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31/01/20

La ceramica di Prada


La ceramica in questi ultimi anni ha ripreso quota e attenzione da parte del vasto pubblico e ora alla Fondazione Prada è in corso una stupenda mostra intitolata “The Porcelain Room” curata da Jorge Welsh e Luísa Vinhais che esplora il contesto storico, la finalità e l’impatto delle porcellane cinesi da esportazione.


La mostra, che si svolge al 4° piano della Torre, accoglie oltre 1700 porcellane cinesi da esportazione. Il progetto riunisce esempi di porcellane realizzate tra il XVI e il XIX secolo per diversi mercati, gruppi sociali e religiosi dimostrando l’efficienza dei produttori cinesi nell’intercettare le domande e le sensibilità di ogni singolo segmento di mercato.

Suddiviso in tre sezioni, l’allestimento progettato da Tom Postma Design è concepito come una stanza-nella-stanza, una struttura rivestita di velluto marrone, che include diverse vetrine espositive e uno spazio intimo decorato in oro. La sezione iniziale e centrale della mostra include il maggior numero mai esposto finora di porcellane della dinastia Ming decorate con elementi iconografici europei e realizzate tra l’inizio del XVI secolo e la metà del XVII secolo. “First orders” è un termine abitualmente attribuito alle prime commissioni di porcellane cinesi da parte dei portoghesi dopo il loro arrivo in Cina. Gli esemplari attualmente esistenti di “First orders” sono molto rari, soltanto 150 oggetti sono sopravvissuti fino ai nostri giorni. Oltre 45 esempi sono stati selezionati per questa mostra, in prestito dalle principali collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, e rappresentano una vasta gamma di prime commissioni europee in termini di tipologia, iconografia e periodo di realizzazione. La prima sezione include inoltre un gruppo ridotto di pezzi rari realizzati per il mercato islamico.

La seconda sezione comprende un’ampia selezione di oggetti di uso quotidiano che raffigurano forme naturali e sorprendenti come animali, frutta e vegetali e intende esplorare l’impatto e l’esotismo delle stoviglie cinesi create per i mercati occidentali. Questi oggetti furono realizzati intorno al 1760 per comporre straordinari servizi da tavola con lo scopo di intrattenere gli ospiti durante le cene organizzate da ricche famiglie. La terza sezione rende omaggio alla tradizione delle sale di porcellana, le magnifiche installazioni create nei palazzi e nelle case aristocratiche europee nel XVII secolo e nel XVIII secolo composte da porcellane cinesi e specchi, pannelli smaltati e decorazioni in legno intarsiato d’oro. Stanze straordinarie furono create in tutta Europa, e in particolare in Portogallo, Spagna, Paesi Bassi, Inghilterra, Francia, Germania e Danimarca. Alcuni degli esempi più rappresentativi sono stati conservati fino a oggi, come il soffitto del Santos Palace di Lisbona, realizzato tra il 1667 e il 1687, e la sala di porcellana del Castello di Charlottenburg di Berlino, costruita tra il 1695 e il 1705.


La mostra si inserisce in un ampio raggio di ricerche che la fondazione ha intrapreso, estendendo la propria attività a una pluralità di linguaggi espressivi che superano i confini dell’arte contemporanea. Senza creare gerarchie e distinzioni tra arti visive, artigianato, design e produzione in serie, la mostra sottolinea il valore creativo delle porcellane cinesi da esportazione rivelandone la raffinata lavorazione a un pubblico più vasto non formato da soli esperti. La scelta di allestire “The Porcelain Room” in uno degli spazi della Torre, che ospita una selezione di opere della Collezione Prada, innesca un dialogo tra antico e contemporaneo e un confronto tra raccolte di oggetti e installazioni provenienti da universi culturali differenti.