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21/01/20

La sorpresa di Konrad Mägi



Non conoscevo questo luminoso artista del nord, rimedio ora grazie alla mostra che i Musei Reali di Torino ospitano nelle Sale Chiablese fino all’8 Marzo 2020.

Konrad Mägi ( 1878-1925) è un grande pittore estone che ha realizzato una serie di opere dal forte valore cromatico, elaborando temi naturali e intensi ritratti. 

Fra i primi artisti a portare nel nord Europa la luminosa pittura assimilata dall’incontro con le opere dei pittori post-impressionisti come Van Gogh, e dai lunghi viaggi realizzati anche nel nostro paese. 



In un spazioso allestimento si approfondisce la vita e l'opera di questo valido artista ancora poco conosciuto, supportata da foto e da un bel video.

La mostra è stata possibile grazie all’iniziativa coordinata dalla Fondazione Konrad Mägi col Museo Nazionale d’Arte dell’Estonia, il Museo d’Arte di Tartu,le collezioni private di Enn Kunila e Peeter Värnik , la Società degli studenti estoni e Centro di ricerca letteraria ‘Under e Tuglas’.



La vita di KONRAD MÄGI  

Mägi nasce in un ambiente rurale dell’Estonia meridionale nel 1878 e nel 1889 si sposta con la famiglia a Tartu, dove comincia a lavorare come apprendista falegname. Poco più che ventenne inizia la sua formazione artistica nella scuola di arti industriali di San Pietroburgo ma, già inquieto, abbandona la città nel 1906 per trasferirsi in Finlandia, nelle isole Åland, dove realizza i suoi primi dipinti. Nel 1907 approda a Parigi, dove vive per un anno, lottando con i disagi causati dalla povertà e dalle difficoltà di inserimento nell’ambiente artistico della metropoli. Nel 1908 è in Norvegia, dove dipinge intensamente, creando la base per le prime esposizioni di Tartu e di Tallin (1910), che gli daranno grande notorietà consentendogli un altro viaggio a Parigi. Ma già nel 1912 fa definitivamente ritorno in Estonia, dove lavora come insegnante d’Arte. L’ultima sua fase creativa coincide, nel 1921, con il viaggio in Italia, dove realizza luminose vedute di Roma, di Capri e di Venezia. Tornato in patria e gravemente malato, si spegne nel 1925, all’età di quarantasette anni.