Finalmente dopo tanti decenni si può analizzare e valutare in modo più sereno il periodo artistico del fascismo, periodo che coincise in uno stile razionalista che si stava sviluppando in tutta europa.
Molto interessante è quindi la mostra che si sta svolgendo al musei San Domenico di Forlì dal titolo "Novecento, arte e vita in Italia tra le due guerre".
La
mostra rievoca le principali occasioni in cui gli artisti si prestano a
celebrare l’ideologia e i miti proposti dal Fascismo, basti pensare all’architettura pubblica, alla
pittura murale e alla scultura monumentale. La pittura murale e la scultura
monumentale, che furono con l’architettura l’espressione più significativa e
riuscita di quel periodo, vengono indagate all’interno degli edifici pubblici,
come i palazzi di giustizia, delle poste, delle università.
La considerazione delle più impegnative
realizzazioni urbanistiche e architettoniche ci consente di capire quanto è
stato realizzato anche a Forlì e in altri centri della Romagna.
La mostra presenta i grandi temi
affrontati nel Ventennio dagli artisti che hanno aderito alle direttive del
regime, partecipando ai concorsi e aggiudicandosi le commissioni pubbliche, e
da coloro che hanno attraversato quel clima alla ricerca di un nuovo rapporto
tra le esigenze della contemporaneità e la tradizione, tra l’arte e il
pubblico.
Attraverso i maggiori protagonisti,
pittori come Severini, Casorati, Carrà, De Chirico, Balla, Depero, Oppi,
Cagnaccio di San Pietro, Donghi, Dudreville, Dottori, Funi, Sironi, Campigli,
Conti, Guidi, Ferrazzi, Prampolini, Sbisà, Soffici, Maccari, Rosai, Guttuso, e
scultori come Martini, Andreotti, Biancini, Baroni, Thayaht, Messina, Manzù,
Rambelli, risalterà la varietà delle esperienze tra Metafisica, Realismo Magico
e le grandi mitologie del Novecento.
Info al sito http://www.mostranovecento.it/la-mostra.html