hosts.

Zurich’s dynamic and complex urban environment will provide a socially, politically and artistically significant trajectory for Manifesta in the coming years.

Zurich has a very long history of artistic and intellectual liberalism. It was historically an incubator for revolutionary political and artistic movements. During periods of historical upheaval in Europe, Zurich offered asylum to intellectuals from around the world. Today’s Zurich is one of the most economically and technologically advanced cities in the world. This rich and rapidly evolving urban setting will give Manifesta 11 the opportunity to explore critical global issues relating to the processes of urbanization, urban space and society while reassessing the role art can play in these.

Manifesta 10 in 2014 will see the Biennial hosted by a historical institution for the first time, the State Hermitage Museum, in the City of St. Petersburg, Russian Federation. After the white cube setting of Manifesta 10 in 2014, the Zurich Bid presented an interesting counterpoint. Based on the concept of the ‘synthesis of the heterogeneous’, the Zurich Bid provided a nuanced vision of the critical potential of Manifesta as a ‘collective experiment’ for Zurich.
“The Manifesta board appreciated the openness expressed in the Zurich Bid and the willingness to invite Manifesta to take a critical position. With full awareness that initiating a Manifesta Biennial involves unpredictable outcomes Zurich embraces the critical discourse including the opportunities and risks that it entails. That is why we are thrilled to be going to Zurich for Manifesta 11.”

Hedwig Fijen, Manifesta Director


“The decision for a Manifesta in Zurich is another milestone in the cultural affairs of the City of Zurich. We receive the unique opportunity, to prove our dedication to Zürich’s cultural policy efforts and to demonstrate our cultural competence and strengthen Zürich’s position as City of Culture and Arts.”
Corine Mauch, Mayor of Zürich


“The decision of the Manifesta Committee is a great chance and motivation for the Zurich cultural scene. The critical look from the outside, that this competent and innovative biennale will cast at Zürich, will give all of society valuable insights and impulses.”

Peter Haerle, Director Cultural Affairs City of Zürich


For further information including interviews and images please contact the Manifesta Foundation in Amsterdam via secretariat (at) manifesta.org
Editors’ Notes:

Manifesta 9, The Deep of the Modern, took place from June 2 – September 30 2012 in Genk, Limburg, Belgium and attracted over 100,000 visitors.
Manifesta 10 will be hosted by the State Hermitage Museum, St. Petersburg, Russia in 2014.

Previous Host Cities of Manifesta:

Manifesta 1, Rotterdam, The Netherlands, 1996
Manifesta 2, Luxemburg, Luxemburg 1998
Manifesta 3, Ljubljana, Slovenia, 2000
Manifesta 4, Frankfurt, Germany, 2002
Manifesta 5, Donostia-San Sebastian, Spain, 2004
Manifesta 6, Nicosia, Cyprus, 2006 (cancelled)
Manifesta 7, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Italy, 2008
Manifesta 8, Murcia and Cartagena, Spain, 2010
Manifesta 9, Genk, Limburg, Belgium, 2012

Manifesta Foundation is Ambassador for European Culture within the framework of the EACEA Culture Programme 2007 – 2013


21/05/13

20 years of White Cube ...



Alla fine di questo mese la galleria White Cube compie vent’anni di attività, un grande traguardo per un’avventura nata quasi per gioco. 


Jay Jopling era un giovane ragazzo incuriosito dal mondo della nascente arte inglese che aprì una piccola stanza al secondo piano di Duke Street, in affitto da Christie, dipingendola di bianco. Così si avviò l’avventura di un gallerista molto sensibile agli umori artistici dell’epoca e abile a giostrarsi in tempi di trasformazione del sistema dell’arte che si stava sempre più rinnovando verso rivoluzionarie strategie di diffusione. 

Punto forte del suo operatò fu il suo grande “fiuto” per i nuovi artisti che si stavano formano nel panorama inglese, frai tanti nomi ricordiamo Antony Gormley (esposto nel 1994), e Damien Hirst (esposto nel 1995). Giovani promesse che frantumavano i vecchi assodati gusti, rinnovandoli con nuove visioni e strategie di promozioni, abilmente sostenuti dal gallerista stesso, diventando nel tempo certezze di una nuova storia di fare arte. 

Poi tutta una storia in salita con i famosi spazi in Hoxton Square, ora chiuso in favore di quelli più significativi di Bermondsey, e centrali di St. James. 

