Le sale della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in via Modane a Torino, si aprono con un corridoio di connessione occupato da alcuni cubi materici, nella prima sala una solitaria grande scultura, su un piedistallo giace ambigua, si prosegue con una serie sculture che occupano a terra, su dei pallet, il grande salone per concludere nella sala finale con delle grandi opere a pareti.
Tutto l’intervento di Berlinde De Bruychere si concentra in una suggestione di presenze decadenti, o che apparentemente, manifestano una sensazione di abbandono, dimenticanza ma forse potrebbero essere anticipazione di un grande futuro, un deposito, in attesa di portare a compimento la grande trasformazione del materiale presente in nuove presenze.
Cosa succederà domani di questi pellami, che cosa ricopriranno, dove saranno portati, forse in eleganti bauli da viaggio, indossati da erotiche donne, ricopriranno raffinati mobili, forse futuri robot di servizio?
Tutto si trasforma, marcisce, rinasce, concima, cambia.
La sincerità (Aletheia) del mondo è evidente, siamo noi che dobbiamo avere il coraggio di accettarla e superare l’attesa, tutto è possibile, si può migliorare ma anche no.
Fino al 15 Marzo 2020 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane 16 Torino.