Scrivere un curriculum da "Vista
con granello di sabbia"
Che cos'e'
necessario?
E' necessario
scrivere una domanda,
e alla domanda allegare
il curriculum.
A prescindere da
quanto si e' vissuto
e' bene che il
curriculum sia breve.
E' d'obbligo
concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi
in indirizzi
e malcerti
ricordi in date fisse.
Di tutti gli
amori basta quello coniugale,
e dei bambini
solo quelli nati.
Conta di piu' chi
ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se
all'estero.
L'appartenenza a
un che, ma senza perche'.
Onorificenze
senza motivazione.
Scrivi come se
non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani,
gatti e uccelli,
cianfrusaglie del
passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo
che il valore
e il titolo che
il contenuto.
Meglio il numero
di scarpa, che non dove va
colui per cui ti
scambiano.
Aggiungi una foto
con l'orecchio in vista.
E' la sua forma
che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle
macchine che tritano la carta.
Nulla
è in regalo da "Nulla è in regalo!" 1998
Nulla
è in regalo, tutto è in prestito.
Sono
indebitata fino al collo.
Sarò
costretta a pagare per me
con
me stessa,
a
rendere la vita in cambio della vita.
Il
16 maggio 1973 da
"La fine e l'inizio"
Una
delle tante date
Che
non mi dicono più nulla.
Dove
sono andata quel giorno,
che
cosa ho fatto – non lo so.
Se
lì vicino fosse stato commesso un delitto
-
non avrei un alibi.
Il
sole sfolgorò e si spense
Senza
che ci facessi caso.
La
terra ruotò
E
non ne presi nota.
Mi
sarebbe più lieve pensare
Di
essere morta per poco,
piuttosto
che ammettere di non ricordare nulla
benché
sia vissuta senza interruzioni.
Non
ero un fantasma, dopotutto,
respiravo,
mangiavo,
si
sentiva
il
rumore dei miei passi,
e
le impronte delle mie dita
dovevano
restare sulle maniglie.
Lo
specchio rifletteva la mia immagine.
Indossavo
qualcosa d'un qualche colore.
Certamente
più d'uno mi vide,
Forse
quel giorno
Trovai
una cosa andata perduta.
Forse
ne persi una trovata poi.
Ero
colma di emozioni e impressioni.
Adesso
tutto questo è come
Tanti
puntini tra parentesi.
Dove
mi ero rintanata,
dove
mi ero cacciata –
niente
male come scherzetto
perdermi
di vista così.
Scuoto
la mia memoria –
Forse
tra i suoi rami qualcosa
Addormentato
da anni
Si
leverà con un frullo.
La breve vita dei
nostri antenati
Non arrivavano in
molti fino a trent'anni.
La vecchiaia era
un privilegio di alberi e pietre.
L'infanzia durava
quanto quella dei cuccioli di lupo.
Bisognava
sbrigarsi, fare in tempo a vivere
prima che
tramontasse il sole,
prima che cadesse
la neve.
Le genitrici
tredicenni,
i cercatori
quattrenni di nidi fra i giunchi,
i capicaccia
ventenni -
un attimo prima
non c'erano, già non ci sono più.
1 capi
dell'infinito si univano in fretta.
Le fattucchiere
biascicavano esorcismi
con ancora tutti
i denti della giovinezza.
Il figlio si
faceva uomo sotto gli occhi del padre.
Il nipote nasceva
sotto l'occhiaia del nonno.
E del resto non
si contavano gli anni.
Contavano reti,
pentole, capanni, asce.
Il tempo, così
prodigo con una qualsiasi stella del cielo,
tendeva loro la
mano quasi vuota,
e la ritraeva in
fretta, come dispiaciuto.
Ancora un passo,
ancora due
lungo il fiume
scintillante,
che dall'oscurità
nasce e nell'oscurità scompare.
Non c'era un
attimo da perdere,
domande da
rinviare e illuminazioni tardive,
se non le si
erano avute per tempo.
La saggezza non
poteva aspettare i capelli bianchi.
Doveva vedere con
chiarezza, prima che fosse chiaro,
e udire ogni
voce, prima che risonasse.
Il bene e il male
-
ne sapevano poco,
ma tutto:
quando il male
trionfa, il bene si cela;
quando il bene si
mostra, il male attende nascosto.
Nessuno dei due
si può vincere
o allontanare a
una distanza definitiva.
Ecco il perché
d'una gioia sempre tinta di terrore,
d'una disperazione
mai disgiunta da tacita speranza.
La vita, per
quanto lunga, sarà sempre breve.
Troppo breve per
aggiungere qualcosa.