"Rebecca Horn". Exhibition view, Haus der Kunst 2024. Photo: Markus Tretter. © VG Bild-Kunst, Bonn 2024
"Rebecca Horn". Exhibition view, Haus der Kunst 2024. Photo: Markus Tretter. © VG Bild-Kunst, Bonn 2024
CS
L'opera multimediale di Rebecca Horn (nata nel 1944 in Germania), che abbraccia sei decenni, affronta il tema dell'esistenza e la sfumatura dei confini tra natura e cultura, tecnologia e capitale biologico, umano e non umano. Che si descriva l'artista come un'inventrice, una regista, un'autrice, una compositrice o una poetessa, lei si vede prima di tutto come una coreografa. Horn descrive la sua pratica artistica come relazioni attentamente calcolate di spazio, luce, fisicità, suono e ritmo, che si uniscono per formare un insieme. Nelle sue opere performative, scultoree e cinematografiche, gli atti di diventare una macchina, diventare un animale o diventare la Terra presentano la vita come un'esistenza visibile, tangibile e udibile che può essere sperimentata attraverso il corpo.
La mostra "Rebecca Horn" ripercorre per la prima volta gli aspetti performativi, cioè coreografici, del lavoro dell'artista. Horn invoca ripetutamente il linguaggio della danza come mezzo e catalizzatore per il suo pensiero artistico. All'inizio, ha creato simboli visionari per l'interconnessione di corpi e tecnologia. Ha sviluppato questo tema dai suoi primi lavori su carta negli anni '60, attraverso le prime performance e i film degli anni '70, le sculture meccaniche degli anni '80 e le installazioni espansive degli anni '90, fino ai giorni nostri.
"Rebecca Horn". Exhibition view, Haus der Kunst 2024. Photo: Markus Tretter. © VG Bild-Kunst, Bonn 2024