Prende avvio domani la mostra che comprende quattro fra le più importanti installazioni dell’artista e un'opera
inedita che occuperà interamente gli oltre 1800 mq di spazio dello Shed. Micol
Assaël, nata in Italia ma vissuta quasi sempre all’estero, si è presto distinta
come una delle voci più originali dell’arte europea e ha esposto nelle più
importanti biennali e in numerosi musei tra cui il Palais de Tokyo di Parigi e
la Kunsthalle di Basilea. Il progetto per HangarBicocca è un percorso che
coinvolgerà gli spettatori in modo fisico e mentale mettendo in gioco in modo
radicale la relazione delle opere con lo spazio.
Il titolo della
mostra nasce dall’accorpamento di diversi termini greci, intenzionalmente
associati da Micol Assaël senza alcun significato: questo “scioglilingua musicale”
elude qualsiasi chiave di lettura prestabilita e lascia che l’esperienza
diretta del visitatore si imponga sulla ricezione delle opere.
Vorkuta, realizzata
in due versioni nel 2001 e nel 2003 (esposta in HangarBicocca nella sua seconda
versione) è una delle prime opere in cui l’artista indaga i fenomeni fisici ed
elettrici. L’opera, realizzata sulla scia delle memorie di un viaggio compiuto
dall’artista in Siberia, è una cella frigorifera elettrizzata mantenuta a -30°C
con un quadro elettrico e una sedia regolata da un termostato interno alla
temperatura di +37°C, la temperatura corporea. Il suono e il bagliore di
piccole scosse elettriche interrompono il ronzio di sottofondo del motore della
cella, che si presenta come un ufficio abbandonato caratterizzato da
strumentazioni obsolete e pericolose. Vorkuta è il nome di un’antica
città mineraria situata nei pressi di uno dei gulagpiù duri della Russia,
caratterizzato da un clima rigido e ostile, dove in alcuni momenti dell'anno la
temperatura scende fino a -60°C.
Senza
Titolo (2003), presentata alla 50a Biennale di Venezia all’interno
della sezione LA ZONA, è una stanza di circa 5x5 metri realizzata interamente
in ferro, dove le porte d'accesso e d'uscita rappresentano le uniche due
aperture verso l’esterno. All’interno si trovano un tavolo, un letto e un
armadio insieme a un groviglio di cavi elettrici. Poggiati sul tavolo e
protetti da una scatola di vetro, vediamo 10 trasformatori elettrici che
spigionano energia fino a 9.000 Volts, alimentando le lampadine collocate sotto
i mobili (sospesi a circa 4cm da terra) e provocando scintille ad alta
tensione. L’ambiente è attraversato da correnti di aria calda e fredda
convogliate nello spazio da potenti ventilatori che rendono lo spazio ostile. L’insieme
spoglio crea un luogo respingente dove campi di forza e linee di tensione
inducono lo spettatore a riflettere sulla violenza che si annida negli oggetti
quotidiani.
Originariamente
concepita in occasione di Manifesta 5 a San Sebastian nel
2004, Mindfall è stata realizzata in una seconda versione nel 2007
per la mostra personale dell'artista nella galleria Johann Koenig (Berlino).
L’opera è costituita da un container di recupero con una sedia e dei tavoli, su
cui sono disposti 21 motori elettrici. Accesi in modo intermittente, i
macchinari generano un rumore assordante e riempiono l’aria di un odore di
combustibile creato dalle cadute di gocce di nafta su resistenze poste
all’interno di alcuni motori. Entrando nell’installazione si ha l’impressione di
avere a che fare con un macchina fatiscente nella quale i motori, recuperati
dall’artista in un impianto di riciclaggio, sono collegati tra loro da un
sistema di pompaggio di benzina. Il dispositivo così generato è un sistema
chiuso.
Le ricerche di
Micol Assaël sulle relazioni tra arte, musica e percezione sono ulteriormente
approfondite ed estese al confronto con la natura e il mondo animale
nell’installazione 432Hz (2009). L’opera è formata da una serie di
telai di varie dimensioni e altezze, disposti sulle pareti di un ambiente in
legno che nel suo insieme ricorda un’arnia sovradimensionata. Ogni telaio
contiene un disegno in cera retroilluminato e una traccia audio che riproduce
il ronzio delle api nell’alveare (che si attiva in presenza del visitatore). La
frequenza scelta come titolo dell'opera, 432Hz, corrisponde alla vibrazione
emessa dalle api in lavorazione ed è strettamente connessa ai suoni della
natura. Per questo motivo, nel 1858, fu scelta come frequenza del diapason
“naturale” (LA centrale) usato per accordare tutti gli strumenti di
un'orchestra. L’opera 432Hz è stata presentata nel 2009 al MADRE di
Napoli all'interno della mostra Barock - Arte, Scienza, Fede e Tecnologia
nell?Età Contemporanea.
La nuova opera
prodotta per la mostra in HangarBicocca è esemplare della dimensione
processuale ed evolutiva di gran parte dei lavori di Micol Assaël.
L’installazione è un ambiente realizzato attraverso l’assemblaggio di alcuni
espositori in vetro e alluminio progettati dall’artista e utilizzati per
mostrare i disegni della serie Inner Disorder (1999-2001), in
occasione della mostra itinerante Fomuška (2009). Ricombinate in una
struttura geometrica trasparente, le vetrine prendono una nuova vita e, da
strumento espositivo funzionale, diventano parte di una nuova opera. Il
pubblico, osservando dall’esterno o entrando all’interno della struttura,
assisterà al fenomeno della nascita di cariche elettrostatiche prodotte da un
“generatore Kelvin”, un dispositivo che utilizza gocce d’acqua in caduta per generare
differenze di tensione per induzione elettrostatica che si verificano tra i
sistemi interconnessi di carica opposta.
Micol
Assaël è nata a Roma nel 1979, attualmente vive e lavora in Grecia.
A partire dal
2001 il suo lavoro è stato presentato all’interno di numerose mostre personali,
tra le più significative: Free Fall in The Vortex of Time, alla galleria
ZERO... (Milano, 2005), Chizhevsky Lessons presso la Kunsthalle di
Basilea (2007), Inaudito in collaborazione con Mika Vainio alla
GNAM-Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma (2008) e GAKONA, al Palais
de Tokyo (Parigi, 2009). Nel corso degli anni 2009-2010 Micol Assaël ha esposto
l’opera Fomuška in un progetto che ha coinvolto la Kunsthalle
Fridericianum di Kassel, la Secession di Vienna e il Museion di Bolzano.
Negli ultimi
dieci anni l'artista ha partecipato a diverse biennali: alla 50a Biennale
di Venezia nella sezione LA ZONA (2003), alla 51a Biennale di Venezia
(2005), alla 4aBiennale di Berlino (2006), alla 16a Biennale di Sydney (2008)
e alla 28a Biennale di San Paolo (2008). Le sue opere sono state esposte
in alcune delle principali istituzioni internazionali come il New Museum di New
York, Palazzo Grassi a Venezia e l’Hamburger Bahnhof a Berlino.