Segnali c’erano già
stati, ad iniziare da Artissima che proiettata al futuro ha aperto una sezione
dedicata al passato, strana scelta per una rassegna giovanilistica. Altro forte
segnale è stato l’anno scorso a Londra con Frieze Master, che ha avuto un
notevole successo.
E ora anche le recenti
aste manifestano che c’è più interesse per il passato che per il contemporaneo.
Pare proprio che in
questa fase il futuro spaventi per cui meglio rifugiarsi nei bei tempi passati.
Col rischio però che altrove altri imbocchino
la strada del futuro, e infatti così sta succedendo.
Viviamo in un’Europa
sempre più stanca e statica mentre altri continenti stanno prendendo piede, e
voglia di creare nuovi futuri.