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31/10/21

Art week al Castello di Rivoli

 


Anche il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea offre una serie di importanti eventi per la settimana dell'arte torinese. Per l'occasione è stata ideata una tre giorni,  dal 3 al 6 novembre p.v., con un bel programma che prevede mostre, focus di artisti e curatori internazionali e italiani oltre a una serie di attività e di eventi culturali che si svolgeranno non solo negli spazi del Castello ma anche all’esterno coinvolgendo da protagonista il territorio piemontese.

Il Museo conferma la sua visione di un’arte protagonista e capace di suscitare riflessioni ed emozioni andando al di là delle sue mura percorrendo sentieri inediti e scoprendo affinità elettive in tutto il territorio: da Cuneo ad Artissima, al Circolo dei Lettori, il Castello di Rivoli propone un calendario di eventi, mostre, conferenze, programmi educativi e di ricerca capaci di coinvolgere un pubblico che riflette anche nei suoi bisogni estetici la complessità del mondo contemporaneo.

Da sempre il Castello di Rivoli è sensibile alle grandi trasformazioni della società, attento ai nuovi imprevedibili spazi vitali che richiedono anche nell’arte un Museo che sia un interlocutore flessibile e nel contempo creativo capace di mettere in gioco nuove ipotesi interpretative e di rispondere così agli interessi specifici della società del XXI secolo.
 
Calendario degli eventi:
 
  1. Mercoledì 3 novembre, ore 18–21: inaugurazione mostra Bracha L. Ettinger. Bracha’s Notebooks, ore 18 incontro con l’artista al Castello di Rivoli
  2. Mercoledì 3 novembre, ore 18-21: inaugurazione mostra Agnieszka Kurant. Crowd Crystal, ore 19 incontro con l’artista al Castello di Rivoli
  3. Mercoledì 3 novembre, ore 20: POP UP. Claudia Comte: Slurp, Boing, Puff – progetto di ridecorazione della Caffetteria del Museo
  4. Giovedì 4 novembre, ore 15: incontro con l’artista Rahraw Omarzad all’Accademia Albertina di Torino
  5. Giovedì 4 novembre, ore 21: Presentazione del libro Grada Kilomba. Memorie della piantagione. Episodi di razzismo quotidiano al Circolo dei Lettori di Torino
  6. Venerdì 5 novembre, ore 10.30–18.30: Convegno di presentazione del Catalogo generale della Collezione Cerruti al Castello di Rivoli
  7. Sabato 6 novembre ore 11: inaugurazione mostra Pittura in persona. La nuova Collezione della Fondazione CRC presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo
  8. Sabato 6 novembre, ore 14: Magico Bus Elettrico da Piazza Castello, Torino al Castello di Rivoli
  9. Sabato 6 novembre, ore 14.30 e 18.30: Il Castello di Rivoli ad Artissima, al Meeting Point

30/10/21

Torino Art Week, primi segnali ...


Ieri la nuova edizione di Luci d'artista la città di Torino da avvio alla settimana dell'arte che oramai da anni caratterizza questo periodo autunnale. Segnalo che quest'anno c'è la possibilità di una visita guidata turistica  con il bus panoramico City Sightseeing® Torino (in lingua italiana, inglese e francese), della durata di un'oretta.

Ma sono già avviate diverse interessanti proposte come la affascinante mostra "Regio contemporanea" all'Archivio di Stato o il suggestivo intervento di Emilio Fantin a Palazzo Barolo. 

Le esposizioni della Fondazione 107 con tre interessanti progetti, tra cui uno dedicato alla pandemia con le visioni artistiche sulle mascherine.

Camera Torino ospita il bel progetto fotografico di Martin Parr dal titolo "We ❤ Sports" mentre il museo della Fondazione Accorsi Ometto presenta "Parigi era viva, les italiens de Paris".









Open studio con Progetto Diogene



Quest'anno Progetto Diogene porta il suo contributo culturale per le giornate d'arte contemporanea con tre eventi:

Progetto Diogene | OPEN STUDIO_Simone Scardin
>>>Venerdi 5 Novembre, h 15, Tram Diogene 
Presentazione del progetto Greensaver, con Giulia Perin e Collettivo Muta

>>>Sabato 6 Novembre, h 17, Tram Diogene 
presentazione del progetto Erbario Urbano + proiezione del documentario Mario, di Andrea Bagnasco e Caterina Nonis

>>>Domenica 7 Novembre, h 15/18, Tram Diogene 
presentazione Bivaccourbano_Studio + open studio

 
Da settembre 2021 Progetto Diogene ha dato avvio ad una nuova azione progettuale per rispondere alle criticità e ai bisogni degli artisti in questo periodo di emergenza e crisi: l’attuale fase di discontinuità e lenta ripresa, con una pandemia che ha creato una situazione totalmente inedita e instabile per la società contemporanea, ha portato inevitabilmente a una riflessione sulle derivanti necessità per chi fa ricerca artistica e a una ridefinizione degli intenti dell’associazione con un conseguente cambiamento di funzione per il Tram Diogene.

Con il progetto Bivaccourbano_Studio – frutto del ripensamento della residenza storica, Bivaccourbano_R, nata nel 2007 – l’associazione Diogene mette a disposizione della comunità creativa Torinese il proprio spazio, il Tram posizionato nella rotonda tra Corso Regio Parco e Corso Verona, la cui principale funzione sarà quella di spazio del fare, di lavoro e sperimentazione per artisti del territorio al momento privi di uno studio/laboratorio nel quale portare avanti il proprio lavoro.