Pare che i futuri sviluppi vadano oltre il mercato inglese per puntare su nuove sedi come Hong Kong e San Paolo. 

Le mostre in attualmente in corso presso i suoi spazi sono, a Bermondsey Julie Mehretu e Liminal Squared mentre a Mason's Yard sono proposti Eberhard Havekost e Cosmos Now a San Paolo The Gesture and the Sign

20/05/13

Colori di luce - Tre mostre nei più importanti musei degli Stati Unite su James Turrel



James Turrel da anni sta sviluppando uno dei progetti più interessanti che l’arte contemporanea conosca, si tratta del noto Roden Crater. 

Questo incredibile lavoro sviluppa una progettualità che ora trova il giusto riscontro in tre importanti eventi espositivi fra Los Angeles e New York. 

Tre mostre, ognuna caratterizzata da uno specifico progetto, che tracciano un percorso affascinanti e unico. I tre eventi si svolgeranno in forma indipendente al Los Angeles Country Museum, al Museum of Fine Arts di Houston e al Guggenheim di New York 


Al Lacam si svolgerà l’evento “James Turrell: A Retrospective” che esplora quasi cinquant'anni della carriera di James Turrell (1943, Los Angeles), Uno degli artista chiave della California, attivo nel movimento spaziale degli anni 1960 e '70. La mostra comprenderà proiezioni geometriche luminose, stampe e disegni, installazioni che esplorano le percezioni sensoriale e immersioni di campi di luce cromatica e ologrammi. Una sezione sarà dedicata al famoso progetto Roden Crater, un intervento site-specific nel paesaggio di Flagstaff, in Arizona, che sarà presentato attraverso modelli, piani, fotografie e film. 

Il Museum of Fine Arts, Houston, presents la mostra "James Turrell: The Inside Luce" una vasta antologica sul lavoro e sulla vita di James Turrell. Dalla metà degli anni 1960, Turrell ha impiegato il medium della luce, sia artificiali che naturali, per creare installazioni site-sensibili e progetti ambientali monumentali. La parte principale della mostra sarà installato nelle gallerie di 22.000 metri quadrati del museo nel padiglione Brown, progettato da Ludwig Mies van der Rohe. 

Conclude il Guggeheim di New York che fu fra i primi parter a sostenere il progetto del Roden Crater, fuori Flagstaff, in Arizona. Per questo stupedo edificio ideato da Frank Lloyd Wright, iconica dell’architettura modiale, l’artista realizzerà un particolare progetto intitolato “Aten Reign“ che utilizzerà la famosa rampa in modo dinamico e innovativo.

19/05/13

Free shop ad ArtBasel con Jonathan Horowitz




Fra le tante iniziative della prossima Art Basel ci sarà anche il progetto “Libero negozio” di Jonathan Horowitz, un alternativo “mercato” alla grande fiera ospitante. 

Un gioco sul senso del possesso e del valore degli oggetti “artisti”. 

Grazie a diverse donazione di noti artisti si attiva un percorso di scambio/vendita che rielabora in parodia la forma del creare e il senso di valore.  

Il calzolaio prodigioso - Ferragamo e il fascino delle scarpe nella storia umana



A volte le capacità di una persona diventano mitiche, fiabesche, come nel caso di Salvatore Ferragamo, che ora il museo della maison narra attraverso alcune opere artistiche. 

Sculture, colonne sonore, fumetti e tante altre declinazioni per percorrere il legame fra questo grande artigiano e la sua passione, la scarpa. Si attraversano così miti greci e novelle per bambini, attimi di storia e pulsione di emozioni intime. 

Il Museo Salvatore Ferragamo, posto nel maestoso palazzo in Via Tornabuoni, nel cuore di Firenze, ha intitolato questo evento “Il calzolaio prodigioso”, che, dopo il grande successo dell’esposizione intorno all’icona Marilyn Monroe, rielabora il prezioso operato del suo fondatore, scoprendo come una grande abilità e un’intensa passione possa relazionarsi con tanti altri percorsi della cultura umana. 

Una storia quella di Ferragamo che si unisce così alle altre storie, miti e leggende che narrano di chi preso da un forte interesse possa trasformare e trasformarsi condividendo e diffondendo la propria positiva energia. 

