Per la stagione invernale la
Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino dedicata una interessante antologica alla stupenda
e delicata corrente dei Macchiaioli.
La rassegna, curata da
Cristina Acidini e Virginia Bertone col coordinamento tecnico-scientifico di
Silvestra Bietoletti, Francesca Petrucci, si svolgerà dal 26 Ottobre fino al 24
Marzo del 2019.
CS
I MACCHIAIOLI
Gli antefatti, la nascita e
la stagione iniziale e più felice della pittura macchiaiola, ossia il periodo
che va dalla sperimentazione degli anni Cinquanta dell’Ottocento ai capolavori
degli anni Sessanta, saranno i protagonisti della mostra che per la prima volta
alla GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino valorizzerà
il dialogo artistico tra Toscana, Piemonte e Liguria nella ricerca sul vero.
“I Macchiaioli. Arte
italiana verso la modernità”, organizzata e promossa da Fondazione Torino
Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, a cura di Cristina Acidini
e Virginia Bertone, con il coordinamento tecnico-scientifico di Silvestra
Bietoletti e Francesca Petrucci, vede la collaborazione dell’Istituto Matteucci
di Viareggio e presenta oltre 80 opere provenienti dai più importanti musei
italiani, enti e collezioni private, in un ricco racconto artistico sulla
storia del movimento, dalle origini al 1870, con affascinanti confronti con i
loro contemporanei italiani.
L’esperienza dei pittori
macchiaioli ha costituito uno dei momenti più alti e significativi della
volontà di rinnovamento dei linguaggi figurativi, divenuta prioritaria alla
metà dell’Ottocento. Fu a Firenze che i giovani frequentatori del Caffè
Michelangiolo misero a punto la ‘macchia’. Questa coraggiosa sperimentazione
porterà a un’arte italiana “moderna”, che ebbe proprio a Torino, nel maggio del
1861, la sua prima affermazione alla Promotrice delle Belle Arti. Negli anni
della sua proclamazione a capitale del Regno d’Italia, Torino visse una
stagione di particolare fermento culturale. È proprio a questo periodo, e
precisamente nel 1863, che risale la nascita della collezione civica d’arte
moderna - l’attuale GAM - che aveva il compito di documentare l’arte allora
contemporanea.
A intessere un proficuo
dialogo con la pittura macchiaiola è la prestigiosa collezione ottocentesca
della GAM, che favorisce un’inedita occasione di studio. In questa prospettiva
un’attenzione particolare viene restituita ad Antonio Fontanesi, nel
bicentenario della nascita, agli artisti piemontesi della Scuola di Rivara
(Carlo Pittara, Ernesto Bertea, Federico Pastoris e Alfredo D’Andrade) e ai
liguri della Scuola dei Grigi (Serafino De Avendaño, Ernesto Rayper),
individuando nuovi e originali elementi di confronto con la pittura di
Cristiano Banti, Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani,
protagonisti di questa cruciale stagione artistica.
IL PERCORSO
Il percorso prenderà il via
con il racconto della formazione dei protagonisti, necessario per far
apprezzare a pieno il contributo innovativo dei Macchiaioli all’interno della
storia dell’arte. Dalle opere di pittori e maestri accademici di gusto
romantico o purista, come Giuseppe Bezzuoli, Luigi Mussini, Enrico Pollastrini,
Antonio Ciseri, Stefano Ussi, ai giovani futuri macchiaioli come Silvestro
Lega, Giovanni Fattori, Cristiano Banti, Odoardo Borrani: attraverso il
confronto delle opere sarà evidenziata la loro educazione tradizionale,
rispettosa dei grandi esempi rinascimentali.
A punteggiare la mostra è
la partecipazione delle opere scelte alle prime Promotrici di Belle Arti e alla
prima Esposizione nazionale di Firenze del 1861; sullo sfondo è la visita
all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1855, che fu un avvenimento
decisivo per i giovani macchiaioli, suscitando grande curiosità ed emulazione
nei confronti della nuova visione “oggettiva” e diretta. In questa cornice,
sarà presentato al pubblico il dialogo che sospinse alcuni artisti tra
Piemonte, Liguria e Toscana a condurre le ricerche “sul vero”. Furono anni di
sperimentazione in cui le ricerche sul colore-luce, condotte en plein air,
crearono un comune denominatore tra pittori legati in gruppi e cenacoli, di cui
l’esempio più noto fu quello dei Macchiaioli toscani.
Si affronta quindi la
sperimentazione della macchia applicata al rinnovamento dei soggetti storici e
di paesaggio, con opere degli anni Cinquanta e dei primi Sessanta, durante i
quali talvolta gli amici si trovavano vicini a dipingere lo stesso soggetto da
angolature di poco variate, così da evidenziare il loro percorso comune e il
proficuo dialogo intessuto in quegli anni di profondi mutamenti non solo
artistici, ma politici e culturali in senso ampio.
A seguire si propongono le
scelte figurative dei Macchiaioli dall’Unità d’Italia a Firenze capitale e gli
ambienti in cui maturò il linguaggio macchiaiolo: dalle movimentate estati
trascorse a Castiglioncello, nella tenuta di Martelli, ai più pacati pomeriggi
autunnali e primaverili a Piagentina, nell’immediata periferia fiorentina, ove
gli artisti si erano ritirati a lavorare al riparo dalle trasformazioni della
Firenze moderna, accentuate dal 1865 dal suo ruolo di capitale dell’Italia
unita.
L’ultimo capitolo del
viaggio affianca alle opere l’esperienza cruciale di due riviste: il
«Gazzettino delle Arti del Disegno», pubblicata a Firenze nel 1867, e l’«Arte
in Italia», fondata due anni dopo a Torino e che accompagna le vicende
artistiche italiane sino al 1873. Sulle colonne del «Gazzettino» Martelli,
Signorini e altri critici presentano il loro sensibile e acuto spirito di
lettura nei confronti delle espressioni contemporanee europee e la
consapevolezza di una ulteriore svolta evolutiva della pittura, che si lascia
alle spalle il pur glorioso linguaggio della macchia, che, a quel punto,
mostrava di aver compiuto il suo ruolo innovatore. Un impegno sul fronte della
critica destinato idealmente a proseguire sul mensile «L’arte in Italia»,
rivista che contribuì al rinnovamento dell’ambiente artistico piemontese con
personalità come Giovanni Camerana, tra i più lucidi sostenitori delle ricerche
sul vero condotte da Fontanesi e dalla Scuola di Rivara. Ciò che la mostra
restituisce è quindi l’occasione non solo per ammirare capolavori assoluti
della pittura macchiaiola, ma permetterne una migliore comprensione
sottolineando il dialogo che ha unito gli artisti di varie parti d’Italia nella
ricerca tesa alla modernità.
INFO UTILI:
SEDE ESPOSITIVA e DATE
GAM - Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea, Via Magenta, 31 Torino
Dal 26 ottobre 2018 al 24 marzo 2019
ORARI Da martedì a domenica: 10.00 - 18.00 Lunedì
chiuso
Il servizio di biglietteria
termina un’ora prima della chiusura
BIGLIETTI Intero € 13,00 | Ridotto € 11,00
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
www.ticketone.it e www.ticket24ore.it
Arte italiana verso la
modernità
GAM - Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
26 ottobre 2018 - 24 marzo
2019
A cura di: Cristina
Acidini, Virginia Bertone
Coordinamento
tecnico-scientifico: Silvestra Bietoletti, Francesca Petrucci