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29/09/24

Mafalda 60 !



 Oggi veniva pubblicata la prima strisci di Quino (Joaquín Salvador Lavado Tejón (Mendoza, 1932-2020)) con il personaggio di Mafalda che nel volgere di pochi anni diventò uno dei fumetti più noti al mondo 


Da Wikipedia

Mafalda è un personaggio immaginario protagonista dell'omonima striscia a fumetti realizzata dall'argentino Joaquín Lavado, in arte Quino, pubblicata dal 1964 al 1973.

La serie è stata pubblicata su quotidiani, riviste e libri diventando famosa in tutto il mondo oltre a divenire oggetto di un vasto merchandising e protagonista di due serie di cortometraggi d'animazione e, nel 1982, di un lungometraggio d'animazione.

 Al personaggio sono state dedicate tre statue, la più nota delle quali è tra le vie Defensa e Chile nel quartiere San Telmo di Buenos Aires; c'è inoltre una targa commemorativa sull'edificio nel quale viveva l'autore quando ideò il personaggio.


Il personaggio, il cui nome riprende quello di un personaggio del romanzo di David Viñas, Dar la cara, pubblicato nel 1962 in Argentina, nacque nel 1963 su commissione di un'azienda di elettrodomestici per una campagna promozionale che poi non fu realizzata. Il direttore del settimanale Primera Plana, Juliàn Delgado, vide le strisce di prova e suggerì a Quino di mantenere il personaggio; venne così ripreso l'anno successivo per realizzare una striscia satirica per il settimanale diretto da Delgado. La prima striscia apparve su Primera Plana il 29 settembre 1964. Il successivo 9 marzo, la pubblicazione è sospesa per una controversia legale.


Dal 15 marzo 1965 la serie viene pubblicata giornalmente sul quotidiano El Mundo di Buenos Aires, permettendo all'autore di seguire da vicino l'attualità. Alcune settimane dopo nascono i personaggi di Manolito, Susanita e Felipe, mentre la mamma di Mafalda è incinta quando il giornale chiude, il 22 dicembre 1967 e la serie si interrompe a causa del fallimento del giornale.


Nel 1966 viene pubblicata una raccolta di strisce già uscite sui giornali; il piccolo libro ha un successo inaspettato e le cinquemila copie vengono esaurite in due giorni. Inizia inoltre la diffusione della striscia in altri paesi sudamericani. Le pubblicazioni riprendono il 2 giugno 1968, nel settimanale Siete Días Illustrados ma dato che il fumetto deve essere preparato almeno due settimane prima della pubblicazione, Quino non riesce più a seguire l'attualità come aveva fatto in precedenza.[senza fonte] Smette definitivamente di pubblicare la striscia il 25 giugno 1973 dopo averne realizzato oltre 3.000 strisce per non rischiare ripetitività e per potersi dedicare ad altri progetti.

Nel 1970 Mafalda è pubblicata in Spagna, in Portogallo e in Brasile dove compare su una rivista di pediatria e pedagogia. Venne pubblicata anche in Cina. La striscia è pubblicata per la prima volta in Italia nel 1968, in un'antologia edita da Feltrinelli. Nel 1969 esce la prima raccolta intitolata Mafalda la contestataria, pubblicata da Bompiani. La prefazione è scritta da Umberto Eco che paragona Mafalda a Charlie Brown di Charles M. Schulz. I due personaggi hanno la stessa età, ma il loro atteggiamento nei confronti del mondo è molto diverso: la marcata separazione del mondo infantile di Mafalda e dei suoi compagni da quello degli adulti dimostra la sua volontà di non integrarsi in esso, al contrario dei Peanuts, che sono quasi "adulti in miniatura". Nel 1970 il quotidiano romano Paese Sera inizia la pubblicazione giornaliera della striscia di Mafalda, seguito poi da altri giornali italiani.

27/09/24

Crespo Foundation a Francoforte


 La Crespo Foundation, con sedi in Irlanda e Germania, annuncia il lancio della Crespo House a Francoforte il 10 ottobre 2024, un nuovo spazio culturale nel cuore della città dedicato all'arte, all'istruzione e ai progetti sociali. La mostra inaugurale, The Glenkeen Variations - ArtNature/NatureArt, presenterà il lavoro di 12 artisti e gruppi di artisti che hanno partecipato al programma di residenza per artisti Glenkeen Garden della Crespo Foundation in Irlanda tra il 2021 e il 2023.

La mostra Glenkeen Variations: ArtNature/NatureArt segna la presentazione di debutto a Francoforte di opere create da ex studenti del programma di artisti in residenza presso il Glenkeen Garden. Dalle esplorazioni sonore alle indagini sui materiali, dalla ricerca scientifica all'immaginario poetico, gli undici artisti e gruppi di artisti presentano un'ampia gamma di incontri creativi. Ispirati dalle esplorazioni dentro e intorno al giardino, attraverso torbiere e foreste di alghe, su lungo i muri a secco e giù fino al pub locale, le opere esposte portano dentro di sé le tracce di questi sentieri e le conversazioni tenute lungo il cammino. La rete di supporto coltivata attorno al Glenkeen Garden, tra cui il Senckenberg Research Institute di Francoforte, l'University College Cork con la sua Glucksman Art Gallery, molte istituzioni artistiche regionali in Irlanda e la comunità locale di Ballydehob, alimenta relazioni significative dentro e intorno al paesaggio.

Le opere presentate in Glenkeen Variations sono state sviluppate durante e dopo la residenza. Sfidano i preconcetti ed esplorano le tensioni tra ciò che si vede e ciò che si sente, ciò che si racconta e ciò che si percepisce. Nelle gallerie della Crespo House, inaugurata di recente, la distanza geografica tra Francoforte e West Cork sembra ridursi, invitando i visitatori a immergersi momentaneamente nell'incantevole regno del Glenkeen Garden, che all'improvviso sembra straordinariamente vicino.

26/09/24

Matisse / Mirò

 


A Nizza presso il museo Matisse sta per concludersi il dialogo artistico fra le opere del grande artista francese e del celebre pittore spagnolo Jean Mirò.  

A prima vista, il confronto tra i due artisti può sembrare paradossale. Appartengono a generazioni diverse (Matisse è nato nel 1869, Miró nel 1893). Sono generalmente associati a diversi ambienti artistici (fauvismo per Matisse, surrealismo per Miró) e a diversi approcci estetici (armonia “decorativa” per Matisse, stranezza inquietante per Miró). Senza cercare di mascherare queste differenze, essenziali per caratterizzare il rapporto tra i due artisti, la mostra mostra le relazioni profonde, durature e costruttive che mantennero, tra le loro concezioni dell'arte e tra le loro opere. 




Hanno basato la loro creazione su una critica approfondita della tradizione delle immagini in Occidente. Le loro complesse pratiche di pittura e disegno erano animate da questa spirito critico. È per questo motivo che si riconoscevano e si ammiravano.




Partendo da una base biografica, la mostra guarda ai momenti decisivi in ​​cui la condivisione delle opinioni dei due artisti sulle rispettive opere fu particolarmente produttiva: il pensiero del Fauvismo in Miró, alla fine degli anni Dieci e all'inizio degli anni Quaranta; lo stimolo fornito a Matisse dalle opere di Miró, a partire dalla metà degli anni Trenta. 




La mostra presenta poi le loro pratiche condivise, mettendo a confronto la trasformazione della pittura da parte di Miro e l'estetica decorativa di Matisse: libri illustrati, grandi composizioni monumentali, fino a un “faccia a faccia” tra le opere maggiori.




