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Visualizzazione post con etichetta James Turrel. Mostra tutti i post
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20/05/13

Colori di luce - Tre mostre nei più importanti musei degli Stati Unite su James Turrel



James Turrel da anni sta sviluppando uno dei progetti più interessanti che l’arte contemporanea conosca, si tratta del noto Roden Crater. 

Questo incredibile lavoro sviluppa una progettualità che ora trova il giusto riscontro in tre importanti eventi espositivi fra Los Angeles e New York. 

Tre mostre, ognuna caratterizzata da uno specifico progetto, che tracciano un percorso affascinanti e unico. I tre eventi si svolgeranno in forma indipendente al Los Angeles Country Museum, al Museum of Fine Arts di Houston e al Guggenheim di New York 


Al Lacam si svolgerà l’evento “James Turrell: A Retrospective” che esplora quasi cinquant'anni della carriera di James Turrell (1943, Los Angeles), Uno degli artista chiave della California, attivo nel movimento spaziale degli anni 1960 e '70. La mostra comprenderà proiezioni geometriche luminose, stampe e disegni, installazioni che esplorano le percezioni sensoriale e immersioni di campi di luce cromatica e ologrammi. Una sezione sarà dedicata al famoso progetto Roden Crater, un intervento site-specific nel paesaggio di Flagstaff, in Arizona, che sarà presentato attraverso modelli, piani, fotografie e film. 

Il Museum of Fine Arts, Houston, presents la mostra "James Turrell: The Inside Luce" una vasta antologica sul lavoro e sulla vita di James Turrell. Dalla metà degli anni 1960, Turrell ha impiegato il medium della luce, sia artificiali che naturali, per creare installazioni site-sensibili e progetti ambientali monumentali. La parte principale della mostra sarà installato nelle gallerie di 22.000 metri quadrati del museo nel padiglione Brown, progettato da Ludwig Mies van der Rohe. 

Conclude il Guggeheim di New York che fu fra i primi parter a sostenere il progetto del Roden Crater, fuori Flagstaff, in Arizona. Per questo stupedo edificio ideato da Frank Lloyd Wright, iconica dell’architettura modiale, l’artista realizzerà un particolare progetto intitolato “Aten Reign“ che utilizzerà la famosa rampa in modo dinamico e innovativo.

19/10/10

Giornate londinese - spazi privati.




Fra le tante gallerie viste mi sono rimasti in mente i lavori intensamente colorati di Ludovica Gioscia alla The Agency, la confusione assemblativa di Jason Rhoades da Hauser & Wirth, mentre la medesima galleria presentava una oramai classica Louise Bourgeois, nella nuova sede di Saville Row.

Piacevoli i pannelli resinosi di Helene Appel alla The Approach, le sculture fisiche di Marilène Oliver da Beauxarts e l’installazioni di Kit Craig da Arcade.

Un poco perplesso sul lavoro di Paola Pivi che da Carlson prova con le pruderie gay a richiamare un poco di attenzione, mentre un naturalistico Stefano Arienti è proposto da Greengrassi.

Molto interessanti gli assemblaggi di Fernanda Fragateiro da Eastcentral.

Rigorosissima Marina Abramovic da Lisson, oltre ad un presenzialismo continuo fra la tate, la marathon etc..

Da Haunch of Venison un ovvio Tom Wesselmann e una collettiva composta da Adam Dix, Alex Hoda and Katie Paterson un poco noiosetta.

Più piacevole Hew Locke che propone un assemblaggio di fili perlinati da Hales Gallery, divertente anche se già un poco vista l’immensa scultura rosa di Michael Shaw da Schwartz Gallery.

Stupende le sculture floreali di Yayoi Kusama Da Victoria Miro mentre Gagosian propone un fantastico James Turrel in Brittan street, forse la cosa più interessante vista a Londra e un ovvio Damien Hirst in Davies Street.