Ospite della prima edizione è l'artista Simone Scardino che, nei giorni 5-6-7 Novembre presenterà gli esiti della ricerca portata avanti al Tram Diogene, evidenziando connessioni e relazioni intraprese con varie realtà locali.


Venerdì 5 Novembre verrà presentato "Greensaver", un progetto interdisciplinare che unisce le più recenti teorie legate all'ecologia e alla biodiversità dei diversi ecosistemi, tradotto mediante linguaggi e pratiche artistiche del contemporaneo. Il lavoro è nato dalla collaborazione di Simone Scardino con Giulia Perin, esperta tintrice di pigmenti naturali estratti da piante tintorie ed il Collettivo Muta (Giulia Meirano e Irene Cascarella).

Sabato 6 Novembre, in occasione della Notte delle Arti Contemporanee, verranno presentati due progetti differenti ma uniti da tematiche comuni: una prima parte sarà dedicata ad "Erbario Urbano", esperienza centrale della residenza di Simone Scardino sviluppata all'interno del Tram Diogene, realizzato in collaborazione all'Orto Botanico di Torino e il team di Casa Walser.

La seconda parte sarà dedicata alla proiezione del documentario "Mario" realizzato da Andrea Bagnasco e Caterina Nonis in occasione del progetto "Ruta", organizzato dall'associazione "Elvira", promosso dal Museo A come Ambiente e CinemAmbiente Festival.


Domenica 7 Novembre, tra le h 15 e le h18 open studio e presentazione di Bivaccourbano_S
Simone Scardino (Venaria Reale, 1995). Vive e lavora a Torino.

La sua ricerca ruota intorno al rapporto tra l’antropologia e la comprensione delle ecologie dei diversi ecosistemi, al fine di destrutturare alcuni modelli antropocentrici di abitare Terra. La sua pratica artistica multidisciplinare affronta temi quali lo studio del paesaggio (orizzonte tra natura e cultura), di metamorfosi e di simbiosi, indagando il significato della biodiversità e dell’essere umano, inteso non quanto specie vivente ma come stato dell’essere.

Quartz Studio apre a Alice Channer



 
Il prossimo Mercoledì 3 novembre, alle ore 15:00, Quartz Studio è uno dei primi spazi a presentare per la settimana dell'arte un interessante progetto, si tratta di "Worms", la prima personale italiana dell’artista inglese Alice Channer (Oxford, GB, 1977) con un testo critico di Eva Brioschi. 

Il titolo della mostra “Worms” – dichiara l’artista – è quello di una delle sculture. L’ho intitolata come gli importantissimi animaletti che vivono sottoterra, il cui lavoro di rado viene riconosciuto dalle catene produttive dei vertebrati. Molti dei materiali e delle forme provengono dal suolo (sassi, sabbia, fossili, metallo) e sono stati estratti in occasione della mostra. Le forze trainanti sono la gravità e l’antigravità, le dimensioni sono svariate, dall’enorme al minuscolo.

Alice Channer (Oxford, UK, 1977) vive e lavora alla periferia di Londra. Immagina il suo lavoro come una sorta di Process Art del XXI secolo. Si serve della scultura per tendere, rallentare e accelerare i processi produttivi industriali e postindustriali. Le sue opere rendono infatti tali processi più visibili a lei e agli altri e rendono noi consapevoli della presenza di numerose incarnazioni e disincarnazioni. Usando materiali che vanno dai gusci di granchio e dall’acciaio inossidabile alla plastica ridotta in pellet e riciclata fino alla seta plissettata, Channer segue la scomparsa, la trasformazione e la possibile evoluzione di svariati corpi negli ambienti postindustriali. Negli ultimi vent’anni ha esposto i suoi lavori a livello nazionale e internazionale nelle seguenti istituzioni: Tate Britain, Londra, Regno Unito; Towner Gallery, Eastbourne, Regno Unito (2019); Museum Morsbroich, Germania; Whitechapel Gallery, Londra, Regno Unito; Kettles Yard, Cambridge, Regno Unito; La Panacée MoCo, Montpellier, Francia (2018); Aspen Art Museum, Colorado, USA e Kunsthaus Hamburg, Germania (2017); Museum Kurhaus Kleve, Germania; Whitworth Art Gallery, Manchester, Regno Unito (2016); Aïshti Foundation, Beirut, Libano; Public Art Fund, New York; Aspen Art Museum, Colorado, USA (2015); Fridericianum, Kassel; Kestnergesellschaft, Hannover, Germania, e Künstlerhaus Graz, Austria (2014); The Hepworth Wakefield, Yorkshire, Regno Unito; la 55esima Biennale di Venezia, Italia, e Kunstverein Freiburg, Germania (2013) e South London Gallery; Tate Britain, Regno Unito (2012). L’artista è rappresentata dalla galleria Konrad Fischer, Berlino e Düsseldorf.
 
ALICE CHANNER - Worms
3 novembre 2021 h 15:00
3.11.2021 - 8.01.2022
nessuna prenotazione necessaria | green pass obbligatorio
Quartz Studio ringrazia l’artista, Alex Gray, le curatrici Eva Brioschi e Noam Segal.
Un ringraziamento speciale alla Fonderia Artistica Campagner.
La mostra resterà aperta dal 3 novembre 2021 all’8 gennaio 2022, su appuntamento.