Sono così raccolte diverse opere creative declinate in diverse tecniche. Fra i tanti lavori opere possiamo citare il fumetto di Frank Espinoza che nella sua elegante tecnica racconta attimi della vita di Salvatore Ferragamo o le suggestioni artistiche di Mimmo Paladino, ideatore dell’elegante manifesto, e di una collaborazione con Alessandro Bergonzoni per un’inedita fiaba. Narrare diventa così fare storia, memoria ma anche suggestioni, fiabe, emozioni e sensazioni che ispirano in noi attimi unici. 


Museo Salvatore Ferragamo 

Apertura al pubblico: dal 19 aprile 2013 al 31 marzo 2014 

Orario: 10.00-19.30 Giorni di chiusura: 1 gennaio, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre 

Biglietto: 6 euro 

Mostra a cura di:Stefania Ricci, Sergio Risaliti e Luca Scarlini

18/05/13

Francesco Bonami "Mamma voglio fare l'artista!" istruzioni per evitare delusioni



Più che istruzioni nozioni, quasi intime e dirette, che Francesco Bonami condivide in questa ultima pubblicazione.

Narrando del suo vissuto condivide personali punti di vista, simpatici e ironici.


Fare l’artista non è facile, ma sicuramente con le idee chiare e molta fortuna lo si può fare, se no si cercano altre strade parallele come fare il critico o il curatore, che sembra quasi un ripiego ma può dare comunque tante soddisfazioni. 

tpa - torinoPERFORMANCEART 2013 - FESIVAL INTERNAZIONALE DEDICATO ALLA PERFORMANCE LIVE e VIDEO - Seconda edizione


14-15-16 giugno
Greenbox, via Sant’Anselmo 25, Torino
Accademia Albertina di Belle Arti, via Accademia Albertina 6, Torino
Atelier Giorgi, via Belfiore 5H, Torino

tpa (Torino Performance Art) è la seconda edizione di un Festival, totalmente autofinanziato, dedicato alla promozione e alla diffusione della Performance Art contemporanea nelle sue pratiche più sperimentali e indipendenti. L’obbiettivo è quello di diffondere l’arte della performance attirando l’attenzione sulla comunità di artisti che si dedicano a questa forma di espressione e facilitando la connessione tra questi e il pubblico.
Suddiviso in due sezioni, una sezione di azioni live e una di video performance, il festival si svolgerà a Torino il 14-15 giugno. Il programma dettagliato sara’ consultabile a breve sul sito www.torinoperfromanceart.com

Gli artisti, selezionati tramite bando, provengono da differenti Paesi (Italia, Francia, Spagna, Germania, Finlandia, Bulgaria, Canada…).
I curatori sono essi stessi artisti che si esprimono prevalentemente con la performance e il video: Manuela Macco (direttrice del festival) per la sezione live, Guido Salvini per la sezione video, entrambi torinesi, e l’argentino Fausto de Gracia per la sezione tpa/latino america.
Un team internazionale, costituito interamente da volontari, si occupa dell’organizzazione e dell’accoglienza degli artisti invitati.

Il tpa collabora anche quest’anno con l’Accademia Albertina di Belle Arti e in particolare con il progetto Between curato dai professori Monica Saccomandi e Gianfranco Costagliola. L’iniziativa, volta a una maggiore diffusione della pratica della performance art nel percorso formativo dell’Accademia, prevede la presentazione, all’interno della rassegna, delle performance elaborate dagli studenti durante il workshop condotto da Manuela Macco presso l’Accademia di Torino nel mese di Aprile.

Direzione Artistica: Manuela Macco
Team organizzativo: Jorge Tobon, Paola Spola, Carlotta Laugelli, Elisabetta Vacca.

Sedi:
-GreenBox, via Sant’Anselmo 25, Torino
-Accademia Albertina di Belle Arti, via dell’Accademia Albertina 6 Torino
-Atelier Giorgi via Belfiore 5h, Torino.

Ingressi:
Green Box / 6 euro
Atelier Giorgi / ingresso libero
Accademia di Belle Arti /ingresso libero

INFO:
www.torinoperformanceart.com torinoperfromanceart@gmail.com
cell. 338.5810572 


17/05/13

Congelamento primaverile



Dopo la ricercata Documenta di Roger M. Buergel, era il 2007, parevano allentarsi il rigidino e monotono sistema dell’arte. Quell’ evento spostava l’attenzione dei nomi ovvi e commercializzati, con proposte lateriali, in un’allestimento più caldo e personale. 