La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con la Fundació Joan Miró di Barcellona.

25/09/24

Yard Macro

 
Allan Kaprow, Yard, 1961, Martha Jackson Gallery, New York. Courtesy Research Library, 
The Getty Research Institute, Los Angeles, California (980063) e Allan Kaprow Estate © Ken Heyman 

Il MACRO a Roma propone, fino al 16 febbraio 2025, l'occasione di immergersi in "Yard" un’opera realizzata originariamente nel 1961 in occasione della collettiva Environments, Situations, Spaces presso la Martha Jackson Gallery di New York. 

Nel cortile della galleria Allan Kaprow dispose in modo casuale centinaia di pneumatici usati dai quali emergevano cinque cumuli di carta catramata che coprivano delle sculture della collezione di Martha Jackson. I visitatori erano incoraggiati a camminare sugli pneumatici e a lanciarli liberamente.

Yard, come gli altri Environments, è concepita come un’opera in trasformazione, una partitura concettuale da riallestire in diversi spazi adattandosi ogni volta alle peculiarità del luogo.

In occasione della sua prima presentazione a Roma, Yard è installata nel cortile del MACRO in un ideale richiamo a quello della galleria newyorchese.

Yard è ancora oggi il manifesto di un’arte capace di fondersi con gli spazi esistenti e i contesti sociali in cui è situata, criticando l’idea del potere individuale dell’artista a favore della collettività, e negando l’idea che l’opera debba necessariamente aspirare a una condizione definitiva.

24/09/24

Artissima 2024

 


Nei giorni scorsi è stata presentata la trentunesima edizione della fiera, la terza diretta da Luigi Fassi, intitolata The Era of Daydreaming, che si terrà da venerdì 1 a domenica 3 novembre 2024 all’Oval Lingotto di Torino, come sempre ci sarà la preview il 31 ottobre 2024, e poi l'apertura al pubblico dal 1 al  3 novembre 2024


Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, unica fiera in Italia esclusivamente dedicata all'arte contemporanea, presenta la trentunesima edizione diretta per il terzo anno da Luigi Fassi e realizzata con il sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo. Artissima 2024 è caratterizzata da iniziative specifiche a conferma della sua unicità nel panorama culturale europeo e della sua capacità di attrarre gallerie, artisti, collezionisti e curatori tra i più interessanti a livello internazionale, con la promessa di una fiera sperimentale, di ricerca e cutting-edge.

Da venerdì 1 a domenica 3 novembre 2024 gli spazi dell’Oval di Torino accoglieranno le quattro sezioni principali della fiera – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions – e le tre sezioni curate – Present Future, Back to the Future e Disegni – che sono ospitate anche sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over.
 
L’edizione 2024 di Artissima vede complessivamente la partecipazione di 189 gallerie italiane e internazionali, di cui 66 presentano progetti monografici.

 
Queste le parole del direttore Luigi Fassi:
La trentunesima edizione di Artissima a Torino segna l’ingresso della fiera nel suo quarto decennio di attività, testimonianza di un marchio che è oggi un brand affermato a livello mondiale nel mercato fieristico dell’arte contemporanea. Questo risultato è stato reso possibile grazie al ruolo di incubatore di Artissima, svolto mediante un’ininterrotta attività di ricerca e scouting globale, per continuare a offrire al collezionismo e agli operatori museali l’entusiasmo dell’incontro con gallerie e artisti di altissimo livello da Europa, Americhe, Africa e Asia.

Le 189 gallerie provenienti da 34 Paesi che nel 2024 partecipano ad Artissima, tra debutti, conferme e ritorni, manifestano l’attrattività della fiera e il suo saper essere crocevia di relazioni, progettualità e investimenti di mercato, che da Torino si irraggiano sul territorio nazionale e sul contesto internazionale. Al tempo stesso Artissima è un’istituzione culturale che persegue una precisa visione, quella di diffondere con maturità e responsabilità il valore sociale dell’arte contemporanea, in una logica di dialogo e cooperazione con altre istituzioni, enti pubblici e brand privati. Come rimarca il tema guida dell’edizione 2024 – The Era of Daydreaming – che sottolinea lo sconfinato potere creativo della mente nel saper progettare a occhi aperti il nostro domani, la storia di Artissima è da sempre proiettata verso il futuro e per farlo l’istituzione ha imparato ad accompagnare da vicino l’immaginario degli artisti e dei galleristi che seguono il loro lavoro.

Internazionalizzazione, impresa e valore culturale sono così le tre parole chiave per comprendere come oggi Artissima sia un acceleratore di intelligenza e cambiamento a servizio di Torino, del Piemonte e di tutto il sistema artistico italiano e internazionale.
 
Riconosciuta a livello internazionale per l’attenzione alle pratiche sperimentali e come trampolino di lancio per artisti emergenti e gallerie di ricerca, Artissima è un appuntamento unico che attrae ogni anno un pubblico selezionato di collezionisti, professionisti del settore e appassionati. La fiera si riconferma a ogni edizione come la preferita da curatori, direttori di istituzioni, fondazioni d’arte e musei di tutto il mondo, coinvolti a vario titolo nel suo programma. La vitalità di Artissima e la sua forza innovatrice continuano a riverberarsi sulla città grazie alla collaborazione attiva con numerose istituzioni pubbliche, musei, fondazioni, gallerie e catalizzando i progetti culturali del territorio piemontese. La fiera afferma la propria forza dinamica contribuendo alla crescita del mercato dell’arte italiano, stimolando e sostenendo un collezionismo attento alla ricerca e una visione critica e curatoriale capace di continua evoluzione.
 

L’organizzazione di Artissima è curata da Artissima srl, società della Fondazione Torino Musei, costituita nel 2008 per gestire i rapporti artistici e commerciali della fiera. Il marchio di Artissima appartiene a Città di Torino, Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino. La trentunesima edizione di Artissima viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Fondazione CRT per il tramite di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, a Fondazione Compagnia di San Paolo e a Camera di commercio di Torino.



IL TEMA DI QUESTA EDIZIONE

The Era of Daydreaming è il tema di Artissima 2024, incentrato sul daydreaming (sogno a occhi aperti) come manifestazione centrale del pensiero spontaneo e strumento di creazione proiettato verso il futuro.
Oggetto di una crescente rivalutazione da parte di neuroscienziati, filosofi e artisti, il daydreaming  è un’esperienza quotidiana a tutti nota: la capacità della mente di autogenerare dialogo interiore e di elaborare la propria storia di vita attraverso le forme di un pensiero visivo in continua evoluzione. Decisivo nel pensiero creativo e nella produzione artistica, il daydreaming è una forza spontanea che attiva speranze, emozioni e immaginari, forgiando il mondo che verrà e orientandolo secondo le nostre aspettative.
 

LE SEZIONI

Le sezioni di Artissima 2024 sono sette. Quattro sono selezionate dal comitato delle gallerie della fiera:

-    Main Section raccoglie 109 gallerie tra le più rappresentative del panorama artistico mondiale.

-    New Entries, 15 gallerie internazionali emergenti, con meno di cinque anni di attività e per la prima volta in fiera.

-   Monologue/Dialogue è riservata alle gallerie emergenti e/o con un approccio sperimentale che presentano uno stand monografico o un dialogo tra i lavori di due artisti, con 38 gallerie di cui 17 italiane.