Il verde di Ersel



Da oggi è possibile visitare presso lo spazio Ersel la mostra "Forever Green Mark Rothko & friends", curata da Chiara Massimello, dedicata al colore del nostro Tricolore, con opere di Mark Rothko e “amici”, gli artisti che hanno usato il colore che Piet Mondrian definiva invece inutile. Dopo “White Not” e “Red”, Ersel, in collaborazione con Robilant+Voena e alcuni collezionisti privati, propone nei suoi nuovi spazi espositivi una panoramica sul tema del colore verde, dalla pittura antica all’astrazione.



La bella mostra, in programma fino al 26 Novembre, accoglie opere di Bertozzi & Casoni, Remo Bianco, Giulio Boetto, Maurizio Cattelan, Ceretti-Derossi-Rosso, Giulia Crespi “Cerana”, Hsiao Chin, Roberto Crippa, Gerardo Dottori, Tano Festa, Lucio Fontana, Franco Garelli, Peter Halley, Cesare Maggi, Luigi Mainolfi, Mario Merz, Armando Marrocco, Aldo Mondino, Gianfranco Pardi, Giuseppe Pelizza da Volpedo, Tania Pistone, Mauro Reggiani, Mimmo Rotella, Mark Rothko, Salvo, Sergio Sarri, Paolo Scheggi, Mario Schifano, Tino Stefanoni, Hendrik Frans van Lint, Francesco Zuccarelli.



Ersel ritorna a parlare d’arte nel mese in cui la città ospiterà Artissima e gli ATP Finals e lo fa con una mostra che parte dal colore come unico motivo e vero pretesto per accostare dipinti, disegni e sculture di epoche molto diverse tra loro. Dal Seicento al XXI secolo. Forever Green.

29/10/21

In Between di Fabio Viale ai Musei Reali di Torino

 


Nella corte dei Musei Reali di Torino da alcune settimana sono state poste alcune possenti riproduzione dei capolavori di maestri come Canova e Michelangelo, espressione dell’iconografica classica, la cui purezza marmorea contrasta con l'intervento creativo dell'artista Fabio Viale. 

L'artista cuneese ha infatti agito su queste celebri statue con uno spirito eccentrico realizzando una serie di tatuaggi colorati, provocatori, che emergono dalla superficie delle statue. 



La mostra che si intitola "In Between" è una parte è presente anche all'interno dei Musei Reali di Torino, nel famoso Salone delle Guardie Svizzere, presso la Cappella della Sindone e nell'Armeria Reale.

Il progetto è stata realizzato con la collaborazione della Galleria Poggiali, è sarà fruibile fino al 9 gennaio 2022.





28/10/21

Venice Time Case alla galleria Tommaso Calabro

 


Oggi presso la galleria  Tommaso Calabro si apre "Venice Time Case", la prima tappa di un progetto di viaggio delle immagini a cura di Luca Massimo Barbero. 

Cinque valigie Fly Case trasporteranno in galleria cinquanta opere realizzate per questa occasione da altrettanti artisti contemporanei emergenti di area veneziana. Le valigie e le opere viaggeranno poi attraverso l'Europa, verso le successive tappe di un’esposizione che culminerà con la loro acquisizione da parte di un museo d’arte contemporanea. 
 
Gli artisti coinvolti in questo primo capitolo di Venice Time Case sono tutti attivi in area veneziana, spesso legati all'Accademia di Belle Arti di Venezia. La città lagunare è da sempre un luogo cosmopolita storicamente caratterizzato da arte e cultura, di cui vengono però spesso ignorate molte realtà contemporanee, pulsanti ma nascoste. “In un’intervista per un mensile d’arte mi chiesero cosa avrei desiderato si indagasse nel campo dell’arte contemporanea in Italia,” spiega Luca Massimo Barbero. “Risposi che il desiderio più forte in un momento così complesso come quello appena trascorso era quello di sviluppare curiosità, guardare a luoghi nascosti dove l’arte stava nascendo e dove non vi era l’elettricità scontata dei riflettori. Per me quel luogo è Venezia, con Mestre e soprattutto Marghera incluse; gli artisti giovani che vi lavorano dipingono, resistono e, in modo anfibio tra laguna e terraferma, vivono." 
 
Gli artisti selezionati sono stati invitati a creare ognuno una propria opera, una visione da rinchiudere come in gabbia, o da proteggere come un oggetto delicato, in una delle cinque valigie realizzate appositamente per l'occasione da Apice. Le opere, tutte dello stesso formato, realizzate sullo stesso supporto ed esposte per la prima volta in formato fisico, si relazionano in modo simbiotico con il formato Instagram, dove il progetto ha avuto origine come quella che un tempo sarebbe stata considerata una “rassegna”. 
 
Libero da scelte commerciali e da fini di lucro poichè finalizzato a garantire visibilità itinerante e internazionale agli artisti partecipanti, Venice Time Case è un ‘luogo’ in movimento dove far incontrare e ritrovare artisti che lavorano in gruppo, in studi condivisi, con esperienze collettive o isolate. È un’idea che nasce per far parlare in un contesto internazionale della "nascosta vitalità dell’arte nell'ampia città tra terra e mare”. 
 