Azione che forse cerca di sviluppare il percorso curatoriale di Massimiliano Gioni, attuale fulcro della Biennale di Venezia, con un esito che si prospetta in parte alternativo anche se poi certe rigidità di standardizzazione tornano in modo sparso, cioè i soliti noti. 


In questi giorni sto leggendo di Lea Vergine “Parole sull’arte – raccolta di articoli 1965 – 2007 “ testo che evidenzia un tempo dell’arte contemporanea che nel suo tentativo di fuga dal sistema si è incastrata nel sistema stesso. Tristissimo leggere di tutto quei giovani artisti ora piegati dal “nemico borghese”; anzi diventati loro stessi artefici di oligarchie e monolitici staticità economiche finte artistiche. 


Strutture che nella recente Documenta, forse una delle più algide di questi decenni, sono ritornati, riproposti stilemmi, vecchi miscelature in una confusione di idee, porte come stimoli, dimenticando ciò che tutti noi oggi u/siamo, cioè la multimedialità, l’elettronica, la tecnologia, l’immaterialità. 

Il mercato dell’arte non lasci scampo di sviluppo alla libertà espressiva ma pretende manufatti da commercializzare, reali (anche se obsoleti). 

Così le scuole o i cosidetti luoghi della formazione artistica piegano le promesse future alla servitù dell’oggetto e del superato processo documentativo da cui scaturiscono inutili dati privi di reale valore, ma sufficienti a creare ennesime fotografie, disegni, rifiuti o finti oggetti relazionali. 

Quanti giovani artisti congelati nella finzione del cambiamento. 

Però affascina vedere questa realtà non percepita. 

In questi giorni a Frize NY sguardi rapiti dai minuscoli monitor, dove tutti trascrivere i propri attimi di vite immateriali, che sbirciano l’ennesima opera fisica summa di vani processi e priva spesso di una reale qualità espressiva. 

Segnali da un universo di annoiati benestanti che cercano brividi di originalità precotta, facile, veloce, vuota.

14/05/13

Ieri sera Leonardo da Christie's


Ieri sera da Christie's l'asta di beneficenza organizza con Leonardo di Caprio ha totalizzato con 33 opere ben oltre i 30 milioni  di dollari in tutto, si segnalano poi ben tredici nuovi record per alcuni artisti proposti,  Carol Bove, Joe Bradley, Dan Colen, Mark Grotjahn, Sergej Jensen, Bharti Kher, Robert Longo, Adam McEwen, Raymond Pettibon, Elizabeth Peyton, Rob Pruitt, Sterling Ruby e Mark Ryden. 


Foto Getty 

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André Cadere da Artists Space


  



Press Release
I think the American attitude is all about power. “We have dollars, we have atomic bombs, we have the power, so shut your mouth, we are right.” I am not in an economically powerful situation. I am not in a socially powerful situation. I am an émigré. Not from a rich country but from a completely undeveloped and dirty East European country. In front of the entire Occidental world, a communist is dirty. 

I am not a real communist; I am a traitor because I left my communist world. It is a really horrible, dirty situation. It means that from my position there is nothing to lose. A Marxist position: “the proletariat has nothing to lose but its chains.” I feel myself in this position. 
– André Cadere

André Cadere (born Warsaw, Poland, 1934) was a key figure in an avant-garde generation that contested the nature of the art object and the institutional framework of the art world in the 1970s. Artists Space presents an exhibition curated by art historian and writer Lynda Morris that comprises material produced around his actions – documents, photographs, gallery invitations and interviews that span a period from 1972 up to his untimely death in 1978. 

The actions of Cadere centered on appearances with his Barres de Bois Rond – “round bars of wood” made of brightly painted cylindrical units. Although he presented his work in galleries, these appearances at public sites and at the openings of renowned Conceptual artists, constituted a provocative approach towards art’s dependence on context. The correspondence and documentation around these interventions and his interactions with other artists, gallerists, collectors and critics serve as important sites for Cadere’s ideas, providing particular insight into his thinking around the politics of space, both social and institutional, against the backdrop of the economic crisis of the 70s. 