-    Art Spaces & Editions ospita gallerie specializzate in edizioni e multipli di artisti, librerie, project space e spazi no profit.
 

Tre sono le sezioni curate da board internazionali di curatori: Present Future, Back to the Future, Disegni. Il Comitato di selezione:
Paola Capata, galleria Monitor, Roma, Lisbona, Pereto;
Raffaella Cortese, galleria Raffaella Cortese, Milano, Albisola Superiore;
Philippe Charpentier, galleria mor charpentier, Parigi, Bogotà;
Nikolaus Oberhuber, galleria KOW, Berlino;
Antoine Levi, galleria Ciaccia Levi, Parigi, Milano;
Elsa Ravazzolo Botner, galleria A Gentil Carioca, Rio de Janeiro, San Paolo;
Guido Costa, galleria Guido Costa Projects, Torino.
 
Le gallerie di Artissima 2024 provengono da 34 Paesi e 4 continenti: Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Cina, Colombia, Croazia, Cuba, Emirati Arabi, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Hong Kong, Israele, Italia, Lituania, Messico, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Sud Africa, Svizzera, Turchia, Ungheria, Uruguay e Zimbabwe.
 
Dal contesto globale emerge una significativa rappresentanza di gallerie provenienti da aree geografiche come il Sud America – tra cui Banda Municipal (Città del Messico, Messico), El Apartamento (L’Avana, Cuba), La Cometa (Bogotà, Colombia), Martins&Montero (San Paolo, Brasile), Remota (Salta, Argentina) e Rolf Art (Buenos Aires, Argentina) – e l’Est Europa – tra cui AV17 (Vilnius, Lituania), Ivan (Bucarest, Romania), RAVNIKAR (Lubiana, Slovenia), SANDWICH (Bucarest, Romania), Stereo (Varsavia, Polonia), SUPRAINFINIT (Bucarest, Romania).
 
Espongono per la prima volta in fiera 37 gallerie.

SEZIONI CURATE E ARTISSIMA VOICE OVER
Le tre sezioni curate della fiera – Present Future, Back to the Future e Disegni – saranno presenti in fiera con stand monografici e vivranno sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over con approfondimenti dedicati.
Comitato Present Future
Léon Kruijswijk, curatore del KW Institute for Contemporary Art, Berlino;
Joel Valabrega, responsabile del programma e curatrice, Galeria Municipal do Porto, Porto.
 
Comitato Back to the Future
Heike Munder, curatrice indipendente e scrittrice, Zurigo;
Jacopo Crivelli Visconti, direttore, Albuquerque Foundation, Sintra.
 
Comitato Disegni
Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo, Milano.
Oltre alla presenza in fiera, le sezioni curate vivranno anche su Artissima Voice Over, una piattaforma digitale dedicata, realizzata con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.



PREMI E FONDI

Artissima promuove, in collaborazione con aziende partner, istituzioni per l’arte e fondazioni, 11 premi, un fondo d'acquisizione e un fondo per le gallerie.

L’edizione 2024 si arricchisce del Premio Orlane per l’Arte promosso da Orlane, uno dei brand più rinomati al mondo nel settore cosmetico del lusso; si aggiunge la conferma e l’incremento a 280.000 euro dello storico Fondo Acquisizioni promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT a beneficio delle collezioni di GAM – Galleria Civica di Arte Moderna di Torino e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

La nuova edizione conferma l’Artissima New Entries Fund, sostenuto direttamente dalla fiera per supportare economicamente tre gallerie di New Entries.

Infine, confermano il loro sostegno alla fiera i promotori di dieci storici e più̀ giovani premi.

Quattro premi in collaborazione con aziende partner:
    il Premio illy Present Future, promosso da illycaffé dal 2001;
    il Premio VANNI occhiali #artistroom, promosso da VANNI occhiali dal 2021;
    il Premio Tosetti Value per la fotografia, promosso da Tosetti Value - Il Family office dal 2020;
    il Premio Orlane per l’Arte, nasce quest’anno grazie alla promozione di Orlane.
 
Due riconoscimenti a memoria di figure di spicco del mondo dell’arte:
     il Matteo Viglietta Award, promosso da Collezione La Gaia dal 2022;
    il Carol Rama Award, promosso dalla Fondazione Sardi per l’Arte dal 2020.
 
Cinque supporti istituzionali ad artisti e gallerie sono promossi da fondazioni e istituzioni: 
    il Premio Diana Bracco –- Imprenditrici ad Arte, nato nel 2023 e promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto De Silva e Diana Bracco di Milano;
    il Premio Pista 500, nato nel 2023 in collaborazione con la Pinacoteca Agnelli;
    il Premio Oelle – Mediterraneo Antico, promosso dal 2022 dall’omonima Fondazione di Catania;
    il Premio “ad occhi chiusi...”, nato nel 2021 dalla collaborazione con la Fondazione Merz;
    il Premio Ettore e Ines Fico, promosso dal MEF Museo Ettore Fico di Torino dal 2010.

I premi sono assegnati durante i giorni della fiera, dal 1 al 3 novembre 2024, da giurie internazionali.



PROGETTI SPECIALI IN FIERA

La Direzione Generale Creatività Contemporanea - Ministero della Cultura è presente con uno spazio istituzionale dedicato alla presentazione delle iniziative attivate a sostegno del sistema dell'arte contemporanea italiana e dei giovani artisti; la Fondazione Compagnia di San Paolo supporta la seconda edizione di IDENTITY dedicata alla sezione editoria con il progetto WoW — Worlds of Words e Artissima Digital; le AudioGuide sono promosse per il terzo anno consecutivo da Lauretana; il podcast di Artissima Lo stereoscopio dei solitari é disponibile su tutte le piattaforme; MADE IN, progetto sostenuto dalla Camera di commercio di Torino, presenta i risultati della seconda edizione delle residenze d’artista ospitate da aziende innovative del territorio; la nuova edizione di Artissima Junior crafted with Juventus avrà la guida di Sara Enrico, in collaborazione con Juventus.

 

PROGETTI SPECIALI IN CITTÀ

Le Gallerie d’Italia — Torino accolgono la terza edizione della mostra The Underground Cinema a cura di Irene Calderoni in collaborazione con il Main Partner Intesa Sanpaolo; il Museo Regionale di Scienze Naturali accoglie per la prima volta un’installazione video nei propri spazi, Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear, di Julian Charrière e Julius von Bismarck; Euridome, a firma di Erik Saglia e a cura di Artissima, è la nuova installazione luminosa promossa da Consulta di Torino e Unione Industriali nel circuito Costellazione di Luci d’Artista 27; l'Hotel Principi di Piemonte  | UNA Esperienze accoglie il progetto espositivo Afasia 1 di Arcangelo Sassolino.  
 

ALTRE INIZIATIVE IN FIERA

K-Way, Guido Gobino e Carioca confermano il loro sostegno con iconici omaggi e merchandising; le aree speciali della fiera sono come sempre firmate da design and furniture brand d’eccellenza; il Meeting Point by La Stampa; la redazione del Giornale dell’Arte in fiera; il Bookshop propone pubblicazioni in linea con la vocazione contemporanea della fiera; un Press Tour esclusivo in collaborazione con le istituzioni del territorio; Piemonte Land of Wine e la Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte accolgono il pubblico in uno stand dedicato. 
Giusy Pirrotta, Teste alberata con uccelli, 2024, ceramica smaltata / glazed ceramic, 38x30x36 cm, Courtesy CAR Gallery, Photo: Giorgio Benni
Artissima // Artissima è la principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Sin dalla sua fondazione nel 1994, unisce la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca. L’organizzazione di Artissima è curata da Artissima srl, società della Fondazione Torino Musei, costituita nel 2008 per gestire i rapporti artistici e commerciali della fiera. Il marchio di Artissima appartiene a Città di Torino, Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino. Artissima viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Fondazione CRT, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo e Camera di commercio di Torino.
 