Nato da un’idea di Luca Massimo Barbero, Venice Time Case è il risultato della collaborazione sinergica di tutte le parti coinvolte. Per l’occasione, Apice ha ideato un sistema che permetterà di allestire e trasportare le opere in modo agile e sicuro, rendendo l’allestimento un’esperienza integrante del progetto stesso in sede di mostra. Venice Time Case sarà accompagnato da un catalogo pubblicato da Marsilio Editore e ideato dal graphic designer Leonardo Sonnoli, esperto in identità visiva per istituzioni culturali che vanta collaborazioni con la Biennale di Venezia, Palazzo Grassi, il Centre Pompidou di Parigi e la fiera Artissima di Torino, oltre a numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il Merit Award of the Art Directors Club New York (USA) e due Compasso d’Oro nel 2011 e nel 2018.


ARTISTI
Andrea Grotto, Barbara Prenka, Beatrice Alici, Bruno Fantelli, Carolina Pozzi, Celeste Dalla Libera, Chiara Enzo, Cristina Porro, Damiano Colombi, Danilo Stojanovic Edison Pashkaj, Elena Della Corna, Fabio De Meo, Federica Zanlucchi, Federico Borroni, Federico Polloni, Filippo Rizzonelli, Francesco Casati, Francesco Cima, Francesco Zanatta, Giorgia Agnese Cereda, Giovanna Bonenti, Giulia Maria Belli, Giulio Malinverni, Jonathan Colombo, Leonardo Wei, Lorenzo Fasi, Luca Marignoni, Luisa Badino, Maddalena Tesser, Manuela Kokanovic, Margherita Mezzetti, Maria Giovanna Zanella. Marta Naturale, Massimiliano Gottardi, Massimo Stenta, Mattia Bertolo, Mattia Sinigaglia, Nicola Bertolo, Nicola Facchini, Nina Ceranic, Oscar Contreras Rojas, Paolo Pretolani, Pierluigi Scandiuzzi, Riccardo Vicentini, Runo B, Silvia Faresin, Sophie Westerlind, Sulltane Tusha e Veronica de Giovanelli. 

Inaugurazione : Giovedì, 28 ottobre 2021 Ore 11:00 – 19:00 
 
Date mostra : 28 ottobre – 26 novembre 2021
 
#venicetimecase @venicetimecase @tommasocalabrogallery 


27/10/21

La Francia e l'arte islamica

 


Per questo inverno la Réunion des musées nationaux (RMN) - Grand Palais e il Museo del Louvre stanno organizzando un progetto rivolto a un pubblico molto ampio, e in particolare ai giovani, per dare uno sguardo nuovo alle arti e alle culture dell'Islam. 

Dal 20 novembre 2021 al 27 marzo 2022, saranno presentate al pubblico 18 mostre in altrettante città francesi, in musei, biblioteche (media) o spazi culturali. Per ogni mostra, 10 opere, sia storiche che contemporanee, provenienti dal Dipartimento di Arte Islamica del Louvre e da collezioni nazionali e regionali, incarneranno la ricchezza delle culture islamiche e la loro inclusione nella storia della Francia da oltre 1.300 anni. 

Saranno presentate al pubblico più di 180 opere in tutto.

26/10/21

Palazzo Reale di Milano indaga il Corpus Domini

 

Corpus Domini, foto dell'allestimento, Basheski - Edoardo Valle

Oggi a Palazzo Reale di Milano apre la mostra "Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell'anima" curata da Francesca Alfano Miglietti.

Ci saranno 111 opere – installazioni, sculture, disegni, dipinti, videoinstallazioni e fotografie – di 34 artisti riconosciuti a livello internazionale - alcune delle quali vere icone del contemporaneo, esposte per la prima volta in Italia, per raccontare la molteplicità della rappresentazione dell’essere umano.

Il titolo si riferisce alla scomparsa del ‘corpo vero’ a favore del ‘corpo dello spettacolo’: da un Corpo Glorioso - il corpo della consapevolezza, della ribellione, dell’alterità - al Corpo del Contemporaneo - da un lato nella sua declinazione di corpo della società dello spettacolo e dall’altro nelle sue forme più poetiche: il corpo dell’esodo, del lavoro, della moltitudine silenziosa.

“Il confine tra reale e immaginario è sempre meno riconoscibile, tanto da assorbire la realtà dentro uno schermo, come dimostra l’ossessiva presenza degli schermi nella nostra vita: schermi piatti delle televisioni e dei computer, dei videogiochi, degli smartphone.” afferma la curatrice, che prosegue: “Lo schermo annulla la distanza tra lo spettatore e la scena, lo invita a immergersi dentro, gli offre una realtà a portata di mano, ma su cui la mano non ha alcuna presa.”

In circa mille metri quadrati di superficie si snoda un percorso espositivo che analizza l’insorgere nella contemporaneità di nuove forme di rappresentazione, ponendo l’attenzione sullo storico passaggio dal corpo vivo protagonista della Body Art al corpo rifatto dell’Iperrealismo, sul mutamento dei canoni estetici della rappresentazione, e sulla potente evocazione dell’individuo mediante i suoi resti, le sue tracce, i suoi rivestimenti. Un racconto che vuole riflettere sulla crisi dell’esperienza sensoriale provocata dall’avvento di una cultura che propone corpi perfetti, modificati, ripensati, prodotti e ri-prodotti ed essenzialmente finti.