Cadere undertook actions in cities across Europe and in New York. His first visit to New York was in 1975, and further trips over the following three years saw Cadere exhibit work in galleries such as David Ebony Gallery, as well as in public spaces. In 1976 and 1978, during afternoon walks along West Broadway, he presented a Barre de Bois Rond at locations such as a grocery store, a Chinese restaurant, and a model agency. During his visits to the city Cadere met with artists, gallerists and writers including Ian Wilson, Benjamin Buchloh, Ileana Sonnabend, Lawrence Weiner, Sarah Charlesworth and Sylvère Lotringer. 

Exhibition curator Lynda Morris developed a close correspondence with Cadere in the last three years of his life, including the organization of a series of eight “pub presentations” in Oxford and London in 1976. The exhibition draws on Morris’ personal archive, and the archives of the Herbert Collection, Ghent; Massimo Minini, Brescia; and Barry Barker, London. 

Lynda Morris is Professor of Curation at Norwich University College of the Arts, UK, where she established the hugely successful EASTinternational open submission exhibition in 1991. She curated the first UK exhibitions of artists such as Agnes Martin, Bernd & Hilla Becher, Gerhard Richter, and more recently was co-curator of the exhibition Picasso; Peace and Freedom for Tate Liverpool (2010). 

Documenting Cadere was initiated by Modern Art Oxford, UK and is accompanied by a fully illustrated catalogue, edited by Lynda Morris and Paul Luckraft. The exhibition is the first to take place at Artists Space : Books & Talks, Artists Space’s second venue at 55 Walker Street. This location houses a bookstore, and an auditorium for talks, screenings and performances. A space for exhibitions will focus on displays that address the discursive aspects of cultural production. 
  

11/05-23/06-2013  Curated by Lynda Morris, in collaboration with Modern Art Oxford, Mu.ZEE, Ostend and Artists Space, New York

With thanks to the estate of André Cadere and Galerie Hervé Bize, Nancy; and Gregorio Magnani, London. Image courtesy of Massimo Minini, Brescia



Artists Space Books & Talks / 55 Walker Street

13/05/13

Il percorso creativo di Art Basel


Quest'anno sarà nell'area di  Klingental presso il Kaserne Basel is centro il progetto Percorsi di Art Basel, ecco le proposte:


Marina Abramović 
'The Airport', 1972 
Lisson Gallery 

Marc Bauer 
'The Architect', 2013 
Freymond-Guth Fine Arts 

Olaf Breuning 
'Just a misfit?', 2013 
Project in collaboration with the students of the Institute for Fashion Design Basel / FHNW, HGK Metro Pictures 

Tom Burr 
'Dressage', 2013 
Bortolami Gallery 

Michael Craig-Martin 
'Hammer (Blue)', 2011 
New Art Centre; Gagosian Gallery 

Lothar Hempel 
'Instrument (production sketch)', 2013 
Anton Kern Gallery; Stuart Shave / Modern Art 

Joep van Liefland 
'Video Palace #35 - Décor (2)', 2013 
Galerie Gebr. Lehmann 

Jill Magid 
'Der Trog', 2013 
Yvon Lambert 

Lisa Oppenheim 
'Smoke', 2013 
Klosterfelde 
Evariste Richer 
'Avalanche (#2)', 2012 

Meessen De ClercqSterling Ruby 
'Stove', 2013 
Hauser & Wirth 

Michael Smith and Joshua White 
'The QuinQuag Arts and Wellness Centre Touring Exhibition: Artistic and Personal 
Growthin the Catskills Region', 2001 
Greene Naftali 

Valérie Snobeck 
'Mechanic of Fluid', 2012 
Simon Lee 

Daniel Steegmann Mangrané 
'Phasmides', 2009-2012 
Mendes Wood 

Danh Vo 
'Gustav's Wing', 2013 
Galerie Buchholz; Isabella Bortolozzi Galerie; Galerie Chantal Crousel; 
Marian Goodman Gallery 

Martin Walde 
'Choice', 1993-2013 
Galerie Krinzinger 

Artur Żmijewski 
'My Neighbours', 2009 
Peter Kilchmann; Foksal Gallery Foundation 

12/05/13

Continua ricerca - Una nuova mostra a caccia di talenti promossa dalla Saatchi Gallery



Da alcuni giorni la Saatchi Gallery ha lanciato un nuovo programma di mostre con giovani artisti emergenti nella galleria principale. 

L’intento è di promuovere e sostenere gli artisti che sono nella fase iniziale e dargli occasione di un’esposizione di prestigio. 

