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30/10/20

Chen Zhen all'Hangar Bicocca di Milano

 


L'Hangar Bicocca propone fino  al 21 Febbraio 2020 “Short-circuits” [cortocircuiti]  un’esplorazione immersiva nella complessa ricerca artistica di Chen Zhen (1955, Shanghai – 2000, Parigi) e riunisce per la prima volta oltre venti installazioni su larga scala realizzate tra il 1991 e il 2000 nelle Navate e nel Cubo di Pirelli HangarBicocca.

Chen Zhen sviluppa la sua pratica artistica a partire dalla fine degli anni Settanta. Nato e cresciuto a Shanghai, in Cina, attraversa la Rivoluzione Culturale nella sua adolescenza, nel 1986 si trasferisce a Parigi. Inizialmente orientato verso la pittura, l’artista si avvicina progressivamente alla realizzazione di installazioni (la prima datata 1989), accostando oggetti della vita quotidiana come letti, sedie, tavoli, assemblati in composizioni che spostano questi elementi dalla loro funzione originaria per consegnarli a una dimensione metaforica.
La produzione di Chen Zhen riflette in maniera paradigmatica il suo desiderio di trovare una sintesi visiva che integri le caratteristiche estetiche del suo paese di origine con quelle dei luoghi con cui entra in contatto, in uno scambio fluido e costante tra pensiero orientale e quello occidentale.


Il titolo della mostra in Pirelli HangarBicocca prende spunto dal metodo creativo sviluppato dall’artista, definito il “fenomeno del cortocircuito”: lo svelamento del significato recondito dell’opera d’arte nel momento in cui viene spostata dal contesto originale per cui era stata concepita in un luogo diverso. Un processo che conduce Chen Zhen a riflettere sul concetto di contaminazione simbolica e culturale come modalità di creazione artistica. La concezione della mostra riflette questa pratica, creando accostamenti inediti tra le opere esposte e mettendo in luce i numerosi rimandi e le connessioni presenti nel lavoro dell’artista in aperto dialogo con diversi temi: la globalizzazione e il consumismo, il superamento dell’egemonia dei valori occidentali e l’incontro tra differenti culture.


Tra le sue mostre personali di maggior rilievo, vi sono Rockbund Art Museum, Shanghai (2015); Musée Guimet, Parigi (2010); MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2008); Kunsthalle Wien (2007); Palais de Tokyo, Parigi (2003–04); Pac – Padiglione d’arte contemporanea di Milano, Milano, MoMA PS1, New York (2003); Serpentine Gallery, Londra (2001); GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino (2000); Museum of Contemporary Art, Zagreb (2000); Cimaise & Portique, Albi (2000); Tel Aviv Museum of Art (1998); The New Museum of Contemporary Art, New York (1994); Le Magasin, Grenoble (1992).

Le sue opere sono state incluse in numerose collettive presso prestigiose istituzioni, tra cui Solomon R. Guggenheim, New York (2017-18); Ullens Center for Contemporary Art, Pechino (2007-08); Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi (2000-01); Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam (1994); Grand Palais, Parigi (1988). Ha inoltre partecipato alla 4a Biennale di Lione, 2a Biennale di Gwangju (1997); diverse edizioni della Biennale di Venezia (2009, 2007, 1999); 3a Asia-Pacific Triennial of Contemporary Art, Brisbane (1999-2000).