La Fondazione Faurschou è un istituto d'arte finanziato da privati, i coniugi Luise e Jens Faurschou, che ha sede a Copenaghen e da alcuni anni a Pechino.
Da oltre 25 anni hanno realizzano mostre di artisti conosciuti a livello internazionale, sia in Danimarca che all'estero. Nel corso degli anni Luise e Jens Faurschou hanno messo insieme una sostanziale collezione d'arte e ora la loro ambizione è di presentare l'arte contemporanea ad un vasto pubblico, per dare sostegno alla potenzialità dell'arte nel creare significato per la comprensione di sé e lo sviluppo dell'individuo come della società in cui egli agisce.
Attualmente a Copenaghen è in corso una mostra dal titolo "Every Day Matters", una collettiva di artisti internazionali contemporanei, ognuno dei quali ha spesso trattato in modo intelligente temi politici.
Gli artisti selezionati sono Adel Abdessemed, Kader Attia, Yto Barrada, David Claerbout, Omer Fast Shilpa Gupta, Emily Jacir, Christian Lemmerz, Moataz Nasr, Rivane Neuenschwander, Gabriel Orozco, Damián Ortega, Raqs Media Collective e Liu Wei, in una rappresentanza globale che tocca i paesi del Medio Oriente,l'Europa, così come Sud America e Asia.
Every Day Matters alla Fondazione Faurschou
Negli spazi di Pechino è proposta la mostra 'Il Libro dei Re' di Shirin Neshat. Si tratta di un nuovo corpo di opere fotografiche e una video installazione dell'artista iraniana. Come è noto il suo lavoro intreccia un linguaggio visivo austero eppure sensuale con la musica, la poesia e la storia, così come la politica e la filosofica.
Shirin Neshat The Book of Kings Fondazione Faurschou a Pechino
Si intrecciano così storia, poesia e politica. La serie è ambientata sullo sfondo della recente primavera araba, il Movimento Verde iraniano, che ha portato centinaia di migliaia di persone in strada nell'Iran, nel giugno del 2009, in segno di protesta contro il potere corrotto. 'Il Libro dei Re' vuole commemorare le innumerevoli masse di cittadini sconosciuti che con coraggio si sono sacrificati in nome della giustizia in tutto il Medio Oriente e nel mondo arabo.
Entrambi gli spazi espositivi sono gratuiti e aperti al pubblico.