 

ARTISSIMA - Internazionale d’Arte Contemporanea
www.artissima.art | info@artissima.it 
Facebook | X | Instagram | Youtube: Artissima Fair  
#artissima #artissima2024 #artissimaVoiceOver
 
OVAL Lingotto Fiere | via Giacomo Mattè Trucco, 70 – Torino
 
Preview   giovedì 31 ottobre 2024 ore 15.00–20.00 (su invito)
 
Apertura al pubblico:
1-2       novembre 2024           12.00–20.00
3          novembre 2024           11.00–19.00
 
OFFICIAL PARTNER:
Azimut Yachts  |  illycaffè  |  Jaguar  |  Juventus  |  K-Way  |  Lauretana  |
Manifattura Tessile DINOLE®  |  Orlane  |  Piemonte Land of Wine  |  Principi di Piemonte |
UNA Esperienze  |  Sabelt  |  Tosetti Value – Il Family Office  |  VANNI occhiali  | Unione Industriali  | Art Defender
 
IN-KIND PARTNER: Bolzan  |  Carioca  |  Celeste Italia  |  Dott. Gallina  |  Guido Gobino |
Paola Lenti  |  LOMBRELLO  |  Meritalia®  | Pedrali 
 
MEDIA PARTNER: Il Giornale dell’Arte  |  La Stampa 
 
MEDIA COVERAGE: Sky Arte


Artissima È un marchio di
Città di Torino  - Regione Piemonte  - Città Metropolitana di Torino
 
Afferisce a Fondazione Torino Musei
 
Gode del sostegno di
Fondazione CRT
Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
Fondazione Compagnia di San Paolo
Camera di commercio di Torino
 
TUTTE LE GALLERIE PRESENTI IN FIERA
 
MAIN SECTION 109 gallerie tra le più affermate della scena artistica internazionale: i nomi più consolidati per offrire ai collezionisti e al pubblico una rassegna di altissima qualità
A GENTIL CARIOCA Rio de Janeiro, Sao Paulo – A+B Brescia – ACAPPELLA Napoli – ADA Roma – AMANITA New York – ROLANDO ANSELMI Roma – FRANCESCA ANTONINI Roma – APALAZZOGALLERY Brescia – ALFONSO ARTIACO Napoli – ENRICO ASTUNI Bologna – PIERO ATCHUGARRY Miami, Pueblo Garzón – AV17 Vilnius – BARBATI Venezia – UMBERTO BENAPPI Torino – SÉBASTIEN BERTRAND Geneva – BIASUTTI & BIASUTTI Torino – BLUE VELVET Zurich – BOCCANERA Trento, Milano – THOMAS BRAMBILLA Bergamo – CABLE DEPOT London – CAR GALLERY Bologna – CARDELLI & FONTANA Sarzana – GIAN MARCO CASINI Livorno – CHERTLÜDDE Berlin – MEHDI CHOUAKRI BERLIN Berlin – CIACCIA LEVI Paris, Milano – CLIMA Milano – CONTINUA San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Havana, Roma, Sao Paulo, Paris, Dubai – RAFFAELLA CORTESE Milano, Albisola Superiore – GUIDO COSTA PROJECTS Torino – THOMAS DANE London, Napoli – MONICA DE CARDENAS Milano, Zuoz, Lugano – DE’ FOSCHERARI Bologna – DEP ART Milano, Ceglie Messapica – DEROUILLON Paris – TIZIANA DI CARO Napoli – UMBERTO DI MARINO Napoli – EBENSPERGER Berlin – EX ELETTROFONICA Roma – FRANCISCO FINO Lisbon – FRITTELLI Firenze – FUOCHERELLO Volvera – GRAMMA_EPSILON Athens – GREEN ART Dubai – MARTIN JANDA Vienna – ANTONIA JANNONE Milano – JOUSSE ENTREPRISE Paris – NATHALIE KARG New York – SYLVIA KOUVALI London, Piraeus – KOW Berlin – KRINZINGER Vienna – KROBATH WIEN Vienna – L.U.P.O. LORENZELLI PROJECTS Milano – LA COMETA Bogotá, Medellín, Miami, Madrid – LAVERONICA Modica – GILDA LAVIA Roma – EMANUEL LAYR Vienna – LOOM Milano – MAGAZZINO Roma – PRIMO MARELLA Milano, Lugano – MASSIMOLIGREGGI Catania – MATÈRIA Roma – MAZZOLENI Torino, London – MAZZOLI Modena, Berlin – ME VANNUCCI Pistoia – MENO PARKAS Kaunas – MASSIMO MININI | FRANCESCA MININI Brescia, Milano – MONITOR Roma, Lisbon, Pereto – MOR CHARPENTIER Paris, Bogotá – BRUNO MÚRIAS Lisbon – FRANCO NOERO Torino – P420 Bologna – ALBERTA PANE Paris, Venezia – GIORGIO PERSANO Torino – PINKSUMMER Genova – GREGOR PODNAR Vienna – PROMETEO GALLERY IDA PISANI Milano, Lucca – RAVNIKAR Ljubljana – REPETTO Lugano – MICHELA RIZZO Venezia, Mestre – ROMERO PAPROCKI Paris – RONCHINI London – ROSSI & ROSSI Hong Kong – LIA RUMMA Milano, Napoli – STUDIO SALES NORBERTO RUGGERI Roma – RICHARD SALTOUN London, Roma, New-York – SANDWICH Bucharest – FEDERICA SCHIAVO Roma – SIES + HÖKE Düsseldorf – MARTINA SIMETI Milano – SIMÓNDI Torino – SOCIÉTÉ INTERLUDIO Cambiano – SOMMER CONTEMPORARY ART Tel Aviv, Zurich – SPAZIOA Pistoia – SPROVIERI London – SILVIA STEINEK Vienna – STUDIO G7 Bologna – THE ADDRESS Brescia – THE GALLERY APART Roma – THE SUNDAY PAINTER London – TORNABUONI ARTE Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Crans-Montana, Paris – TUCCI RUSSO Torre Pellice, Torino – VEDA Firenze – VIN VIN Vienna, Napoli – VISTAMARE Milano, Pescara – WENTRUP Berlin, Venezia – WHATIFTHEWORLD Cape Town – Z2O SARA ZANIN Roma – ZILBERMAN Istanbul, Berlin
 
NEW ENTRIES 15 gallerie internazionali emergenti, con meno di cinque anni di attività e per la prima volta in fiera
ALBION JEUNE London – ALMA PEARL London – ALICE AMATI London – BANDA MUNICIPAL Mexico City – HATCH Paris – ANTON JANIZEWSKI Berlin – LOHAUS SOMINSKY Munich – MANUŠ Split, Zagreb – MATTA Milano – NENDO Marseille – REMOTA Salta – PETRA SEISER Attersee – SPIAGGIA LIBERA Paris – THESTABLE S-chanf – TRIANGOLO Cremona
 