In mostra opere di AES+F, Janine Antoni, Yael Bartana, Zharko Basheski, Joseph Beuys, Christian Boltanski, Vlassis Caniaris, Chen Zhen, John DeAndrea, Gino de Dominicis, Carole A. Feuerman, Franko B, Robert Gober, Antony Gormley, Duane Hanson, Alfredo Jaar, Kimsooja, Joseph Kosuth, Charles LeDray, Robert Longo, Urs Lüthi, Ibrahim Mahama, Fabio Mauri, Oscar Muñoz, Gina Pane, Marc Quinn, Carol Rama, Michal Rovner, Andres Serrano, Chiharu Shiota, Marc Sijan, Dayanita Singh, Sun Yuan & Peng Yu, Gavin Turk.

Moltissimi gli artisti in prima persona, i musei, le fondazioni, gli archivi, le gallerie private e i collezionisti che hanno collaborato in Italia e all’estero alla ‘costruzione’ della mostra, che per la prima volta ripensa al concetto di umanità dopo lo scioccante periodo provocato dal Covid19.

Dalle opere di iperrealisti storici, si approda ad altre tipologie narrative, dove il corpo è evocato più che rappresentato, dove sembra essere svanito lasciando solo le tracce del suo esserci stato; l'essere umano viene evocato attraverso i suoi abiti, oggetti del suo lavoro o del suo essere nomade, così come i frammenti corporei, e la sua mutazione, che rispecchiano le mutevoli condizioni sociali del mondo contemporaneo.

Una menzione speciale va fatta a Christian Boltanski, scomparso da poco, che sarà in mostra con l’opera Le Terril Grand-Hornu (2015).

Una sezione fondamentale è quella dedicata a Lea Vergine: una sorta di stanza “privata” in collaborazione con l’Archivio Lea Vergine in cui saranno esposte opere, alcune delle quali hanno caratterizzato il suo percorso critico, e poi libri, documenti e fotografie che testimoniano la sua preziosa e singolare ricerca nel campo della Body Art, che rimane un riferimento imprescindibile nella narrazione relativa al corpo.

Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo illustrato, bilingue (italiano – inglese), Marsilio Editori, che contiene un saggio della curatrice e i contributi di Vincenzo Argentieri, Franco Berardi “Bifo”, Furio Colombo, Francesca Giacomelli, Gianfranco Ravasi, Massimo Recalcati, Chiara Spangaro, Gino Strada, Moreno Zani.

Un particolare ringraziamento va ai prestatori: gli artisti, i musei e le fondazioni (Atene, The National Museum of Contemporary Art (EMST); Bolzano, Museion; Catania, Fondazione Brodbeck; Milano, Fondazione Prada; United States, Hall Art Foundation), gli archivi (Foligno, Archivio Gino de Dominicis; Milano, Archivio Lea Vergine); Roma, Archivio Fabio Mauri), le gallerie (Atene, Kalfayan Galleries; Brescia, Galleria Apalazzo; Bruxelles, Nathalie Obadia; Londra, Frith Street Gallery; Londra, Richard Saltoun; Milano, Lia Rumma; Milano, Raffaella Cortese; New York, Luhring Augustine; New York, Metro Pictures; New York, Pace Gallery; Parigi e New York, Peter Freeman; Parigi, Noirmont Art Productions; Parigi, Mor Charpentier; San Giminiano, Galleria Continua; Venezia, Bel-Air Fine Arts).

Un ringraziamento per la sponsorizzazione tecnica al Grand Hotel et De Milan e a Butterfly Transport e per il sostegno ad Humana People to People Italia e il suo team per aver creato ponti e aver pensato a una collaborazione con un ente del terzo settore per la realizzazione dell'opera di Boltanski.

La mostra è promossa e prodotta da Palazzo Reale, Comune di Milano-Cultura in collaborazione con Marsilio Arte e con Tenderstories.


Emilio Fantin a Palazzo Barolo


Da oggi a Palazzo Barolo in Torino, prende avvio l'evento espositivo "The light of the darkness", mostra personale di Emilio Fantin, uno dei momenti del progetto Risvegli a cura di Gabi Scardi con Katherine Desjardins (Chicago) proposto dal Centro Itard Lombardia. Il progetto è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (VIII edizione, 2020), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. 

La ricerca dell’artista si sofferma sulle forme del sensibile e dell’esistenza immateriale, indagando le relazioni tra fatti e sogni, tra attività sensoriale e costruzione dell’immagine interiore, tra vita e morte; nella convinzione che flussi, impulsi, intenzioni e movimenti di pensiero, sebbene soggettivi e invisibili, costituiscano l’origine dei fatti concreti e manifesti. Al centro del progetto c’è l’indagine a lungo termine che l’artista conduce sugli stati di coscienza desta, di sogno, di sonno. 

Questa ricerca ha portato Fantin anche all’ambito del coma, coinvolgendo una serie di persone, tutte reduci da tragici traumi ma capaci di esprimere forza vitale e nuovi orizzonti. Tra i temi centrali del lavoro ci sono dunque il rapporto con il corpo, il vivere situazioni di anomalia, la possibilità di costruire una seconda esistenza dopo un cambiamento radicale.

25/10/21

Emmanuel Lubezki per il Calendario Lavazza 2022

 


Quest'anno per il Calendario Lavazza 2022 è stato coinvolto Emmanuel Lubezki, per tre volte premio Oscar per la fotografia, che ha interpretato il tema della sostenibilità coinvolgendo artisti attivisti come Sonita Alizada, Shamell Bell, Ben Harper e tanti altri.




