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02/10/20

Tornabuoni Art a Parigi

Alighiero Boetti, Catasta, 1967-92, 12 elementi in Eternit, 187 x 150 x 150 cm  © Tornabuoni Art


In questi tempi così complessi una bella notizia ci giunge da Parigi dove la galleria Tornabuoni Art inaugura il ritorno nella sua sede storica in  avenue Matignon 16, vicino all'Eliseo, luogo prestigioso e centrale per questa importante realtà italiana. 

CS

ITALIA Minimal è la mostra con la quale Tornabuoni Art inaugura la sua nuova sede parigina, il prossimo 22 ottobre 2020: un’attenta selezione di capolavori realizzati da indiscussi protagonisti della sperimentazione visuale tra fine anni Cinquanta e anni Settanta: Vincenzo Agnetti, Agostino Bona- lumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Gianni Colombo, Dadamaino, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Sergio Lombardo, Piero Manzoni, Paolo Scheggi, Giuseppe Uncini.

Come il titolo della mostra suggerisce, le ricerche di questi grandi maestri del secondo dopoguerra assumendo anche Lucio Fontana e Jannis Kounellis come artisti italiani per la loro storia e il loro dialogo stretto con i colleghi del Belpaese - sono lette attraverso la lente del Minimalismo: una definizione che, sebbene per tradizione è legata all’arte d’Oltreoceano, può essere uno spunto interessante per leggere le esperienze italiane tra anni Sessanta e Settanta, evidenziando affinità, punti di contatto ed elementi di distinzione tra queste e quelle americane.

Il progetto espositivo vede la luce 20 anni dopo la grande mostra “Minimalia. An Italian 20th Century Vision”, a cura di Achille Bonito Oliva e tenutasi al Museum of Modern Art PS1 di New York tra ottobre 1999 e gennaio 2000, dove molti artisti allora presenti oggi sono da Tornabuoni Art: Agnetti, Burri, Castellani, Ceroli, Colombo, Dadamaino, Fontana, Kounellis, Lombardo, Manzoni, Uncini.

Artisti per i quali la scelta della riduzione operativa, il rifiuto di ogni contaminazione decorativa e narrativa, la ricerca di nuovi materiali e la concentrazione sui fondamentali dell’arte - il colore, la superficie, la materia, lo spazio, il tempo - in nome di un rifiuto radicale di tutto ciò che è spurio e superfluo, si unisce al confronto con la razionalità, il senso della geometria e l’organizzazione prospettica che affondano nei secoli della grande storia dell’arte italiana, in una tensione tutta mediterranea.

Questi gli aspetti fondamentali del minimalismo italiano, rispetto a quello nordamericano, che ITALIA Minimal mette in scena in un inedito percorso, accompagnato da un testo critico di Ilaria Bignotti:

« Il senso di una ricerca tutta italiana è custodito e offerto allo sguardo ora negli Achrome instabili e vivi di Piero Manzoni, ora nelle ferite aperte sul nuovo di Lucio Fontana; nelle inquiete trame di Castellani come lungo le tensioni estroflesse di Bonalumi; agognato e rincorso sui bordi delle aperture che s’addentrano e affacciano nelle Intersuperfici di Scheggi e nelle spaccature della materia corrusca e ricomposta di Burri; dichiarato e promesso dalle inarrivabili menzioni di Agnetti e nelle affioranti segrete titolazioni di Boetti. Un’indagine che si reitera ancora in Boetti, si dispiega in Colombo, si articola in Dadamaino, ci inchioda in Kounellis, c’ingabbia in Uncini, ci scalda in Ceroli.»

La ricerca dell’assoluto si traduce nel tentativo di condensare nell’opera il minimo comun denomina- tore delle cose del mondo, di trovare cioè la forma pura, al di là di ogni possibile condizione e contaminazione.

Artisti esposti : Vincenzo Agnetti, Alighiero Boetti, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Gianni Colombo, Dadamaino, Lucio Fontana, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Sergio Lom- bardo, Piero Manzoni, Paolo Scheggi, Giuseppe Uncini.