Il primo di questa serie di esposizioni è l’attuale mostra iniziata il 26 Aprile dal titolo: “New Order: British Art Today", curata da Rebecca Wilson, con 17 giovani artisti che risiedono nel Regno Unito. I lavori di questa nuova generazione di artisti presenta una variegata forma di espressioni, specchio di questa attualità sempre più frammentata e complessa. 

Fra gli elementi comuni si possono percepire un uso molto frequente dell’immagini mediatiche rielaborate in chiave personale, che trova nei più disparati mezzi spazio di creazione. 

Abbiamo così Domenic From Luton, artista trentaseienne, che propone l’immagine del suo braccio tatuato con un scarpa Reebok a rappresentare la sua britannicità, i dipinti fra figurazione e astrazione di Rafal Zawistowski o quelli in stile reggenza di Charlie Billingham. 

Gli artisti esposti sono: Greta Alfaro; Steven Allan; James Balmforth; Sarah Barker; Charlie Billingham; James Capper; Amir Chasson; Nathan Cash Davidson; Nicholas Deshayes; Amanda Doran; Alejandro Guijarro; Domenico  From Luton; Wendy Mayers; Natasha Peel; Guy Rusha; Rafal Zawistowski; Tereza Zelenková 

Come sempre l’ingresso alla Saatchi Gallery è gratuito, la mostra durerà fino al 29 Settembre, mentre quella sull’arte russa iniziata in autunno si concluderà il 9 Giugno. 

New Order: British Art Now, Saatchi Gallery, Kings Road, London, SW3 4RY. www.saatchi-gallery.co.uk 

Frieze New York con gli scatti di John Berens

 FOOD 1971-2013  Jonathan Horowitz
 Kaoru Arima, Misako & Rosen
 Liu Chuang, Leo Xu Projects
 McCaffrey Fine Art
 Sophie Bueno-Boutellier, Circus
 Valeska Soares, Galeria Fortes Vilaca
 Tino Sehgal, Marian Goodman
 Frieze
 Gavin Brown's enterprise
 Liz Glynn VAULT (2013) 
 Marianne Vitale, Cockpit (2013)
 Sadie Coles HQ



11/05/13

Xul Solar e Jorge Luis Borges: L'arte dell'amicizia all'Americas Society - 680 Park Avenue, at 68th Street


Xul Solar e Jorge Luis Borges: L'arte di amicizia è una mostra che esplora l'amicizia come azione cosmopolita, che ha legato l'arte e la cultura argentina attraverso lo scambio intellettuale tra l'artista mistico Xul Solar (1887-1963) e lo scrittore Jorge Luis Borges ( 1899-1985.) L'arte dell' amicizia si concentra sul dialogo fraterno e collaborazioni tra Solar e Borges, figure culturali  singolari di Buenos Aires che hanno contribuito al rinnovamento filosofico ed estetico in Argentina negli anni venti, coltivando una forma di "nazionalismo fluido." La mostra è curata da Gabriela Rangel, direttore delle Arti Visive e Chief Curator presso Americas Society, con la collaborazione del poeta Lila Zemborain e l'assistenza di Cristina De León e Anya Pantuyeva. Sarà in mostra dal 18 Aprile al 20 Luglio, per poi spostarsi in autunno al Museo d'Arte Phoenix.


Frieze New York 2013 Sculpture Park fotografato da John Berens

Frieze New York (http://friezenewyork.com/) si è avviata, l'isola di Randall si è popolata di suggestive opere scultoree vediamone qualcuna, con gli scatti di John Berens.

 Martha Friedman Amygdalas (2013) Wallspace

 Tom Friedman, Circle Dance (2010) Stephen Friedman Gallery

Fiona Connor, Style Guide Spa (2013) Hopkinson Cundy

Maria Loboda, Smoking Room in a private Palais in Brussels, as seen from entrance, 1905 (2013) and Paul McCarthy, Balloon Dog (2013) Hauser & Wirth


Photo by John Berens Courtesy John Berens Frieze Mateo Tannatt, The Smile Goes Round (2013)


Paul McCarthy Balloon Dog (2013) Hauser & Wirth

 Franz West, Untitled (2011) Gagosian Gallery
 Tom Burr, a few golden moments (2011) Bortolami, Franz West, Untitled (2011) Gagosian Gallery and Saint Clair Cemin, Fotini (2013) Paul Kasmin Gallery
om Burr, a few golden moments (2011) Bortolami