CS
l nostro mondo è fragile, bello. A volte ce ne dimentichiamo. Questa edizione mette in luce sei artisti e attivisti impegnati a favore del cambiamento. Per me il processo inizia con il dialogo. Come vuoi essere fotografato e dove? Il mio lavoro consiste nel tradurre la loro visione in immagini. Ogni immagine racchiude un segreto personale, un’evocazione.




Le location scelte in tutto il mondo mostrano i segni del cambiamento climatico. Gli scatti ci mettono di fronte a realtà allarmanti: laghi glaciali che scompaiono da un giorno all’altro e strade così roventi da sciogliere gli pneumatici. Questo mi ha reso tremendamente consapevole del fatto che abbiamo un disperato bisogno della voce di questi attivisti.




l loro lavoro ci sfida, crea una comunità, ci prepara maggiormente alla bellezza del mondo e ci rende più forti nel contrastare ciò che lo mette in pericolo. I ghiacciai sono quasi scomparsi, le alghe dominano gli oceani. Come artisti, come autori e come imprenditori abbiamo la responsabilità di richiamare l’attenzione su queste realtà e risolverle, oltre a rendere omaggio a coloro che portano avanti il cambiamento, e scendere al loro fianco, “with our own two hands”, “con le nostre due mani”, come canta Harper.

Ringrazio Lavazza per avermi invitato a far parte di questo percorso.

   Emmanuel Lubezki


24/10/21

The Others



The Others torna quest'anno a Torino Esposizione Padiglione 3. Come sempre sarà un percorso e un progetto rivoluzionario nato dieci anni fa con l’obiettivo di intercettare il linguaggio delle nuove generazioni, mutevole e per questo bisognoso di una manifestazione reattiva, indipendente e permeata di libertà.

The Others vuole essere ossigeno, il cortocircuito di un sistema dell’arte autoreferenziale, inconsapevole del valore delle piccole realtà emergenti.

The Others raduna la comunità globale dei creativi, quella che osa e si esprime attraverso progetti espositivi innovativi, figli dell’oggi e del domani.

The Others vuole essere una scelta, un’alternativa corsara e forse un po’ scontrosa, ma costruttiva, provocatoria, eccentrica, che si nutre di speranza, determinazione ed energia.

Elemento fondamentale della Contemporary Art Week torinese, The Others rafforza la propria natura di piattaforma espositiva rivolgendosi a gallerie, artist-run e project spaces, collettivi di artisti e curatori, spazi indipendenti.

Sempre più ambizioso il parterre dei partecipanti, sempre molto contenuti i costi.

The Others è la principale fiera italiana dedicata all’arte emergente nazionale e internazionale, nata per valorizzare le nuove energie creative attraverso un sistema espositivo unico nel suo genere, volto a riscoprire e riattivare i luoghi abbandonati del tessuto urbano della città torinese. Coniuga così teoria e azione pragmatica, mercato e innovazione culturale. Un modello pionieristico che ha abbandonato gli schemi e le barriere tipiche delle fiere tradizionali per favorire un più diretto e immediato dialogo fra le proposte artistiche e i diversi pubblici che seguono il panorama artistico italiano e internazionale.



ORARI DI APERTURA
Giovedì 04 Novembre | 16.00 – 23.00
Venerdì 05 Novembre | 16.00 – 23.00
Sabato 06 Novembre | 16.00 – 23.00
Domenica 07 Novembre | 11.00 – 20.00

BIGLIETTI
Intero 7
Ridotto 5
(Studenti universitari under 26 – Ragazzi 10/18 anni – Accompagnatore Disabili – Possessori Torino + Piemonte Contemporary Card)   

23/10/21

La storia Ikea nel museo digitale


 Se si hanno dei dubbi sull'importanza dei musei proprio in questi giorni IKEA con la diffusione de suo museo in formato digitale conferma il valore della conservazione e dello studio del passato. 

Il IKEA Museum Digital è stato costruito pensato per un pubblico vario proponendo non solo il materiale ma anche curando gli aspetti narrativi, i contenuti e una fruibilità molto ampia.   

Fondazione 107 essere Take Care

 

La Fondazione 107 di Torino ha ideato un particolare progetto che tenta di superare e rigenerare la visione delle mascherine di protezione usate in questi tempi di pandemia. 

Questo manufatto è diventato uno dei temi centrali della socialità e sempre più si è declinato in una visione limitativa. 

Una iniziativa che prende il nome di "Take Care" e agisce come viatico riparatore che, attraverso un concorso aperto, ha portato gli artisti a riconsiderato questo oggetto protettivo in una chiave che si declina dall'ironico al fantascientifico. 




Un progetto iniziato nel 2020 in piena pandemia è che ora si rende presente in questa prima tappa espositiva che vede la selezione di 160 mascherine prodotte dagli artisti che hanno aderito all'invito. 

Il Take Care Project si pone come una metafora dei nostri tempi, un modo e per ognuno di noi può riscontrare una visione partecipativa e affascinante. 

Parallelamente sono proposte anche le mostre "Pepitabadass" di Iaia Filiberti, con Pepita, il personaggio nato da Iaia Filiberti che torna ad essere rivoluzionaria nel declinare l'immagine iconografica dell'Esercito, in tutte le sue sfumature.

Le opere di Sutura dell'artista Roberto Maria Lino, che in un mondo ormai assediato da un diluvio di informazione, trova nella poetica di Roberto il primato della visione, della messa in scena delle proprie immagini interiori che ci rimandano ai fondamenti antichi della creazione artistica.

Per concludere c'è la mostra personale di Franco Rasma, Mehr Licht.