MONOLOGUE/DIALOGUE 38 gallerie con un approccio sperimentale che presentano uno stand monografico o un dialogo tra due artisti
1/9UNOSUNOVE Roma – ANNEX14 Zurich, Bern – ART : CONCEPT Paris – ATM Gijón – COLLI Roma, Foligno – EUGENIA DELFINI Roma – DÜRST BRITT & MAYHEW The Hague – EASTCONTEMPORARY Milano – EL APARTAMENTO Madrid, Havana – ERMES-ERMES Roma – EXILE Vienna – RENATA FABBRI Milano – FIRST FLOOR GALLERY HARARE Harare, Victoria Falls – FOCO Lisbon – FONTI Napoli – FUORICAMPO Siena – FELIX GAUDLITZ Vienna – GINSBERG Lima, Madrid – IVAN Bucharest —LABS Bologna – LC QUEISSER Tbilisi – LUBOV New York — LUCE GALLERY Torino – MADRAGOA Lisbon – ANI MOLNÁR Budapest – FRANCESCO PANTALEONE Palermo, Milano – QUADRADO AZUL Oporto, Lisbon – RIBOT Milano – ROSA SANTOS Valencia, Madrid – SEMIOSE Paris – STEREO Warsaw – SUPRAINFINIT Bucharest – TRAFFIC Bergamo – UNA Piacenza – FEDERICO VAVASSORI Milano – VIASATERNA Milano – VON&VON Nuremberg – ZERO... Milano
 
ART SPACES & EDITIONS
Gallerie, librerie e spazi specializzati in edizioni e multipli di artisti
COLOPHONARTE Belluno – MARTINCIGH Udine – DANILO MONTANARI Ravenna – STUDIO BRUNO TONINI Gussago, Milano
 
PRESENT FUTURE
10 progetti monografici dedicati ai talenti emergenti
Isabelle Andriessen, BERTHOLD POTT Cologne – Simnikiwe Buhlungu, ELLEN DE BRUIJNE PROJECTS Amsterdam – Costanza Candeloro, MARTINA SIMETI Milano – Elyla, GIAMPAOLO ABBONDIO Todi, Milano – Bastien Gachet, ASTUNIPUBLICSTUDIO Bologna – Louisa Gagliardi, RODOLPHE JANSSEN Brussels – Lenard Giller, PETRINE Paris – Nevine Mahmoud, SOFT OPENING London – Angharad Williams, FANTA-MLN Milano – Isadora Vogt, BALENO INTERNATIONAL Roma
 
BACK TO THE FUTURE
10 stand monografici dedicati alla riscoperta dei pionieri dell’arte contemporanea
Anette Barcelo, SEE YOU NEXT TUESDAY Basel – Marion Baruch, NAME DIFFUSION, URS MEILE Lucerne, Ardez, Beijing, Zurich – Alberto Carneiro, 3+1 ARTE CONTEMPORÂNEA Lisbon – Wanda Czełkowska, MONOPOL Warsaw – Carmen Dionyse, RICHARD SALTOUN London, Roma, New-York – Juraci Dórea, MARTINS&MONTERO Sao Paulo – Ingeborg Lüscher, GANDY Bratislava – Liliana Maresca, ROLF ART Buenos Aires – Rose Wylie, RENÉ SCHMITT Berlin – Teresa Żarnower, IMPORT EXPORT Warsaw
 
DISEGNI
11 progetti monografici dedicati al disegno su carta
Johanna Calle, MPA Madrid – José Castiella, PONCE + ROBLES Madrid – Stefano De Paolis, CASTIGLIONI Milano – Nadine Fecht, DRAWING ROOM Hamburg – Oskar Holweck, MARTIN KUDLEK Cologne – Callum Innes, TSCHUDI Zuoz, Zurich – Concetto Pozzati, SECCI Milano, Pietrasanta – Frances Richardson, TOM ROWLAND London – Diet Sayler, 418GALLERY Munich, Cetate – Hassan Sharif, FRANCO NOERO Torino – Pae White, 1301PE Los Angeles
 
MAGAZINE
ARTE - CAIRO Milano – ARTFORUM INTERNATIONAL New York – ARTRIBUNE Roma – CANVAS Dubai – CURA. Roma – ESPOARTE Albissola Marina ––  EXIBART Roma – FLASH ART Milano – IL GIORNALE DELL’ARTE Torino –MOUSSE Milano – SEGNO Pescara. 

23/09/24

Andy Warhol e Keith Haring, amici

Installation view “Andy Warhol & Keith Haring. Party of Life” Photo: Elisabeth Greil, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, 
Museum Brandhorst, Munich 

Un'amiciza e un rapporto artistico sono raccontate nella mostra che il Museo Brandhorst di Monaco narra fra Andy Warhol e Keith Haring. 

Installation view “Andy Warhol & Keith Haring. Party of Life” Photo: Elisabeth Greil, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, 
Museum Brandhorst, Munich

CS

Andy Warhol (1928–1987) and Keith Haring (1958–1990) were major artists of the twentieth century, charismatic networkers, pop stars, and probably the first influencers. They revolutionized established notions of art and its dissemination. Warhol’s Pop paintings and Haring’s dancing figures have long been ingrained in our collective visual memory and remain ever-present today. Despite their large age gap and different styles, these two artists were friends and companions. They met in New York’s art and clubbing scene and influenced each other—and many others besides.
 
Warhol and Haring both came from Christian families in Pennsylvania. As gay men, they found their creative and social home in New York, albeit thirty years apart. As one of the pioneers of Pop Art, Warhol inspired the younger Haring. The latter engaged with public space through his subway drawings, used his art in activist poster campaigns and opened the Pop Shop in 1986, an iconic place selling affordable artworks. During this time, Warhol also experimented with new techniques, media, and channels. His late work is characterized by TV shows, countless commissioned pieces and portraits of famous personalities, but also by a return to painting and a focus on existential and provocative themes: series of paintings like “The Last Supper,” “Hammer and Sickle,” and “Ladies and Gentlemen” bear witness to his precise observations on pressing social issues.
 
Installation view “Andy Warhol & Keith Haring. Party of Life” Photo: Elisabeth Greil, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, 
Museum Brandhorst, Munich

The works of art created by Warhol and Haring emerged during a time of extreme sociopolitical upheaval and still remain highly topical today. Across eight thematic rooms, visitors can experience the two artists’ exploration of a wide range of issues, including excessive consumer culture, the possibilities of new media, queerness, fears of nuclear war, the AIDS epidemic, activism, and the quest for a sense of community in times of crisis.
 
“Andy Warhol & Keith Haring. Party of Life” presents collaborations between Warhol and Haring, as well as projects created in cooperation with artists, performers, authors, graffiti writers, and music and fashion icons of the time, including Richard Avedon, Jean-Michel Basquiat, Joseph Beuys, William S. Burroughs, Fab 5 Freddy, Futura, Courtney Harmel, Eric Haze, Jenny Holzer, Bill T. Jones, Grace Jones, LA II, Madonna, Robert Mapplethorpe, Malcolm McLaren, Yoko Ono, Kenny Scharf, John Sex, Stephen Shore, Tseng Kwong Chi, Vivienne Westwood and many more.
 
In addition to famous key works, the show focuses on film and photography, archival material, posters, records, and everyday objects. The exhibition at Museum Brandhorst, which houses the largest Warhol collection in Europe with more than 120 works, as well as a growing collection of Haring’s works, thus opens up new perspectives on both artists and their friendship.

