Il contemporaneo che scopre
l’antico, un progetto che rende fruibile l’ennesimo patrimonio dimenticato del
nostro Paese, ecco il grande merito di questa nuova edizione di Manifesta che a
Palermo riattiva i tanti meravigliosi palazzi storici, con l’iniziativa di
alcune mostre di arte contemporanee.
Nel complesso sono stati
proposti cinquanta progetti di vario tipo, molti video, tante installazioni e alcune
opere più tradizionali. Fra le più interessanti il video dei Masbedo all’Archivio
di Stato o l’intervento di Theatre of the Sun a Palazzo Butera.
Ma il grande merito e fascino
di questa iniziativa, pare proprio il vasto e antico patrimonio immobiliare
trascurato in questi decenni che, grazie alla rassegna, sono resi per un breve attimo
nuovamente fruibili, sperando in una continuità.
Ci sono così il maestoso
Palazzo Butera, per fortuna vera riattivazione grazie ai collezionisti Massimo
e Francesca Valsecchi, grande appassionato di arte antica e contemporanea. E
poi il tenebroso Palazzo Costantino, l’elegante Palazzo Forcella De Seta e
tanti altri stupendi siti in una città che pare molto trascurata.
Parallelamente alla
rassegna si sono attivate decine di eventi collaterali, facendo vivere una
spirito internazionale così raro in questo territorio tanto complesso.
Povertà e bellezza, il
fascino dell’abbandonato; questo sicuramente uno dei punti forti che raggruppa
i diversi eventi. Si è passati dalla precedente edizione nell’asettica Zurigo a
questa grande città assolata.
Mentre il resto del mondo
si sviluppa e rinnova, noi pian pianino riscopriamo il vasto patrimonio storico
che potrebbe essere veramente una nuova energia da attivare. Chissà!
Non resta che sperare che
passato questo bel momento si continui a lavorare per dare futuro a questa
strategia propulsiva.