Fotografie di  Carlo Carossio, courtesy Fondazione 107

22/10/21

Arte alle Piramidi?

 


Sempre più in bilico fra arte e pubblicità ecco una mostra di arte contemporanea presso il sito Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco delle Piramidi al Cairo, risalente a 4.500 anni fa,  che miscela artisti locali e internazionali, fra i tanti JR e Lorenzo Quinn, organizzata da Artdegypt.

Che dire come sempre non si capisce se serve più al sito o agli artisti e se soprattutto sia arte.

Paratissima 2021

 


Dal 28 ottobre al 12 dicembre torna Paratissima con  due imperdibili esposizioni dedicate all'arte emergente:

> Paratissima Exhibit and Fair
> NICE & Fair - Contemporary Vision
> Paratissima Exhibit and Fair

Paratissima da sempre uno degli appuntamenti autunnali della settimana dell'arte torinese e non solo, visto che oramai si è costituito un progetto molto più ampio e multiculturale. 

Il nuovo progetto di Paratissima, attorno alla selezione di artisti giovani ed emergenti che si stanno appena affacciando al mondo dell’arte e al rapporto con il pubblico, ha uno sguardo alla società e al ruolo che l’arte deve rivestire in essa, come elemento quotidiano e necessario, e non marginale e autoriflessivo.

Proprio dai lavori proposti dagli artisti, infatti, Paratissima individua i temi più urgenti, quelli di cui gli artisti sanno farsi portavoce, spesso inconsapevolmente. Antenne, avanguardie, con quel potere sciamanico che l’arte ha di connettere radici sommerse e il futuro.

Una cinquantina di artisti sono il risultato di una grande selezione che mira alla qualità e a un rapporto dove le opere e il loro allestimento sono il frutto di una collaborazione curatoriale tra artisti e direzione artistica.

Parallelamente, sono stati invitati alcuni Special projects che lavorano su tematiche sociali e concettuali di valore collettivo. Tra i progetti speciali trovano spazio ed espressione anche i premiati di Paratissima Art Station e del Premio Torino Creativa per Paratissima.

La mostra è curata da Olga Gambari, Direttrice Artistica di Paratissima
> NICE & Fair - Contemporary Vision

Nice & Fair / Contemporary Visions è il format di evento dedicato alle nuove proposte dell'arte contemporanea di oggi, sia da un punto di vista artistico che curatoriale. La stretta collaborazione tra i talenti emergenti in entrambi gli ambiti dà vita a sei progetti espositivi volti a indagare tematiche e argomenti di stringente attualità, legati al presente.

Ogni mostra collettiva sarà l'esito di un confronto tra curatori agli esordi e giovani artisti, per dare spazio e voce a chi si trova a intraprendere oggi il proprio percorso artistico in modo professionale.

Il board curatoriale coinvolge ben 18 curatori che nel 2021 hanno affrontato il percorso formativo di NICE - New Independent Curatorial Experience, un training di perfezionamento che si sviluppa proprio attraverso la progettazione e la realizzazione dell'evento stesso.

Nice & Fair / Contemporary Visions sarà un'occasione di confronto, una piattaforma espositiva reale e digitale, al contempo una mostra e una fiera che consentirà agli artisti di proporre le proprie opere in un contesto professionale adeguato, volto sia alla presentazione del proprio lavoro che alla vendita.

La mostra è curata da Francesca Canfora e Laura Tota

21/10/21

Arriva il Flying Dragon di Calder in Place Vendôme



 Quest'anno per il progetto centrale de Fiac _Hors les murs che si svolge in Place Vendôme, è stato installato  “Flying Dragon” di Alexander Calder un'opera storica portata dalla galleria Gagosian. 

Quest'opera monumentale - che esemplifica la capacità di Calder di investire un potente dinamismo visivo nel suo lavoro indipendentemente dalle dimensioni - è tra le ultime opere monumentali da lui realizzate. Sebbene statica, la sorprendente scultura si trasforma se vista da diverse angolazioni. Costruito in lamiera, è fisicamente pesante ma appare delicato a causa dei suoi limitati punti di contatto con il suolo.

Da non perdere l'opera "Flying Dragon" di Alexander Calder in Place Vendôme, presentata da Gagosian. Quest'opera monumentale illustra la capacità di Calder di investire un potente dinamismo visivo nelle sue opere, qualunque sia la scala. Questa è una delle ultime opere monumentali che ha prodotto. Sebbene statica, questa sorprendente scultura si trasforma se vista da diverse angolazioni. Costruito in lamiera, è fisicamente pesante ma appare delicato a causa dei suoi limitati punti di contatto con il suolo.



Evento ideato in collaborazione con Gagosian e con il sostegno della Città di Parigi. Grazie a Mirabaud, Main partner di FIAC Hors les Murs, per il loro costante supporto.

Info opera: Alexander Calder, Flying Dragon, 1975. Lamiera, bulloni e vernice. 30 piedi × 56 piedi × 21 piedi e 6 pollici (9,1 × 17,1 × 6,6 m). © 2021 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York

Foto: Marc Domage

#FIAC # FIAC2021 #FIACHorslesMurs #AlexanderCalder #Gagosian #CalderFoundation Calder Foundation #PlaceVendome #Paris #Mirabaud 

Gli eredi Kunst implementano la donazione al Museo della Montagna di Torino

 


Una bella notizia ci giunge dal Museo della Montagna di Torino che ha accolto la donazione di 266 opere di Adolf Kunst da parte degli eredi, la famiglia Lutz di Hof (Germania). Il percorso di acquisizione, avviato nel 2019 con i primi contatti – a seguito dei quali il Museo ha selezionato in loco con i donatori i beni di interesse per l’incremento delle collezioni del suo Centro Documentazione – si è concluso il 15 ottobre con la consegna e la firma dell’accordo, finalizzato alla costituzione del Fondo Adolf Kunst.