22/09/24

Rinasce la Cappella Bardi di Giotto

 


Si è concluso il grande progetto di "pulitura" del celebre ciclo su San Franscesco presso la chiesa di Santa Croce a Firenze, realizzato da Giotto. 

Questo epocale intervento condotto sulle Storie di San Francesco, narrate da Giotto nella Cappella Bardi in Santa Croce, apre un capitolo importante nella storia del restauro e costituisce una irripetibile occasione di conoscenza del maestro fiorentino, accostandoci anche al quotidiano operare di colui che fu uno straordinario innovatore. Ad annunciarlo sono Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce, ed Emanuela Daffra, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure (OPD) a cui il restauro è stato affidato. Le motivazioni di questo impegno lungo e complesso sono da ricercare nelle precarie condizioni conservative del ciclo, che arrivavano anche a occultarne una corretta leggibilità.
 
Numerose e assolutamente preziose sono le informazioni già raccolte a conclusione della prima fase del restauro avviato nel giugno 2022, in forza della collaborazione tra l’Opera di Santa Croce e l’Opificio delle Pietre Dure, con il significativo contributo della Fondazione CR Firenze rappresentata oggi dalla vicepresidente Maria Oliva Scaramuzzi, e dell’Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano (ARPAI) per la quale è presente la presidente Dominique Marzotto Desforges.
 

Il progetto viene da lontano e nasce dalla determinazione del compianto Marco Ciatti, già Soprintendente dell’Opificio, che mise a punto e firmò il primo accordo tra OPD, Opera di Santa Croce e ARPAI per il sostegno all’intervento.
 
L’intervento, preceduto e accompagnato da un’approfondita campagna diagnostica pianificata e condotta dall’Opificio, vede il coinvolgimento attivo di centri di ricerca e professionisti di rilevo internazionale, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio.
 
Il Comitato scientifico raccoglie esperti di restauro e alcuni tra i massimi studiosi dell’opera di Giotto: Cristina Acidini (presidente), Giorgio Bonsanti, Sonia Chiodo, Marco Ciatti (venuto a mancare nell’aprile scorso), Emanuela Daffra, Andrea De Marchi, Emanuela Ferretti, Mauro Matteini, Antonella Ranaldi, Serena Romano.

L’impegno economico complessivo è di oltre 1 milione di euro con il concorso dell’Opera di Santa Croce e dell’Opificio delle Pietre Dure, mentre Fondazione CR Firenze e ARPAI intervengono attraverso l’Art Bonus. La donazione di ARPAI è in memoria di Florence e Paolo Marzotto, fondatori dell’Associazione.
 
Si aggiungono inoltre alcune donazioni private, pervenute attraverso la raccolta fondi #Giving4Giotto, tuttora in corso. Fondazione CR Firenze, oltre all’importante contributo per il restauro, organizza e propone il ciclo di visite “A tu per tu con Giotto”, in anteprima al cantiere di restauro per i residenti a Firenze e Città Metropolitana di Firenze.

 

Sul ponteggio con Giotto e i suoi aiuti
 
Un restauro, dunque, che consente di salire sui ponti insieme a Giotto per ricostruire fasi operative e scelte di cantiere e immaginare l’originaria ricchezza di colori ed effetti di questo capolavoro maturo (fu realizzato sicuramente dopo il 1317), in cui l’artista piega le tecniche e i materiali della pittura a servizio di un racconto ricco di intensità, ispirato alla narrazione della vita di Francesco secondo la biografia di Bonaventura da Bagnoregio.
 
L’Opificio delle Pietre Dure ha utilizzato le sue competenze consolidate e ha fatto ricorso alle tecnologie più avanzate: preceduta da un’accurata fase di documentazione fotografica ad alta risoluzione in luce diffusa, radente e ultravioletta, la campagna diagnostica ha preso avvio dalle indagini strutturali, condotte mediante un’innovativa apparecchiatura no-touch e raffinate con l’ausilio di una termocamera, per comprendere le condizioni della muratura e individuare eventuali disomogeneità, costitutive o di degrado. Sulla base di un rilievo laser scanner è stato ottenuto il modello HBIM 3D dell’intera cappella sul quale integrare tutte le successive analisi.
 
 
Numerose le sorprese e tante anche le conferme riguardanti le modalità di lavoro dell’artista. È venuta alla luce una decorazione precedente, probabilmente geometrica; grazie alla termovisione sono state individuate le buche pontaie ed è stato possibile precisare l’andamento e la struttura dei palchi del cantiere giottesco: realizzati a partire dalla metà delle lunette per poter dipingere la volta e poi portati alla base di ciascuna scena. Altre tracce sono riconducibili alle sinopie e al disegno preparatorio, passaggi fondamentali per studiare la composizione pittorica delle scene sulle pareti. 
 
Come nella prassi consolidata Giotto tracciava l’abbozzo di ciascuna scena per pianificare le “giornate” del tonachino, cioè dell’intonaco sottile su cui i pittori avrebbero steso i colori. Questa modalità permette di riscostruire il succedersi nel tempo del lavoro pittorico. La Cappella Bardi porta avanti le sperimentazioni circa l’utilizzo misto di pittura a fresco e a secco, gestito da Giotto con straordinaria capacità progettuale e tecnica.
 
La tecnica, infatti, e ce lo conferma la presenza delle giornate, era programmaticamente quella dell’affresco, ma il pittore su questa base interviene ampiamente con colori stesi con un legante organico, probabilmente uovo. Può così contare su una gamma di colori più ampia, ottenere effetti chiaroscurali e di tono più intensi, con esiti di accentuato realismo. Tali aree, in parte perdute, si possono ‘rivedere’ e apprezzare grazie alla nuova campagna fotografica in UV che può valersi oggi di una strumentazione molto raffinata.

Il contatto ravvicinato con le pareti rivela poi particolari che ci riportano accanto a Giotto e ai suoi aiuti, nel vivo del lavoro, come le pennellate di prova destinate a valutare il cambiamento di tono prodotto dall’asciugatura dell’intonaco, che sarebbero poi scomparse alla vista con la stesura cromatica a secco, e sono oggi visibili proprio per la perdita di queste campiture (vengono rivelate, ad esempio, ne Il transito di San Francesco).

 

Una vicenda conservativa tormentata
 
La cappella ha subito vicende conservative tormentate. Le pitture murali di Giotto, considerato non più alla moda, vengono addirittura nascoste. Nel 1730 sono state infatti coperte da uno “scialbo”, cioè un’imbiancatura a calce. All’inizio dell’Ottocento vengono poi inseriti due monumenti funerari all’altezza del registro inferiore delle pareti laterali che producono perdite irrimediabili.

Ci vorranno centoventi anni per riscoprire la magnificenza solenne e la forza comunicativa di Giotto e del suo Francesco fiorentino: solo nel 1851, mentre si pensa a una nuova decorazione, riemergono infatti porzioni della pittura trecentesca e uno tra i più celebri restauratori del tempo, Gaetano Bianchi, riporta alla luce le pitture di Giotto. Molte tra le diffuse abrasioni, graffi e perdite che segnano oggi in maniera tanto evidente le pareti dipinte, oltre che agli inevitabili danni prodotti dallo scorrere dei secoli, sono dovute proprio all’azione meccanica di rimozione dell’imbiancatura, mentre le grandi lacune che rendono le scene frammentarie derivano dalla rimozione dei due cenotafi. In quell’occasione tutte le mancanze vengono colmate con integrazioni in stile.

