Tocchiamo
ora uno degli argomenti più impervi del mondo dell’arte, il prezzo dell’opera.
Qui
si sono spesi fiumi di parole e di idee, strategie, per cui anch’io
contribuisco col mio piccolo rio di pensieri.
Dare
un valore a un oggetto artistico è la cosa più strana che si possa fare, che
dire ad esempio di un’opera di Spoerri o quelle di Tino Seghal?
Elementi
che caratterizzano il valore di un lavoro artistico sarebbero di sicuro la
qualità, la rarità del manufatto, la notorietà dell’artista, l’eventuale
provenienza, l’esposizione in particolari eventi/mostre, e anche la sua storia
o gli aneddoti che l’hanno accompagnata. A tutto questo, che è già di difficile
quantificazione, spesso si aggiungono altri parametri, che vanno dal luogo di
vendita, l’eventuale presenza di personaggi famosi all’evento, l’enfatizzazione
che si crea nella promozione, realizzata attraverso i media e, nel momento
della vendita in un’asta, anche chi è il battitore, capiamo che tutto va per
strade imparagonabili.
Ovviamente
come in tutti i settori di mercato pure quello dell’arte è proposto in
differenti tipi di prodotti per coprire tutte le fasce di possibili acquirenti,
che abbiano poche centinai di euro o tante migliaia, esistono, infatti, opere
in stampa, manufatti in multipli e poi crescendo di prezzi oggetti di
dimensioni e qualità diversi.
In
questi ultimi anni un particolare sfasamento di valori lo ha dato il mondo
delle aste, soprattutto le note Christie’s e Sotheby’s, entrambe londinesi, che
hanno avviato una strana rapida crescita, con prezzi vertiginosi di certi
“autori” (a me pare una pura speculazione pensare che un artista mediocre del
presente possa valere di più un raro maestro del passato), ma poi ci sono anche
situazioni come Phillips e Dorotheum che operano in modo diverso e con una
maggiore normalità.
Come
avrete capito dare un prezzo a un’opera è praticamente n fatto soggettivo, si
trovano così diversi approcci da quello del coefficiente che vede un valore
minimo/massimo (esempio da 1 (artista alle prime armi) a 10 (artista affermato)
dentro cui inquadrare l’artista moltiplicandolo per le dimensioni della sua
opera, ad esempio artista giovane con coefficiente 2, per un un quadro di
dimensioni 80 x 60, risulta 2 x ( 80 +
60 ) = 280 euro, troppo poco?
Va
beh allora prima decidete il prezzo e poi inventatevi il modo per ottenerlo.
Via
come vedere è un argomento molto aperto e speculativo, voi conoscete altri
metodi?