Ne farà parte inoltre un corpus di documenti relativi a Kunst e alla sua attività (ritratti fotografici dell’artista al lavoro e di famiglia, rassegna stampa delle principali mostre, alcune pubblicazioni con le sue opere,ecc…).

Nel corso del 2022 sarà realizzata dal Museo la campagna di catalogazione e digitalizzazione che renderà le opere fruibili anche online, sul portale del patrimonio culturale del Club Alpino Italiano (CAISiDoc.cai.it); è prevista per l’anno seguente la realizzazione di una mostra temporanea dedicata all’artista tedesco.

Adolf Kunst è nato a Ratisbona nel 1882 e ha studiato architettura a Monaco di Baviera, dove in seguito è stato a lungo docente del politecnico. I suoi lavori abbracciano un’ampia gamma di tecniche: grafica (acquaforte, xilografia, litografia, linoleografia), design, pittura ad olio e acquerello, disegno a matita, e sono generalmente caratterizzate dalla compresenza di leggerezza e profondità di rappresentazione, gusto per l’essenziale e cura del dettaglio, abilità compositiva e capacità non convenzionale di resa atmosferica.

Il periodo di attività artistica è compreso tra il 1904 e il 1936 ed è segnato dai frequenti viaggi lungo l’arco alpino, in Italia, Dalmazia e Francia. Kunst muore nel 1937 a Monaco. 

Il Museo possedeva già circa 160 dei 414 ex libris prodotti da Kunst.

La raccolta si arricchisce ora di nuove opere di differenti tipologie, molte delle quali inedite, il cui tratto comune è la rappresentazione di ambienti naturali, in particolare vedute montane ed elementi del paesaggio alpino.

La produzione grafica gode di maggiore notorietà, ma Adolf Kunst ebbe padronanza di numerose tecniche artistiche e fu particolarmente prolifico nella sua produzione. Il progetto espositivo e il relativo catalogo presenteranno anche la produzione meno conosciuta: pitture ad olio, acquerelli, lavori di design in legno e libri illustrati per bambini.

Museo Accorsi-Ometto e Les Italiens

Gino Severini  Natura morta con maschera (Composizione con la colomba o Oggetti presenti e lontani), (1929) 
tecnica mista su vetro, cm 27x35 - Rovereto, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Deposito a lungo termine (inv. n. MART 908, SE 04) © GINO SEVERINI, by SIAE 2021

 
Museo Accorsi-Ometto guarda alla grande fase di presenza artistica italiana a Parigi all'inizio del secolo scorso con la mostra "Parigi era viva".

 Sette artisti, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Filippo de Pisis, René Paresce, Gino Severini, Mario Tozzi, che hanno ridisegnato le sorti della pittura italiana nel XX secolo, in quel quinquennio d’oro che va dal 1928 al 1933. 

La mostra, curata da Nicoletta Colombo e Giuliana Godio, restituisce il clima artistico, propositivo, dialogante e provocatorio, di un crocevia spazio-temporale unico e irripetibile: attraverso una settantina di opere si ritrova quella tensione europeista maturata tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, un’epoca che vide Parigi farsi scenario di una cultura cosmopolita e interattiva, antitradizionale, in cui maturare il confronto con i movimenti avanguardisti.

Numerose le presenze provenienti da enti museali e istituzionali: Banca Monte dei Paschi di Siena; Banco BPM, Milano; Civica Raccolta MIAC - Museo Novecento, Firenze; Civici Musei di Udine; Collezione Gori, Pistoia; Collezione di Palazzo del Montecitorio-Camera dei Deputati, Roma; CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Bologna; Fondazione Carima - Museo Palazzo Ricci, Macerata; Fondazione Musei Civici di Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro; Gallerie degli Uffizi, Galleria d’Arte Moderna, Firenze; Mart - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Museo Revoltella, Trieste; Museo del Paesaggio, Verbania; Museo della Collezione Mazzolini, Bobbio; Museo d’arte Moderna e Contemporanea “Filippo de Pisis” - GAMC, Ferrara.

Completano la mostra opere di diverse collezioni private. 

Il titolo dell’esposizione si ispira a “Parigi era viva”, autobiografia di Gualtieri di San Lazzaro – celebre scrittore, editore e critico d’arte italiano, emigrato a Parigi – in cui vengono raccontate
in terza persona la vita e le vicende lavorative di Picasso, di Matisse e de Les Italiens.

La vicenda del “Gruppo dei sette” inizia ufficialmente nel 1928, anche se tutti i componenti sono presenti e operativi nella Ville Lumière da tempo. Parigi è il sogno e il mito di ogni artista:
Severini vi si stabilisce nel 1906; de Chirico vi approda una prima volta nel 1911 per tornarvi nel Benemeriti della Cultura e dell’Arte

Museo di Arti Decorative Accorsi - Ometto, V. Po, 55 | 10124 Torino | T. 011 837 688 int. 3
fondazioneaccorsi-ometto.it | info@fondazioneaccorsi-ometto.it