L’assetto con cui i professionisti dell’Opificio si sono confrontati e su cui sono intervenuti è però quello conseguente al restauro condotto, tra 1957 e 1958, da Leonetto Tintori che, con la guida del Soprintendente Ugo Procacci, scelse di rimuovere le aggiunte di Gaetano Bianchi per rivelare un Giotto il più possibile ‘autentico’, limitando al minimo le integrazioni pittoriche.
Tintori aveva fatto un ampio utilizzo di fissativi sintetici, soprattutto a base vinilica, la cui alterazione offuscava la cromia giottesca, così come profondamente alterate apparivano le stuccature, realizzate anch’esse con materiali sintetici, non compatibili con quelli originari. A ciò si deve aggiungere una consistente quantità di depositi di polvere, aree a rischio per distacchi tra gli strati di intonaco, fratture, sollevamenti e cadute di colore con una preoccupante presenza di sali.

 
L’intervento di restauro e le scelte per il futuro
 
Le diverse problematiche sono state affrontate selezionando materiali e metodologie dopo una preliminare fase di sperimentazione. Le porzioni di pellicola pittorica sollevate dall’intonaco sono state fatte riaderire al supporto con un adesivo acrilico. Per la delicata fase di pulitura sono stati impiegati impacchi di acqua calda deionizzata, mescolata a pasta cellulosica e argilla o strati di carta giapponese, mentre si è optato per solventi organici quando è stato necessario rimuovere i fissativi sintetici applicati nel corso dall’intervento del secolo scorso. Sui costoloni e sui medaglioni delle vele è stato necessario l’utilizzo dello strumento laser.
 
Questa prima fase, ormai conclusa, ha permesso di ritrovare nella pittura di Giotto una straordinaria freschezza e una ricchezza di dettagli - godibile in pieno soltanto in una visione ravvicinata - che è parte integrante dell’intensità del racconto, facendo ancor più rimpiangere quanto - molto - è andato perduto, che doveva impressionare per gli effetti di realismo e complessità spaziale.
 
Il risultato di queste operazioni è stato particolarmente eclatante nei registri superiori, le lunette e la volta, dove i sedimenti erano più abbondanti e le puliture precedenti meno attente.
I sali solubili sono stati ridotti mediante impacchi assorbenti, mentre il problema della mancanza di adesione tra gli strati che costituiscono il supporto pittorico è stato affrontato con malte premiscelate a base di calce idraulica iniettate sotto la superficie.  Tintori aveva integrato le piccole lacune che segnano con la loro fitta trama l’intera superficie dipinta con impasti vinilici, rimossi e sostituiti con un impasto di calce e sabbia più compatibile con la materia originale.
 
È aperto, adesso, il confronto sul futuro. A pulitura ultimata è stata avviata la riflessione sulla conclusione del restauro e sulla presentazione finale del ciclo. Una presentazione che, pur senza nascondere i segni delle vicende storiche e conservative subite da un’opera capitale, consenta di ritrovare una visione d’insieme e di leggere in tutta la loro ricchezza le straordinarie invenzioni, soprattutto spaziali, che la caratterizzano.

 

Un patrimonio da condividere con tutti
 
La conclusione del restauro è prevista per l’estate 2025. L’Opera di Santa Croce e l’Opificio delle Pietre Dure hanno già concordato che il ponteggio di lavoro, a intervento ultimato, resti al suo posto almeno per ulteriori due mesi in modo da consentire le visite del pubblico che potrà così apprezzare l’opera di Giotto da vicino.

Da ottobre 2024 fino a luglio 2025 è prevista inoltre un’anteprima delle visite guidate nel cantiere di restauro, un regalo della Fondazione CR Firenze ad una parte territorio a cui la sua missione è vincolata. L’iniziativa è su prenotazione obbligatoria, tutte le informazioni sul sito fondazionecrfirenze.it 

21/09/24

Homo Faber


Sta riscontrando un grande successo, di pubblico e di critica, la terza edizione di Homo Faber che propone ai visitatori un viaggio lungo l’intero percorso della vita umana. Dall'infanzia ai viaggi, dalle storie d'amore ai sogni, Homo Faber 2024 offre uno spaccato inedito della maestria artigiana racchiusa negli oggetti che scandiscono i momenti più preziosi delle nostre esistenze. L’artigianato d'eccellenza diventa dunque lo strumento per celebrare le tappe fondamentali della vita insieme alle piccole esperienze di tutti i giorni. Oggetti unici e originali, realizzati da artigiani di grande talento e maestria, diventano il filo conduttore per raccontare le fasi principali che scandiscono l’esistenza.



 La direzione artistica è affidata a Luca Guadagnino: insieme all'architetto Nicolò Rosmarini esplorano e sviluppano, con la loro visione e creatività, il tema di The Journey of Life nato da un'idea di Hanneli Rupert, vicepresidente della Michelangelo Foundation. L’allestimento da loro immaginato coinvolge i visitatori in una suggestiva rappresentazione della vita lungo un percorso che si snoda all’interno del complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini, sull'isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia. Un’occasione unica per ammirare i magnifici spazi di questa istituzione culturale di fama internazionale, partner di lunga data della Michelangelo Foundation.

 


 Allestimenti spettacolari, opere originali e dimostrazioni dal vivo fanno di Homo Faber 2024 un vero e proprio viaggio da percorrere con intensità. Ispirata ai dieci temi che compongono The Journey of Life, Homo Faber presenta una ricchissima selezione di oggetti unici realizzati da maestri artigiani provenienti da tutto il mondo, in una sorprendente varietà di competenze, tecniche e approcci innovativi.

 Esperienze su misura che abbracciano artigianato, intrattenimento e gastronomia saranno altresì disponibili grazie a un servizio dedicato.

 E infine, oltre le mura della Fondazione Giorgio Cini il programma Homo Faber in Città, sviluppato in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, offre un nuovo modo di visitare Venezia, scoprendo inediti itinerari che si snodano attraverso le botteghe degli artigiani veneziani.




20/09/24

London Sculpture Week


Dal 2022 nella capitale inglese si realizza la London Sculpture Week, alla sua terza edizione che  si svolge dal 21 al 29 settembre, l'evento unisce quattro importanti iniziative culturali: Frieze Sculpture, Fourth Plinth, Sculpture in the City e The Line, per rinvigorire gli spazi pubblici della città e mettere in luce il potere trasformativo dell'arte pubblica in città.

CS
The week’s programme will feature accessible public art tours, family-friendly workshops, and live artist performances, showcasing how art can inspire thought and enrich the city’s environment. London Sculpture Week remains a testament to the value of public art in daily life, fostering connections between people and their surroundings, and deepening appreciation for art’s role in the public sphere, reflecting London’s rich cultural landscape.

Frieze Sculpture, a cornerstone of London Sculpture Week, will return to The Regent’s Park from 18 September to 27 October. Curated by Fatoş Üstek, the much-celebrated public art initiative sees 22 artists and 27 works, of which 18 are new, sited throughout the Park’s historic English Gardens. The expanded 2024 edition includes an intergenerational group of artists from around the globe, with a strong presence from women and nonbinary artists: Ashwini Bhat, Anna Boghiguian, Leonora Carrington, Juliana Cerqueira Leite, Theresa Chromati, Céline Condorelli, İnci Eviner, Frances Goodman, Libby Heaney, Zanele Muholi, Nika Neelova, Fani Parali, Zizipho Poswa and Kirstine Roepstorff, joined by Nathan Coley, FOS, Theaster Gates, Albano Hernández, Mohamed Ahmed Ibrahim, Hans Josephsohn, Yoshitomo Nara and Woody De Othello. 

