In generale il sistema dell’arte
divide il mercato in due settori, chiamati mercato primario e mercato secondario.
Col primo termine s’intende il
mercato delle gallerie, quando presenta/immette sul mercato, per la prima volta,
uno o una serie di lavori di un artista, solitamente in corrispondenza di un
evento espositivo.
Se poi un’artista è al debutto
con una galleria, questa fase servirà ad inquadra il tipo di artista, spesso col
supporto di un critico/curatore. Si definiscono così i suoi valori di mercato iniziali.
Nel tempo si costruisce un percorso di crescita, spesso seguito in modo diretto
dal gallerista, che inizialmente avrà prezzi bassi e poi, con un riscontro di mercato
favorevole, aumenterà di notorietà e ovviamente di valore.
Quasi sempre questi nuovi artisti
si muovo in ambiti no-profit o con gallerie di piccola/media grandezza, poi il crescere
artistico potrà far cambiare il distributore, cioè la galleria, che se più grande
e ricca, potrà seguirlo con maggiori investimenti, migliorando anche il processo
produttivo/promozione dell’artista.
In questa fase i prezzi delle opere
sono instabili e oscillanti, può succedere, infatti, che un artista emerga rapidamente
ma poi che anche velocemente si perda e altri che sembravano faticassero, nel tempo
si consolidano e diventato importanti.
La situazione è incerta, chi opera
in quest’ambito si trova in una fase più rischiosa.
Sia le gallerie sia i collezionisti
sanno che gli sviluppi sono teorici, ma è anche più interessanti e appassionanti.
Col secondo termine s’intende quando
un’opera è rivenduta, comunemente questa situazione è gestita dalle case d’aste
o dalle gallerie che trattano l’artista dell’opera in rivendita. In questi ultimi
anni c’è stata una certa promozione di questo mercato, considerato fino a pochi
anni fa poco rilevante. Questo grazie all’operato delle case d’aste Christie’s e
Sotheby’s, che esauriti i grandi incassi di arte antica, oltre che ad altri prodotti
di consumo, hanno dirottato la loro attenzione su nuovi prodotti, dedicandosi così
all’arte contemporanea, agendo spesso con forti azioni mediatiche, soprattutto enfatizzando
record di vendite.
Queste società producono interessanti
documenti di analisi e di redditività di certi prodotti, garantendo in un certo
senso la crescita di valore degli stessi.
Se le strategie delle case d’aste
paiono molto più enfatiche quelle delle gallerie risultano più riservate e attente.
La galleria al fine di proteggere il valore di mercato di un artista riacquista
e rivende opere sempre con una particolare attenzione, tutelando in tal modo l’indice
di vendita, garantendo una certa stabilità che ne valorizza e preserva l’immagine.