L’altrove dell’arte contemporanea, l’arte digitale sta
conquistando il mondo.
Da
pochi giorni si sono concluse le diverse fiere di Londra, Parigi e
Torino, se su un certo versante del mercato si può manifestare una
certa soddisfazione sul versante creativo si è più delusi.
Tantissime le opere in multiplo, tantissimi i ricicli del passato,
una sensazione di stanchezza pervadeva la percezione globale
dell’evento. Un pochino tamponato dalla teatralità delle
performance, quasi sempre accompagnate da piacevoli party che
affossavano il tutto in una sensazione di spettacolo, che poco ha di
artistico.
L’arte
pare proprio diventata sempre più noiosa e priva di innovazione.
Ma
in realtà intrufolata fra la folla si vedevano forme artistiche
inconsuete, divertenti e dinamiche, alla portata di tutti.
Si
tratta di tanti nuovi progetti di arte visiva applicati alle nuove
tecnologie, applicazioni, animazioni, nuovissime forme diffuse e
incontrollabili.
L’arte
nel web aveva avuto alla fine degli anni novanta un suo rapido
sviluppo che poi si è affievolito ritornando ora nei principali
spazi internazionali, che siano le pagine del sito della Serpentini o
lo spazio virtuale di qualche applicazione che si fruisce in certe
aree delle gallerie più innovative.
Forse
ora che l’accesso alla rete è diffuso e soprattutto diventato
quotidiano questa nuova forma di arte si sta consolidando.
Gli
artisti sono particolarmente affascinati da questi nuovi mezzi che si
distanziano dal farraginoso mercato dell’arte, e che spesso
agiscono dinamicamente con l’utente.
Sarà
giunta l’ora delle rivoluzione digitale anche per l’arte
contemporanea?