Frieze Sculpture coincides with Frieze London and Frieze Masters which take place concurrently in The Regent’s Park, 9 to 13 October 2024.

This London Sculpture Week brings together two Mayor of London initiatives. The Fourth Plinth and East Bank’s public realm commissions spanning central and East London. In Trafalgar Square, you will find Mil Veces un Instante (A Thousand Times in an Instant) by Teresa Margolles. The sculpture is made up of plaster casts of the faces of hundreds of trans, non-binary, and gender non-conforming people from across the UK and Mexico. These casts were created by applying plaster directly onto people’s faces meaning that as well as recording their features the plaster is infused with their hair and skin cells. The work stands for the rights of trans communities worldwide.

In East London, visitors can enjoy three public art commissions across East Bank. Meringue by Michael Landy will be installed along the waterfront and celebrates traditional and newly invented Cockney Rhyming Slang in a series of large fluorescent signs. Lubna Chowdhary’s Temporal Trace, inspired by the South Indian ritual of “Kolam”, is a large-scale permanent drawing of fluid lines and dots across the waterfront. Artist duo A.A. Murakami, have created the sculpture In Mountains Shadow, composed of overlapping mesh screens designed to slow the wind.

Sculpture in the City is an annual sculpture park set amidst the iconic architecture of the City of London. The 13th edition is running from 24 July 2024 until Spring 2025 and comprises 17 artworks, including ten new sculptures by Samuel Ross, Richard Mackness, Ida Ekblad, Julian Opie, Clare Burnett, Seph Li, Maya Rose Edwards, Hilary Jack, and Daniel Silver, as well as five works retained from previous editions, and two permanent acquisitions. In addition to the artworks on display, Sculpture in the City offers a free activation programme supported by EC BID and curated & produced by Lacuna with a diverse range of events, as well as an award-winning educational programme. During London Sculpture Week, Sculpture in the City will offer free guided tours, a BSL guided tour, an Art on the Skyline: Cocktail & Create workshop with artist Seph Li, and Freshers Takeover Performative Tours & Talks with London Metropolitan University Student: Mrs Blues. There is also an opportunity for children and their grown-ups to collect the free printed Family Trail Map from 22 Bishopsgate’s lobby or download it online and follow two friendly dragons to find the sculptures set loose in the City of London.

The Line is a free public art trail in East London, stretching from Greenwich Peninsula to East Bank, following the waterways and line of the Greenwich Meridian. Its outdoor exhibition programme features 26 art installations by leading international artists such as Helen Cammock, Yinka Ilori and Tracey Emin. As part of London Sculpture Week, The Line is hosting a day of free performances of Rasheed Araeen’s Discosailing: A Ballet on Water and running free BSL tours. The Line is also curating the inaugural London Sculpture Week Symposium: New Approaches to Sculpture Outdoors at London Metropolitan University on the evening of Wednesday 25th September.

London Sculpture Week Official Digital Guide: Bloomberg Connects  Visit bloombergconnects.org/6Ggw/qpr4jafs

Fatoş Üstek, Curator of Frieze Sculpture, said: “By bringing together four of London’s leading cultural initiatives, London Sculpture Week highlights the importance of public art in enriching urban spaces, fostering dialogue, and connecting communities through shared cultural experiences. At Frieze Sculpture, we are thrilled to build on last year's offering with an expanded programme of public tours and performances, presenting the opportunity to broaden curatorial frameworks and artistic perspectives”.

Justine Simons OBE, Deputy Mayor for Culture and the Creative Industries, said: “London Sculpture Week is a wonderful highlight of London’s creative calendar. It transforms London’s parks and streets into an art gallery providing Londoners and visitors access to an incredible array of free public art and sculpture. From big names to emerging artists, there will be new installations across the city to excite and delight, as we build a better London for everyone.”

Stella Ioannou, Artistic Director of Sculpture in the City, and Founding Director of Lacuna, said: “We’re thrilled to be collaborating with London Sculpture Week for a third year. Public sculpture enriches our urban landscape, and our shared mission remains to make public art, and contemporary sculpture in particular, accessible, encouraging engagement and inspiration. During London Sculpture Week, Sculpture in the City will add to the wider programme with events including free guided tours, a cocktail and create workshop, and tours led by university students. Each project is unique and London Sculpture Week provides a wonderful opportunity to discover London through the lens of public art..”
Megan Piper, Co-Founder and Director of The Line, said: “London Sculpture Week is growing in ambition year-on-year and it’s wonderful to play a part in it. Programming throughout the week shines a spotlight on the capital’s public realm and highlights the quality of work that is accessible for everyone in the city to enjoy. The Line will be hosting various events across London Sculpture Week from Rasheed Araeeen’s participatory art Discosailing: A Ballet on Water, through to free guided art tours of The Line.” 


2024 PROGRAMME HIGHLIGHTS:

Sat 21 September
The Line: Youth-led Guided Tour: Stratford – House Mill – Cody Dock, 11.00am - 1.00pm
Sculpture in the City: Guided Tour of the 13th Edition, 3.00pm - 4.30pm
Frieze Sculpture: Night Walks Led by Fatoş Üstek, 7.45pm, 8.45pm

Sun 22 September
Frieze Sculpture: 2112: Earth School by Kirstine Roepstorff, 11.00am - 11.55am
Frieze Sculpture: Fatoş Üstek Curator Tour for Public 12:00 - 13:00pm
Frieze Sculpture: Project 88: Bell Ringing by Ashwini Bhat, 12.00pm 
Sculpture in the City: Guided Tour of the 13th Edition, 11.30am - 1.00pm
The Line: British Sign Language Guided Tour,  North Greenwich, 11.00am - 12.00pm

 Mon 23 September
Sculpture in the City: Guided Tour of the 13th Edition, 12.00pm - 1.30pm

Wed 25 September
Sculpture in the City: Guided Tour of the 13th Edition, 12.00pm - 1.30pm
London Sculpture Week Symposium: New Approaches to Sculpture Outdoors, London Metropolitan University, 6.00pm - 8.30pm

Thu 26 September 
Sculpture in the City: Guided Tour of the 13th Edition with Artistic Director Stella Ioannou, 12.00pm - 1.30pm

Fri 27 September
The Line: Discosailing: A Ballet on Water by Rasheed Araeen, Queen Elizabeth Olympic Park. Every 30 minutes 12.30pm - 5.30pm
Sculpture in the City: Art on the Skyline: Cocktail & Create with Artist Seph Li, 5.00pm - 7.00pm

Sat 28 September 
Sculpture in the City: British Sign Language Guided Tour of the 13th Edition with Deaf Architect & Art Guide Martin Glover, 11.00am - 1.00pm
Sculpture in the City: Freshers Takeover Performative Tours & Talks with London Metropolitan University Student: Mrs Blues, 3.00pm - 5.30pm

Sun 29 September
Frieze Sculpture: 2112: Earth School by Kirstine Roepstorff, 11.00am - 11.55am
Frieze Sculpture: Project 88: Bell Ringing by Ashwini Bhat, 12pm 
Frieze Sculpture: Cooke Latham Gallery: AONYX and DREPAN by Fani Parali, 1.00pm, 3.00pm, 5.00pm
Sculpture in the City: Freshers Takeover Performative Tours & Talks with London Metropolitan University Student: Mrs Blues, 1.30pm - 4.00pm

#LondonSculptureWeek