Translate

19/01/20

Prossimamente Rivoli

Egon Schiele Porträt von Viktor Ritter von Bauer (Ritratto di Viktor Ritter von Bauer), 1917
gouache, acquerello e matita su carta Collezione Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte 
deposito a lungo termine al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli -Torino 


Nel 2020, il programma espositivo del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ruoterà principalmente attorno al tema dell’individuo, della soggettività, e delle intensità nelle sue forme di espressione.

 Il nuovo programma espositivo prende avvio il 24 febbraio 2020 con l’inaugurazione della mostra Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese, che presenta per la prima volta in Italia una significativa selezione di importanti opere appartenenti a questo pioneristico collezionista, il primo a volgere il proprio interesse all’arte contemporanea cinese nell’intento di documentarne l’inarrestabile evoluzione dagli anni ottanta al presente. La mostra offre un’occasione per approfondire la figura estremamente personale e particolare del collezionista le cui scelte non sono determinate da criteri oggettivi, bensì dall’interazione tra conoscenza, intuizione, gusto, passione e memoria. Il museo ricorda che nel maggio 2019 è stata aperta la Collezione Cerruti nell’adiacente Villa grazie alla collaborazione con la Fondazione Cerruti, appartenuta all’imprenditore Francesco Federico Cerruti (1922-2015), e pertanto la mostra dedicata a Uli Sigg rientra in un percorso di approfondimento del collezionismo.

Il 24 febbraio sarà presentata una nuova installazione di James Richards (Cardiff, 1983), concepita appositamente per le sale storiche del Castello di Rivoli e ispirata alla Stanza della Torre della Villa Cerruti.

Sempre il 24 febbraio verrà inaugurata al Castello di Rivoli la mostra Giorgio Morandi. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti, un nucleo di dipinti di Giorgio Morandi (Bologna, 1890 - 1964) che mostra la varietà di linguaggi pittorici di uno tra gli artisti più significativi ed espressivi di una interiorità particolare del Novecento. Le sue opere verranno accostate a quelle di Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, 1940 - 2019) appartenenti alle Collezioni permanenti del Museo.

Contestualmente, nella Manica Lunga verrà presentato un progetto inedito del giovane artista italiano Renato Leotta (Torino, 1982).


Il programma espositivo del Castello di Rivoli proseguirà l’11 maggio 2020 con la mostra dedicata ad Anne Imhof (Giessen, Germania, 1978), artista premiata con il Leone d’Oro per il migliore padiglione alla Biennale di Venezia del 2017. Le sue performance, i suoi quadri e le sue installazioni parlano della durezza del nostro mondo attraverso un linguaggio radicalmente espressionista e aderente alle criticità del contemporaneo. La mostra è un progetto in tre capitoli ed è commissionata da Art Institute of Chicago, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Tate Modern, Londra. La mostra, che aprirà al pubblico con una grande performance concepita appositamente dall’artista per lo spazio della Manica Lunga, comprende installazioni, dipinti e sculture in un inedito allestimento che racchiude opere nuove e meno recenti tra le quali spicca una selezione di intimi disegni inediti.


L’autunno 2020 sarà al Castello di Rivoli sotto il segno degli Espressionismi e sarà caratterizzato dalla prosecuzione della mostra dedicata ad Anne Imhof, i cui spazi nella Manica Lunga ospiteranno al loro interno la grande mostra Espressioni che sarà presentata anche in altre sedial Castello di Rivoli, nella Città di Rivoli e nella Città di Torino. La mostra collettiva indaga fratture e crisi che ricorrono nella storia dell’arte e che spesso accompagnano a livello culturale momenti di grande innovazione scientifica e tecnologica.

Nel ventunesimo secolo, la nostra epoca contemporanea è destinata a essere sempre più caratterizzata dalla rivoluzione digitale, dal machine learning, dall’Intelligenza Artificiale in associazione con la biologia. Di fronte a questi cambiamenti che esprimono un’idea di progresso, emergono linguaggi artistici riconducibili all’espressionismo come forme di scetticismo o di soggettività estrema, in cui il pensiero magico e il romanticismo si coagulano. Gli artisti spaziano dall’individualismo esasperato a forme di malinconia sino a visioni alterate o impaurite della realtà quotidiana, quasi a significare la necessità di verificare la propria soggettività e vitalità di fronte alla tecnica tramite l’esagerazione del Sé. A partire da queste considerazioni sul presente, la mostra mette in relazione le opere di artisti di più epoche, dalla preistoria e dal tardo Medioevo, al Manierismo, Espressionismo, Neoespressionismo per arrivare al presente in una vertigine di espressioni appartenenti a più contesti culturali e geografici, tra i quali James Ensor (Ostenda, Olanda, 1860 - 1949), Egon Schiele (Tulln an der Donau, Austria, 1890 – Vienna, 1918), Jacopo da Pontormo (Empoli, 1494 - Firenze, 1557), Jusepe de Ribera (Xàtiva, Spagna, 1591 – Napoli, 1652), Käthe Kollwitz (Königsberg, 1867 – Moritzburg, 1945), Pablo Picasso (Malaga, 1881 – Mougins, Francia, 1973), Charlotte Salomon (Berlino, 1917 - Auschwitz, 1943), William Kentridge (Johannesburg, 1955), Ed Atkins (Oxford, 1982), Anne Imhof,  Enrico David (Ancona, 1966) e molti altri.

Nell’ambito di Espressioni, saranno presentate le mostre focus quali quella dedicata dal CRRI-Centro di Ricerca Castello di Rivoli al critico e curatore Achille Bonito Oliva (Caggiano, Salerno, 1939) che ha coniato il neologismo Transavanguardia per raccontare il Neoespressionismo italiano; all’artista Kai Althoff (Colonia, 1966) che raccoglie una moltitudine di fonti che spaziano dalle tradizioni popolari germaniche all’espressionismo moderno per creare personaggi che fungono da allegorie dell’esperienza e delle emozioni umane; all’artista britannica Marianna Simnett (Inghilterra, 1986), oltre alla già citata Anne Imhof. 


In autunno, inoltre, il Museo dedicherà una mostra personale a Giulio Paolini (Genova, 1940) nel suo ottantesimo anniversario. L’esposizione prosegue la stretta relazione del Castello di Rivoli con l’artista protagonista dell’Arte povera, già presente in occasione della mostra inaugurale del Museo, Ouverture, nel dicembre 1984. Paolini è rappresentato nelle Collezioni del Museo con alcune tra le sue opere più iconiche che hanno contribuito a scrivere la storia dell’arte contemporanea, e al quale al Museo ha dedicato una mostra personale nel 1991.


In occasione dell’annuale Premio illy e in concomitanza con Artissima 2020, il Castello di Rivoli presenta il vincitore dell’edizione 2019 del premio illy Present Future, Aaajiao (Xi’an, Shaanxi, Cina, 1984).


È sostenuto dalla Regione Piemonte, dalla Fondazione CRT, dalla Città di Torino, dalla Città di Rivoli e grazie al partenariato con Intesa Sanpaolo.

Nell’autunno 2020 proseguiranno inoltre le attività espositive organizzate in collaborazione con la Fondazione CRC.